Categorie
Comunicato stampa Indie Pop

Il ritorno di Nularse con “Deserto” è una benedizione

“Deserto” è il nuovo singolo di Nularse, uscito venerdì 14 marzo 2025 via Costello’s Records. Un pezzo suggestivo che connette con notevole maestria un sound moderno ed elegante alla tradizione cantautorale alternativa italica. Da queste parti brindiamo al suo ritorno e attendiamo i prossimi sviluppi.

Foto: Letizia Zatti e Sebastian Petri

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«Ci siamo prosciugati a vicenda. Di quel nostro amore, che un tempo aveva la forza del mare che si espande, ora non sono rimaste che dune di sabbia, che sono destinate a cambiare forma con il vento, senza mai fermarsi, incapaci di riconoscersi nella loro forma.
E mentre tutto intorno a me sembra svanire, mi fermo e ascolto il mio corpo, ormai stanco, ma ancora pieno di vita.
Mi tolgo di dosso la polvere di ciò che eravamo, il tempo che ci resta è poco prima che tutto si trasformi in deserto. Il silenzio si fa sempre più profondo, mi rendo conto che è rimasto solo il vuoto, che inghiotte ogni cosa, persino noi.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Nularse è quel momento in cui il cielo si rannuvola e si prepara alla tempesta, l’elettricità gonfia l’atmosfera e la riempie di energia. È musica nella quale l’eleganza malinconica delle ballate acustiche incontra il calore delle produzioni d’oltreoceano, dove delicate impressioni cantautorali si uniscono a melodie pop.

Con il disco d’esordio, Physical Law, uscito per Fresh Yo! Label, si fa notare dalla critica e calca i palchi di importanti festival come Ypsigrock e Load In di Linecheck Milano, riscontrando il favore del pubblico. Il suo secondo album, Sospesi, vanta la collaborazione di Saturnino Celani, storico bassista di Jovanotti. Grazie a questo disco intraprende un tour in tutta Italia, esibendosi in formazione one-man-band.
Dopo anni di tour e di esperienze in studio, confluiti in un intenso periodo di scrittura e produzione, Nularse completa il suo nuovo lavoro, anticipato dal primo singolo “Lacune” alla fine del 2024. Questa volta coinvolge amici musicisti che abbracciano il progetto e approfondisce il linguaggio cantautorale e la sperimentazione sonora, allargando la propria palette musicale a sonorità acustiche e internazionali.
Ha condiviso il palco con artisti come Ninos Du Brasil, Fulminacci, Birthh, Ainé, Wicked Dub Division, Giorgio Poi.

Contatti
Spotify
Instagram
Facebook
YouTube

Fonte: Costello’s Records

Categorie
Comunicato stampa Pop

Silvia Reale ci affida il suo “Cuore di Vetro”

“Cuore di Vetro” è il nuovo singolo di Silvia Reale, uscito venerdì 14 marzo 2025. La seconda traccia della cantante milanese, profondamente autobiografica e al contempo universale, abbandona le sonorità spensierate del primo singolo in favore di un’elettronica downtempo che si apre in un ritornello più danzereccio – a simulare i battiti accelerati del cuore. Anche questo lato dark di Silvia ci piace parecchio.

Foto: Gianluca Gerardi

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«”Cuore di vetro” sei tu, sono io. Siamo noi tutte le volte che affidiamo un pezzetto noi in mani di altri: la nostra felicità, il nostro valore, il nostro equilibrio, la nostra rinascita; rendendoci così vulnerabili, frangibili e leggibili riuscendo ad essere “visti attraverso”.
In un intreccio di ricordi d’infanzia, di pensieri che abitano il presente, di sensazioni sbiadite e di malinconia persistente, ho provato a raccontare la fragilità della nostra anima quando la affidiamo al di fuori di noi.
Le sonorità si aprono, sono morbide avvolte dal riverbero e dai violini per lasciare spazio all’eco del battito del cuore che accelera durante il ritornello.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Se Silvia Reale fosse un colore sarebbe il giallo, se fosse un elemento sarebbe l’aria, se fosse un pianeta sarebbe la Luna.
La sua voce inconfondibile, talvolta energica e grintosa, talvolta ariosa e delicata, è lo strumento che ha scelto per aprire le porte verso la sua interiorità. Le parole che sceglie nelle sue canzoni risuonano, giocano e si legano per esprimere concetti profondi e veri: come indossare un paio di occhiali e vedere il mondo dal suo punto di vista. Le melodie sono ricercate e il sound è carico di tutti i generi che l’hanno attraversata: il soul, il funk, l’r&b e il blues.

Contatti
Spotify
Instagram

Fonte: Costello’s Agency

Categorie
Pop

Le cinque cose preferite di Gianfranco Torrisi

Gianfranco Torrisi con il suo nuovo singolo e video, Let Go, ci porta in un viaggio sonoro e visivo che esplora temi di liberazione e rinascita. Questo brano rappresenta una tappa significativa nella sua carriera, una riflessione profonda su come lasciare andare il passato per abbracciare il futuro con maggiore consapevolezza. Let Gonon è solo una canzone, ma una dichiarazione di intenti, un invito a superare le difficoltà e a lasciarsi andare alle emozioni più vere. Torrisi ci ha raccontato le sue cinque cose preferite.

 L’Inghilterra

Sarà perché sono per metà australiano, ma io mi sono letteralmente innamorato dell’Inghilterra. Ci sono stato per la prima volta recentemente, ho visitato solamente Londra ma già questa è stata una fortuna. Mi piacciono i colori, il verde, la cultura, la grande scena musicale che offre tra l’altro in continuo fermento. Patria di molti miei idoli tra artisti e gruppi musicali, sento di avere una sorta di legame con quella terra. Ci tornerò sicuramente e suonarci sarebbe uno dei miei sogni.

Castelli

Mi piace la storia del medioevo ed adoro visitare i castelli. Riportano indietro nel tempo, fanno viaggiare con la mente e le vedo come strutture possenti e maestose.
In ogni città o paese in cui vado, se per caso c’è un castello nei paraggi e ne ho il tempo vado a visitarlo!

Strumentazione

 Essendo chitarrista sono un po’ “nerd” per quanto riguarda la strumentazione; non sono un collezionista e ciò che compro tendo ad utilizzarlo sempre sia in studio che dal vivo ma, ho accumulato una discreta quantità di strumentazione interessante negli anni, fra chitarre ed amplificatori. Sono sempre alla ricerca di novità ma anche di cose più vintage, entrare in un negozio di musica ben fornito per me è come entrare nel paese dei balocchi!

 Fotografare Paesaggi

Mi piace immortalare bei paesaggi, fotografare il cielo che non è mai uguale regalandoci sempre un colore o una sensazione diversa, fotografare il mare e tante altre cose che la natura ci offre, più per un ricordo personale così quando riapro quelle foto cerco di rivivere le sensazioni provate in quell’occasione.

Campi e Spazi Aperti

 Quando posso vado in grandi spazi aperti, ricchi di verde possibilmente, per stare a contatto con la natura ed ammirarne la bellezza. Tutto ciò mi trasmette un senso di pace ed è rigenerante.

Categorie
Pop

Le cinque cose preferite dei My Amy Vice

Fuori dal 24 gennaio “Istinti D’Istanti”, il primo album dei My Amy Vice. La band di Torino torna con otto tracce che si muovono tra il rock e il pop con influenze di elettronica e cantautorato.

“Istinti D’Istanti” è un album che lo si ascolta tutto d’un fiato. Un disco rock in cui ogni brano però riceve un’influenza diversa. Ad esempio i primi due brani “Nuovo Giorno” e “Maledetta Mente” si avvicinano più al pop anni ’90, ma subito dopo arriva “Momento” dove il rock abbraccia l’elettronica portando l’ascoltatore in un viaggio suggestivo.

Si torna su tonalità pop rock con “Strana Illusione” e il suo ritornello che rimane in testa. Il rock torna prepotente in “Cometa” e “Carboazoto”. Non mancano riferimenti cantautorali nel brano “Tenebre”. Il disco si chiude con una versione rimasterizzata del brano “Ad occhi chiusi“, uscito nel 2023.

Per conoscerli meglio, abbiamo chiesto loro quali fossero le loro cinque cose preferite.

La Musica:  Paolo, voce e frontman della band sceglie la musica, di qualunque genere sia perché accompagna da sempre le nostre giornate nei momenti tristi e nei momenti di pura gioia.

Andare ai concerti: Tony, batterista, scende ancora di più nel dettaglio e sceglie l’andare ai concerti e soprattutto a quelli che propongono band di inediti. Sono sempre meno i luoghi deputati a tale scopo e ben venga sostenerli

L’alba: Roby, chitarrista e cofondatore del gruppo,  opta per l’alba perché quando intorno tutto è avvolto nel torpore del sonno, la natura si risveglia lentamente e ti inonda di colori meravigliosi, sempre uguali e sempre differenti. E  capisci quanto sei piccolo e insignificante di fronte a questo spettacolo. E ti senti vivo.

Nicola, chitarrista, sceglie la sua Stratocaster rossa, in realtà una Voodoo Caster fatta su sue specifiche. Oltre che un regalo speciale, è la chitarra dei suoi idoli Mark Knopfler e Drigo Salvi.

Pier, bassista e fondatore del gruppo, sceglie la Scozia. Terra meravigliosa che gli è entrata nel cuore, tanto che spesso sfoggia il kilt sul palco e patria di band di riferimento come Franz Ferdinand, Snow Patrol, Biffy Clyro, Simple Minds e Jesus & Mary Chain.

Categorie
Pop

Un EP tra musica e filosofia, “Leonardo” di Riccardo Bianchini

Riccardo Bianchini, giurista e musicista, porta nella sua opera musicale tutta la complessità del suo percorso personale e professionale. Leonardo è un EP che si nutre di filosofia, narrativa e attualità, restituendo un prodotto originale e lontano dalle logiche commerciali convenzionali.

L’elemento più interessante del progetto è la varietà stilistica dei brani. Se Leonardo si muove tra riflessione e poesia, Cattiva coscienza si fa più tagliente e diretta, mentre D esistere esplora una spiritualità profonda, quasi mistica. Il finale con Viaggio al Centro Direzionale cambia ancora una volta prospettiva, dimostrando la capacità dell’autore di giocare con i linguaggi e le atmosfere.

La produzione artistica di Salvatore Parrotta accompagna il tutto con un approccio essenziale ma efficace, lasciando spazio alla forza espressiva dei testi e alle interpretazioni. Un EP che merita di essere ascoltato con attenzione, perché dietro ogni traccia si cela una riflessione che va oltre la semplice esperienza musicale.

Categorie
Comunicato stampa Elettronica Pop

“Fulmini”: il pop variopinto di Camelia

“Fulmini” è il nuovo singolo di Camelia, uscito martedì 25 febbraio 2025. Pop elettronico multicolor che cattura al primo ascolto. Un plauso anche alla prod. di Edo Nocco, che dissemina con gusto tracce di tropical house all’interno del brano.

Foto: Laura Bianchi Foto

Queste le parole con le quali l’artista presenta la traccia:
«”Fulmini” è il primo singolo di un nuovo progetto che si identifica nel genere pop ed elettronico. Il testo, scritto di getto su un treno, parla di emozioni istantanee, parla di me e di momenti realmente vissuti che, grazie all’aiuto del mio produttore Edo Nocco, sono riuscita a mettere in musica. Il risultato è un pezzo che mi rappresenta, nel quale qualcuno si può ritrovare e che ha l’intenzione di trasmettere, a chi l’ascolterà, la voglia di ballare.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Arianna Casano, in arte Camelia, cresce nella provincia ligure e nel 2021 lancia il suo primo progetto musicale solista, spinta dalla necessità di comunicare tramite musica la sua interiorità. Camelia è un’artista e cantautrice di 25 anni che, con la collaborazione del produttore Edo Nocco, scrive brani che viaggiano tra melodie pop e sonorità elettroniche. Le ultime trovano ispirazione dai suoi viaggi all’estero, in particolare dal suo periodo trascorso in Germania, luogo chiave per le storie di alcuni suoi testi.
Il suo ultimo singolo si intitola “Birra” feat. Davide Diva.
Attualmente è al lavoro per l’uscita del suo primo EP, in collaborazione con Costello’s Agency.

Contatti
Spotify
Instagram
TikTok
YouTube

Fonte: Costello’s Agency

Categorie
Comunicato stampa Indie Pop

Con “Giovanni” FAZIO celebra i losers

“Giovanni” è il nuovo singolo di FAZIO, uscito martedì 18 febbraio 2025. Nonostante il titolo, i personaggi che costellano la canzone sono svariati, tutti accomunati da un vivere incantato e tentennante. È il cantico degli eterni perdenti, una lode empatica quanto profondamente sincera.

Foto: Roberto Durso
Art direction: Alberto Ceccarelli

Queste le parole con le quali l’artista presenta la traccia:
«”Giovanni” è una canzone “corale”, in cui diversi protagonisti – tutti riconducibili all’autore – danno voce ai propri istinti e alle proprie velleità senza vergognarsene e accettandosi per quello che sono: dei simpatici miserabili. La canzone è divisa in due parti: nella prima abbiamo soltanto figure maschili, tutte macchiettistiche. Un po’ indolenti, un po’ svogliate, a tratti forse ambiziose, un po’ insicure, un po’ sognanti, leggermente grottesche e ingenue, sicuramente infantili e capricciose. Nell’eterna lotta tra il sentirsi accettati e l’accettare di essere sbagliati, comunque vada ne usciranno sconfitti. La seconda parte cambia completamente atmosfera e respiro e ha una sola protagonista, questa volta donna, di nome Serena. Serena è sicuramente la figura più poetica della canzone. Ragazza tragica, romantica, malinconica, così giovane eppure già così appesantita dalla vita e dalle decisioni che sono state prese per lei da chi dice di amarla dimostrandole tutt’altro. Con la vita che pian piano le scappa via di mano, se non può inseguire i suoi sogni per il timore di ripercussioni, può pur sempre continuare a sognarli in segreto.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
FAZIO è un cantautore senza un posto fisso nel mondo, in qualunque senso lo si voglia intendere. Abita al nord, è cresciuto al centro, ma viene dal sud. La sua dimensione ideale è sicuramente il sovrappensiero, universo fatto di suoni sognanti, riverberi leggeri e melodie dolci e delicate. Insomma, ogni scusa è buona per evadere dalla realtà, mettendo tutto in dubbio e, soprattutto, senza prendere niente e nessuno troppo sul serio.

Contatti
Spotify
Instagram
Facebook
YouTube

Fonte: Costello’s Agency

Categorie
Comunicato stampa Indie rock

L’album di Adult Matters è la musica migliore che ascolterete oggi

“A Modern Witch” è il nuovo LP di Adult Matters, uscito venerdì 21 febbraio 2025 via Costello’s Records / Wires Records. Sentimenti impetuosi e alternative rock introspettivo sono gli ingredienti di un album emozionante da ascoltare e riascoltare in loop.

Foto: Simona Catalani

Queste le parole con le quali l’artista presenta l’album:
«Luigi ha iniziato a scrivere “A Modern Witch” intorno al 2021 durante il tour del suo secondo disco.
“Sono andato in tour insieme ad un mio amico, abbiamo fatto tantissime date in situazioni belle e super punk, e la maggior parte dei testi sono nati duranti i viaggi in macchina, dentro i bagni dei locali in cui suonavo o nelle stanze d’albergo e ammetto di aver scritto pochissimi brani da sobrio. Sono riuscito a metter mano ai brani solo una volta tornato da quel tour ed è anche per questo che “A Modern Witch” ha avuto una gestazione molto lunga sia per quanto riguarda la scrittura sia per quanto riguarda per la produzione.
Ho iniziato a produrre questo disco insieme ad Anton Sconosciuto e Cecilia Pellegrini, abbiamo lavorato per due anni alle pre-produzioni dell’album prima di andare in studio.
Lavorare a queste canzoni mi ha insegnato tante cose che non sapevo, e la considero davvero un’esperienza formativa. Ho lavorato con musicistx incredibili, in uno studio stupendo e ho raccolto attorno a questo album le persone che più stimo musicalmente e umanamente.
Avevo le idee molto chiare: volevo scrivere un disco per me. Volevo riconnettermi con il me ragazzino che a causa di molteplici cause ha perso alcuni passaggi cruciali della mia esistenza. Vivo ancora con il rimorso e la tristezza per non aver dato sostegno al me ragazzino queer quando mi sentivo solo e senza meta, ma non avevo le risorse emotive e far pace con questo senso di colpa per non essermi difeso ce l’ho ancora addosso.
Ho scritto questo disco per chiedermi scusa e per dirmi “cazzo, guarda quante cose stai facendo”, e scusa se non sono riuscito ad essere forte, ma non sapevo un cazzo di niente e non sapevo davvero che sarebbe stato così bello e liberatorio.
Il motore principale di queste canzoni è la “rabbia”, è un disco fortemente incazzato. Non esistono canzoni d’amore, ci sono solo le mie ossessioni, le mie paure, i miei disturbi e un senso di fame e distruzione.
Ho pensato molte volte che forse le cose che stavo scrivendo potessero essere “too much” per qualcuno e/o “cringe” ma tutto quello che ho scritto dentro questo album è la verità. Mi sentivo intossicato dalle persone, dalle relazioni umane, cadevo sempre negli stessi errori e negli stessi eccessi.
Gli esseri umani a cui parlo attraverso queste canzoni hanno fatto parte tutte della mia vita e hanno solo alimentato i miei disturbi. Ero dentro un tunnel, ero arrabbiato con loro e l’unico modo per voltare pagina era scrivere queste canzoni.”
Il disco contiene 9 tracce ed è un disco indie- rock. Gli anni 90 regnano sovrani sia da un punto di vista musicale che da un punto di vista testuale e cantautorale. Dentro ci sono moltissime influenze di quel periodo lì ma, a differenza dei dischi precedenti, le canzoni sono state concepite con l’idea di fare un album full band e di portarlo in giro con una vera e propria band, ed è anche per questo che all’interno ci sono elementi nuovi (piano e fiati).
“Ho cercato di mettere insieme tutte le cose che più amo: dalle chitarre ai fiati, elementi che sorreggono le mie canzoni e che danno una spinta emotiva non indifferente ai brani. Ho cercato anche di scrivere in maniera più “prolissa”, ho sentito l’esigenza di dilungarmi a differenza del passato. Ho sentito la necessità di scrivere questo disco per me e molte delle cose che ho scritto in questo disco sono state prese dai miei diari che tengo per mettere su carta le mie emozioni. La terapia nella scrittura di questo disco ha avuto un ruolo centrale. Cresciamo e viviamo con la paura di esprimere la rabbia e consideriamo la rabbia come un sentimento negativo. Essere arrabbiati è okay, esplorare la rabbia mi ha permesso di fare pace col passato e con alcuni fantasmi che mi hanno tormentato a lungo. È stato terapeutico. La mia terapeuta mi ha parlato spesso di come gli esseri umani di fronte alla rabbia rimangono fermi, perché gestire questo sentimento è difficile. La rabbia è un sentimento poco esplorato da cui tutti scappiamo e io ho voluto passarci dentro. Sono sicuro che ci saranno canzoni di pace, amore e ricongiungimento col mondo, ma non è questo il momento”.»

Puoi ascoltare il disco qui:

BIO
Adult Matters è il progetto solista di Luigi Bussotti.
Chitarre 90’s, testi onesti e brutali. La sua musica è il diario segreto di una persona queer non binaria.
Luigi cresce con l’indie rock degli anni ’90, Elliott Smith e le cantautrici americane, influenze che segnano profondamente il suo percorso artistico e gli offrono la possibilità di comunicare le proprie emozioni senza filtri. Inizia a scrivere fin da piccolissimo per scappare dalla realtà di provincia, e successivamente si dedica allo studio della chitarra da autodidatta (“ho imparato a suonare la chitarra guardando i live delle mie band preferite su KEXP”).
Nel 2016 registra il suo primo album “Endings” in un home studio. Questo disco, che porta in giro per l’Italia in power trio, gli permette di ritagliarsi un piccolo spazio nella scena bedroom-pop italiana. Nel 2021 esce “Flare Up”, il suo secondo disco, un lavoro di natura lo-fi che suona ininterrottamente in tour per 2 anni con oltre 50 date italiane.
II 21 febbraio 2025 è in uscita il suo terzo disco, pubblicato da Wires Records e Costello’s Records, registrato e suonato al VDSS studio insieme ad un team di musicisti: Anton Sconosciuto, Cecilia Pellegrini, Konstantin Gukov Borisovich, Adele Altro, Beatrice Miniaci e Marcello Rotondella.

Contatti
Spotify
Instagram
Facebook
TikTok

Fonte: Costello’s Records

Categorie
Pop

Cosa c’è nella camera di Moretti

Cesare” è il nuovo singolo di Moretti, disponibile su tutte le piattaforme digitali  da venerdì 7 febbraio 2025 per Bradipo Dischi (in distribuzione Self / Believe), un brano che è un omaggio a Pavese e un nuovo pretesto per curiosare nella sua vita, per approfondire la biografia del poeta e la sua misteriosa morte. La delicatezza dei versi e dell’arrangiamento curato da Giovanni Doneda e Pietro Gregori (Il Mago Del Gelato) lascia il posto all’esplosivo solo di sax di Andrea Catagnoli (Brucherò Nei Pascoli) nel finale. È il primo singolo estratto da “nomi cose città”, secondo album di Moretti, che verrà presentato ad aprile al Teatro Bello di Milano.

Un progetto solo apparentemente semplice, che non potevamo che approfondire così, facendoci portare a casa sua e chiedendogli di mostrarci quali fossero i suoi cinque oggetti preferiti, quelli con una storia, quelli che senza non esisterebbe Moretti.

Il pianoforte di casa: é il piano con cui ho scritto praticamente tutto il mio prossimo album. Abbiamo avuto delle diatribe ma alla fine, convivendo da tre anni, é giusto che sia così.

Il mio film preferito: Novecento di Bernardo Bertolucci. C’è chi fa una volta l’anno la maratona dei film di Harry Potter, chi una volta l’anno guarda Novecento, tanto più o meno, maratona e film, hanno la medesima durata. 

Bella la musica eh, ma trovare il mostro di Firenze: l’hanno scorso mi sono rotto mezza gamba destra; per quasi sette mesi sono rimasto sepolto in casa senza poter uscire,urgeva trovare qualcosa da fare. Per caso un giorno trovo un video su YouTube che parla del serial killer fiorentino e, boom, ne divento ossessionato. Compro libri su libri, manuali di criminologia sui serial killer, scarico atti dei processi e inizio a leggerli compulsivamente. Il libro in foto é stato mio compagno per almeno un paio di mesi. Alla fine, la gamba é tornata a stare bene ma io sono rimasto nel loop della mostrologia. 

Una volta mi hanno fatto un ritratto: un tardo pomeriggio di un Sabato di fine primavera, ero a Bobbio, sul Trebbia, con amici. Bevevamo in un baretto del centro quando, a un certo punto, ci si siede di fianco un uomo. Si chiama Pablo, fa il pittore e si é trasferito a Bobbio da qualche anno; prendiamo un po’ di confidenza, beviamo una birra insieme fino a che propone a delle mie amiche di fare da modelle di nudo per una sua tela. Le amiche ringraziano e rifiutano ma la situazione era già diventata tesa: non si capiva se era molto ingenuo o molto viscido. In conclusione per far finire l’aperitivo in pace agli altri propongo a Pablo di farmi un ritratto, accetta, ci mettiamo nel tavolino di fianco e mi lascia immobile per un’ora. Dopodiché, gentilissimo, me lo regala e si allontana. Povero Pablo. 

La madonnina del mio cortile: che ringrazio ogni notte che torno a casa senza aver incontrato i nostri angeli in divisa. 

Categorie
Pop

Le 5 cose preferite di TAISTOI

Taistoi moniker di Andrea Esposito, giovane talento che con il suo album di debutto Vibrisse esplora un universo sonoro ricco di sfumature e contaminazioni. Prodotto da Bruno Germano, il disco intreccia atmosfere shoegaze, suggestioni trip hop e un cantautorato che guarda al passato per reinventare il presente. Come le vibrisse di un gatto, sensibili e impercettibili, Taistoi si muove con eleganza tra suoni e visioni, trasformando l’invisibile in narrazione musicale.

Noi gli abbiamo chiesto di raccontarsi attraverso le sue 5 cose preferite.

Il tempo libero

Sicuramente la mia cosa preferita in assoluto, io amo non fare niente e amo la libertà di poter scegliere se fare o no qualcosa. Coltivo il mio ozio, è difficile il proprio stato di quiete va preservato con cura. 

Il materialismo dialettico

Quanto è bello contraddirsi di continuo utilizzando sempre la stessa scusa “Fa parte della mia crescita personale”. Bene, è sempre stimolante per me tenere traccia del movimento che compio nella mia vita, sapere di essere in costante cambiamento.

La pasta aglio e olio

Io amo il cibo e cucinare, ma il comfy food per eccellenza è un bello spaghettone aglio, olio e peperoncino. Senza prezzemolo, ci metto acciughe limone grattugiato e mollica di pane.

Il mio amplificatore

Semplicemente perfetto. Se non fosse una scatola nera di 35kg lo porterei a letto con me ogni notte.

Le lampade

Il mio più grande feticcio, sicuramente. Ne esistono di mille forme e colori, illuminano pure! Neon, tungsteno, lava, space age, vittoriane ce n’è per tutti i gusti