Categorie
Indie Pop

Nuovi “Cerotti” per Frambo e Scicchi

Conoscete Frambo e Scicchi?

Beh, noi sì e possiamo dire di essere tra i primi, anni fa, ad averli scoperti. Sì, perché nonostante di due cantautorini di La Clinica Dischi abbiano appena vent’anni, è già da qualche tempo che il loro nome rimbalza tra le selezioni di playlist e riviste di settore, rivelando l’ottima attitude di due talenti da non perdere di vista.

Prima di unirsi in un corpo unico che pare aver dato nuova linfa ad entrambi, hanno pubblicato diversi brani, confluiti poi in EP che hanno fatto chiacchierare di loro: sound – per entrambi, seppur con sfumature diverse – sospeso tra canzone d’autore 3.0 e urban, produzioni moderne e dotate del giusto piglio per farsi notare galleggiando su tutta la plastica del contemporaneo e una vocazione per il pop che rivela una discreta capacità di stare a cavallo di mode e stile per trovare una propria chiave di lettura del presente. E poi?

E poi è successo che frambo e scicchi, venerdì scorso, hanno deciso di pubblicare mano nella mano una ballad che sarebbe potuta essere di frambo o di scicchi, e che alla fine appartiene ad un duo che pare aver trovato l’alchimia giusta per non fare soluzioni alla continuità di un’accoppiata ben imbeccata, ben pensata: “Cerotti” è una riflessione a due sul senso dell’esistenza che tradisce una visione generazionale unitaria, condivisa e condivisibile; c’è un piglio leggero che non cede alla superficialità e che rivela la “concretezza” (anche se forse ancora un po’ acerba) di due progetti da tenere d’occhio, uniti nel segno di un buonissimo pop d’autore.

Si vocifera di un disco condiviso, e a noi l’ipotesi pare essere più che allettante: solo il tempo dirà se quello che oggi ci fa parlare sia un fuoco di paglia o un vero e proprio incendio in mezzo al petto, ma rimaniamo convinti che i numeri ci siano e non tarderanno a dare risultati. Magari, proprio partendo dai “cerotti” di questo venerdì.

Categorie
Pop

Mathela: cinque tracce che saranno le migliori che incontrerete oggi

I Mathela sono una band di Milano che nell’arco temporale di circa un anno si sono fatti conoscere dal mondo. Hanno iniziato come dei ragazzini e ora sono cresciuti, non solo nell’età, ma anche nella professionalità e nel suono.

“In apparenza” è la conclusione di un percorso e l’inizio di uno nuovo. I Mathela hanno cambiato cantante, batterista, stile e sound. Mesi di prove fino ad arrivare a un qualcosa che davvero li rappresenta. Un disco che racchiude dentro di sé in maniera semplice ciò che sono e tutto quello che hanno da dire al mondo. Hanno solo vent’anni e una gran voglia di farsi sentire.

Il disco contiene cinque brani tra cui tre pezzi già pubblicati che hanno saputo farsi apprezzare e amare. “In apparenza”, a differenza del titolo, ha lo scopo di tirar fuori il nostro vero IO, indagare l’animo umano e non rimanere mai in superficie. Una controtendenza rispetto alla società attuale. Il bello dei Mathela è proprio questo: se ne fregano delle mode e dicono quello che pensano.

Cinque canzoni che suonano rock in tutte le sue sfumature. “Noia mai” è un tuffo tra passato e presente con un rock un po’ blues. “Ness’uno” sempre un po’ su quella scia, ma più arrabbiato, più movimentato, più rock senza freni. Non mancano neanche brani più ballad come “James” e “How To Go Insane”.  

Inutile dire che visto il momento storico i Mathela ricordano un po’ i Maneskin, senza quel desiderio di esagerare e trasgredire. Lo stile della giovane band milanese è più soft e strizza l’occhio al rock del passato. Un sound sensuale e ammaliante in grado di coinvolgere e stupire l’ascoltatore. 

Un consiglio? Premi play e non te ne pentirai!

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/album/6pwPYLVDx9dabrxvn2hp71

Instagram: https://www.instagram.com/mathela_music/ 
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC-pZsXf8sOy5KMiYUF6W8Yw 
Facebook: https://www.facebook.com/MathelaBand/ 

Categorie
Pop

Le 5 cose preferite di Federica Guardiani

Fuori dal 12 aprile “Parli troppo”, il nuovo singolo di Federica Guardiani. Dopo circa un paio d’anni dalla sua ultima pubblicazione, la cantautrice torna con un brano frizzante e pieno di grinta. Federica Guardiani utilizza la musica per raccontare la sua vita. Una vita che non è speciale, una vita nella media ma che spesso non trova mai spazio in questo mondo fatto di apparenza. “Parli troppo” è una storia d’amore giovanile che combatte tra incomprensioni e il fuoco della passione.

Una storia semplice raccontata in un sound pop elettronico brioso e molto accattivante. “Parli troppo” è un brano che ti farà scivolare le preoccupazioni addosso lasciandosi solo una gran voglia di ballare.

Per conoscerla meglio, le abbiamo chiesto quali fossero le sue cinque cose preferite.

 Cantare

Canto da tutta la vita, leggende narrano che io cantassi già  dentro la pancia di mia mamma! 

Canto ovunque e sempre. Canto sotto la doccia, per strada, a lezione, mentre nuoto, in palestra, canto anche mente dormo e canto anche col pensiero. Ho iniziato a studiare canto da quando ho 14 anni e non ho più smesso. Il canto è la mia più grande valvola di sfogo, la mia passione eterna, il mio primo amore. Mi ha regalato mille gioie e altrettanti dolori, ma continuerei a cantare per sempre, anche nella prossima vita.

 Ascoltare musica

Pochi sono i momenti della giornata in cui non ho le cuffiette alle orecchie. Adoro la musica in ogni suo genere, mi affascina, mi emoziona, mi fa sentire viva, mi accende. Mi piace ascoltare e scoprire nuove canzoni e nuovi generi, conoscere nuovi artisti quotidianamente, per me è oltre che vitale, è fondamentale. Tenermi aggiornata sulle nuove e vecchie tendenze, mi serve anche per indirizzare la mia musica sempre di più. 

Andare ai concerti

Adoro andare ai concerti con le mie amiche. C’è un rito di preparazione ogni volta! Ci trucchiamo e vestiamo in base al mood, che secondo noi potrebbe rispecchiare l’artista che andremo ad ascoltare. Il live non è mai come la registrazione. Dal vivo vedi l’anima dell’artista, vivi le sue emozioni, è lì che l’artista si mette a nudo. Poi non c’è niente di più rigenerativo di cantare a squarciagola insieme ad una folla di gente le canzoni del tuo cantante del cuore. 

Sorridere

A tutti piace ridere, è vero. Ma io rido anche quando sono triste. Rido anche quando piango.  Non vorrei mai perdere il mio sorriso. Adoro vedere la gente sorridere. È meraviglioso il suono di ogni risata che nella mia vita ho ascoltato. Mi piace chi mi fa ridere e mi piace far sorridere le persone. Un mio amico un giorno mi disse la frase: “L’ironia salverà il mondo” e io la trovai talmente  troppo troppo Vera, che diventò il mantra della mia vita! Mi ritaglio sempre durante il giorno un momento per farmi una bella risata, che sia davanti ad un film comico, scherzando con un amico, con la mia famiglia o con il mio pappagallo.  

 Ballare davanti lo specchio 

Ho studiato danza Hip Hop per 7 anni. Quando ho smesso di andare a scuola di danza, ho continuato a ballare segretamente davanti lo specchio. È divertente farlo, soprattutto con la musica altissima e immaginando scenari, che per ora sono concreti solo nella mia mente. Questo mi permette di esibirmi a Sansiro, quando sono carica o in un  club con  luci soffuse, quando mi sento malinconica, il tutto senza spostarmi dalla mia cameretta. 

Categorie
Pop

Le 5 cose preferite degli Allarme Pensiero Indipendente

Disponibile su tutte le piattaforme digitali “Gretel”, il primo singolo degli API – Allarme Pensiero Indipendente. Il brano fuori dal 31 marzo anticipa quello che sarà il primo disco della band umbra. “Gretel” è vivere qui e ora. E’ vivere un momento felice, stringerlo forte e non lasciarlo andare, un po’ come se fossimo Peter Pan. Il brano parte subito a pieno ritmo con un pop rock frizzante e allegro. Un sound leggero ma energico, in grado di portare subito il buon umore.

Per conoscerli meglio, abbiamo chiesto loro quali fossero le loro cinque cose preferite.

Siamo in 5 e quindi diremo 5 cose che preferiamo fare insieme. Non in ordine di preferenza.

Andare a rilassarci e bere alle terme ci piace sicuramente tanto. Quando stiamo insieme l’80% del tempo pensiamo alla musica e suoniamo, poi ci sono questi momenti che integrano la carica e l’impegno che ci mettiamo con gli strumenti in mano e ci rilassiamo alla grande guardandoci in faccia soddisfatti e felici con la pressione bassa e il cervello che viaggia. 

Stare in sala prove. Le prove come momento di espressione e condivisione. Come ore in cui stare bene. Abbiamo una salaprove tutta nostra in campagna. Una capanna presa in affitto dove abbiamo sistemato tutti gli strumenti. Ci si va da soli, tutti insieme o anche in formazioni improvvisate. O ospitando altri musicisti o chi non è musicista e vorrebbe provare. Venite a trovarci che la batteria, un ampli dove attaccrvi e un microfono c’è sempre. Dal venerdì alla domenica ci trovate lì.

Esagerare. Oggettivamente ci piace esagerare. Con i sogni, con i progetti, col fare festa fino a che l’ultimo locale ha chiuso e l’ultima luce pubblica si è spenta. Una nostra canzone dice “non c’è la festa? Noi ce la facciamo”. Ognuno ha il suo modo di farlo, è un bisogno che abbiamo tutti. Noi quando siamo insieme con la musica di mezzo ci riesce facile. Vi aspettiamo.

Stare sul palco. Cazzo quanto ci gasa. Sorriso stampato, chi lo ha dentro chi lo ha fuori ma c’è. Chi vorrebbe uscire da sé stesso per volare ancora più in alto, chi farebbe assoli di 43 minuti, chi lo grida con rabbia e amore e chi sembra un impiegato ma sotto scorrono i brividi e l’eccitazione. Questa cosa ci piace tanto che già soridiamo a scriverne.

Fare finta di essere fighi. Questa dei fighi è tutta roba su cui non sappiamo esprimere un’opinione, cosa lo è, cosa non lo è, iperboli in ogni frase. Ci piace essere normali e buoni essere umani per noi e chi ci sta intorno. Quando ci dicono che siamo fighi non ci crediamo per un secondo e ci viene tanto da ridere…Lo diventeremo. Un giorno, Forse. Adesso facciamo finta,ci sorridiamo sopra ed è una cosa che ci fa star bene fare la parte degli impostori. Prima o poi la verità verrà a galla.

Categorie
Pop

Cosa c’è nella sala prove degli Ufo Blu

CUPIDO EMO SPAZIALE è il debut album degli UFO BLU, disponibile dal 17 marzo per Futura Dischi. Il future pop della band bergamasca arriva finalmente su lunga traccia dopo i singoli Spirali”, “Nn mi parlare nn mi stressare” e “Cresci bambino”, che ne hanno anticipato l’uscita svelandone alcune delle sfumature musicali.

Dopo due EP, CUPIDO EMO SPAZIALE è il primo album ufficiale, l’essenza del progetto UFO BLU. Racconta di amori mitologici tra fauni, ninfe, Circe e Venere, tutto in una navicella a gravità zero e che incontrano un finale infelice. Racconta la rabbia di non poter lasciare il luogo in cui si vive per inseguire l’anima gemella o un sogno. Il disco è un piccolo romanzo di formazione in cui si cresce senza soffocare il bimbo dentro ognuno di noi.

Noi come al solito volevamo conoscerli meglio, e ci siamo fatti portare a casa loro. Ecco cosa ci hanno mostrato.

Questa è la nostra cameretta della musica, dove nascono le idee e ci prepariamo per i concerti. L’abbiamo riempita di oggetti carini (anche se non sono mai abbastanza).

Il nostro scacciapensieri insieme al sacco da box. Fare musica richiede molta concentrazione e bisogna capire quando è il momento di fare altro, spesso con un po’ di sana competitività.

Il basso originale di Paul McCartney (quello vero, non il sosia che l’ha sostituito dopo che è morto). Tu tum tsss.

Queste sono alcune tra le nostre prime foto, scattate in occasione del nostro primissimo EP Occhiaie x Sogni. Sono passati un paio d’anni e ci viene un po’ di malinconia a guardarli.

Foto bonus, l’angolo musica che ci promettiamo di riordinare sempre ma che diventa sempre più ingarbugliato. È tutto più ordinato nei nostri Mac.

Categorie
Pop

Cosa c’è nella camera di Eleonora Elettra

É uscito venerdì 31 marzo 2023 in distribuzione Artist First il nuovo singolo firmato da Eleonora Elettra, alter ego della riminese doc Eleonora Zanotti. Un nuovo capitolo che segue “Non riesco”, e che nuovamente unisce un’anima pop ad atmosfere più tormentate, un mondo in cui si ritroveranno tutte quelle persone che si fanno troppe domande. Al contrario di ciò che si può pensare leggendo il titolo, non parla di una persona, ma di una sindrome. La sindrome di Rebecca è la gelosia retroattiva, qualcosa di molto comune ma che fa star male tante persone. 

Noi per conoscerla meglio siamo stati a casa sua, ecco cosa ci ha mostrato.

 1. POLAROID: non sono brava a fare foto ma mi piacciono tantissimo. Mi piace immortalare certi momenti così come vengono e con la Polaroid non c’è scelta, è la realtà quella che si vede! L’imperfezione è la sua bellezza! 

2. TANTI COLORI: oltre a cantare faccio l’insegnante di lingue a scuola. Mi è sempre piaciuto tanto studiare e sono fissata coi colori! Adoro prendere appunti in maniera creativa come se fossi ancora una bambina!

3. CLESSIDRA: è un oggetto che mi affascina ma che allo stesso tempo mi angoscia anche un po’. Lo utilizzavo per scandire le mie sessioni di studio, oltre a questo risveglia un po’ il mio lato filosofico! 

4.TORO: sono molto legata al mio segno zodiacale, perché mi rispecchia nei pregi e nei difetti. Costante, fedele, sincero ma troppo testardo, istintivo e irascibile. 

 5. TACCUINO: ultimo ma non per importanza il taccuino con la copertina in cinese in cui scrivo sempre la prima bozza delle mie canzoni. Potete benissimo immaginare perché è molto importante per me! 

Categorie
Indie Intervista Pop

Lupofiumeleggenda: Troppi Anni è la mia voglia di qualcosa di più

TROPPI ANNI è il primo estratto dall’EP “DIALOGHI ITALIANO”,scritto e prodotto insieme ad Emanuele Santona bassista della band “I SEGRETI”. Il brano parla della quotidianità di un ragazzo in questi anni 20, perfettamente divisa fra l’ordinario ed il desiderio di qualcosa di più. La quotidianità, i sentimenti, le sensazioni. Sonorità Indie e lo-fi (Dayglow, Surf Curse).

LupoFiumeLeggenda è il progetto di Nicolò Verti, con la precedente formazione ha pubblicato un disco (FUL!) e un EP live (BROEASY live session) e ha aperto i live di numerosi artisti (Marta sui tubi, Wrongonyou, Moustache prawn, Selton, Samuel, Generic animal, Kruger).

Abbiamo chiesto a Lupofiumeleggenda di rispondere alle nostre domande:

1- Ciao raccontaci chi è Lupofiumeleggenda e parlaci un po del progetto musicale  

Ciao ragazzi, intanto grazie per l’intervista.

Lupofiumeleggenda è Nicolò che compiuti i 30 anni ha avuto paura che la musica potesse uscire un giorno dalla sua vita. L’unica risposta possibile è stata scrivere un disco.

Da ragazzino scrivi le canzoni e non ti preoccupi per forza di costruirci un progetto concreto intorno, poi le band si sciolgono, si passa alla vita dei grandi e ci sono mille motivi per smettere.

Io voglio essere sicuro che ci sia spazio per la musica nel mio futuro.

2 “troppi anni” è il tuo nuovo singolo ci racconti come è nato e di cosa parla?
 

Troppi anni è il primo singolo dell’EP “dialoghi italiano” che uscirà prossimamente.

Parla di quanto la quotidianità sia un casino e di come i rapporti affettivi diventino un’ancora di salvezza, tanto da farci sperimentare una sorta di dipendenza positiva.

È stato fondamentale l’incontro con Emanuele Santona (bassista de I Segreti) coautore e produttore (insieme a Giovanni Vitulano) di questi pezzi, con lui abbiamo trovato il mood giusto. 


3 Quali sono le tue influenze musicali più importanti?

Penso che di quelli che sono i miei artisti preferiti (da Paolo Conte ai Biffy Clyro) ci sia veramente poco in questo EP.

Io ed Emanuele abbiamo fatto un gran lavoro di ricerca, molte session di ascolto per lasciarci ispirare nel sound da artisti come Beene, Dayglow, Post Malone, Current Joys, Surf Curse e Beach Fossils…alla fine mi sono affezionato a tutti questi.

Nella scrittura ho cercato una via alla semplicità….Vasco è il più grande di tutti in questo.

4 Cosa ne pensi dell’attuale scena musicale? Con quali artisti ti piacerebbe collaborare 

Sono un ascoltatore vorace e per me c’è un sacco di roba fresca e validissima nella scena attuale.

Sono anche un grande fan della drilliguria. Penso a Tedua, Bresh ecc…tutte grandissime penne. Se posso sognare mi piacerebbe scrivere con loro.

Musicalmente mi piacerebbe un sacco farmi produrre qualcosa da Lowtopic (il progetto elettronico di Francesco Bacci, già chitarra degli Ex otago…altra gran band).
E poi continuo a collaborare con Emanuele, stiamo già lavorando a nuove canzoni.


5 Progetti per il prossimo futuro?

Per ora faccio il medico, per il futuro faccio progetti in cui mi presento e dico “ciao sono Lupofiumeleggenda e scrivo canzoni”. 

Segui LUPOFIUMELEGGENDA su Instagram

Categorie
Indie Intervista Pop Post-Punk

FEBBRE dopo i LAMETTE riparte con SOTTOZEERO

SOTTOZERO” è il primo singolo di FEBBRE, progetto solista di Cristian Pinieri dei LAMETTE distribuito da Universal Music Italia. Il brano parla di una coppia di ragazzi con approcci differenti alla vita. Il ragazzo affronta le sue paure come fossero una sfida da superare, la ragazza è limitata dalle sue ansie e dai suoi mostri che la rendono prigioniera di se stessa. Il sound mescola suoni grunge, con synth ed elettronica, e le top line sono influenzate da una attitude “sangue giovane”, che però riesce a dare spazio anche a contaminazioni urban. 

Abbiamo chiesto a FEBBRE di rispondere alle nostre domande:

1. Ciao FEBBRE benvenuto sul Perindiepoi ci racconti come è nato questo progetto e come mai la scelta di questo nome d’arte

Ciao ragazzi, il progetto è nato in maniera molto naturale, avevo un po’ di demo da parte, un giorno confrontandomi con il mio produttore Alessandro Landini abbiamo capito che era arrivato il momento di pubblicare. E il nome in realtà deriva dal titolo di una di queste demo, il file si chiamava solamente febbre.wav, come nome mi piaceva e quindi ho scelto di utilizzarlo.

2. Sottozero è il singolo apri pista del tuo progetto solista, ci parli un po’ di questo brano? Come mai questa scelta di ripartire da solo?

Il brano nasce da una demo chitarra voce nei miei memo vocali, un giorno stavo facendo session con mio produttore ed abbiamo adattato la demo che avevo ad uno dei beat che stavamo cercando di chiudere in quei giorni, è stato così naturale come processo che ho scelto di utilizzare questo brano come apripista per il mio progetto. La scelta di ripartire da solo nasce principalmente da un’esigenza artistica, nell’ultimo anno è nata in me la voglia di mettermi in gioco, di avere pieno controllo del mio progetto e della mia musica, affrontare questo percorso mi è sembrata la cosa più naturale da fare.

3. Rispetto alle sonorità del progetto Lamette non abbiamo potuto fare a meno di notare uno spostamento verso delle sonorità più pop punk, quali sono le tue influenza musicali? con quali artisti ti piacerebbe collaborare?

In realtà le mie influenze musicali sono svariate, riesco veramente a variare dall’hip-hop fino al cantautorato, e ovviamente alla base di FEBBRE c’è la voglia di richiamare le sonorità e l’attitudine di ciò che mi ha influenzato nella prima età adolescenziale, ovvero tutta la scena pop punk californiana. Se Dovessi scegliere al momento un artista con cui collaborare probabilmente direi Rose Villain, sono del parere che sia una delle artiste più forti e versatili nel panorama attuale.

4. Oggi fare musica per un emergente è diventato sempre più difficile, considerate le dinamiche legate al mondo dello streaming e del digitale, come vivete voi musicisti tutto questo? Quali pensi possano essere le mosse migliori per riuscire a ritagliarsi uno spazio tra le tantissime proposte?

Penso che la cosa migliore da fare per ritagliarsi un proprio spazio sia essere se stessi e credere in ciò che si sta facendo, il tempo e la costanza penseranno al resto

5. Domanda di rito cosa dobbiamo aspettarci da FEBBRE in futuro ?

Sicuramente quest’estate mi potrete trovare in giro per i live, ed in generale per tutto quest’anno abbiamo intenzione di pubblicare tanta musica.

Segui FEBBRE su Instagram

Categorie
Pop

Cosa c’è nella camera di Moonari

É uscito venerdì 31 marzo 2023 il nuovo singolo di Moonari dal titolo “Città del Futuro“. Un nuovo capitolo per il progetto solista di Giovanni Cosma, in arte Moonari, che affonda nella scena underground romana e che ci accompagna verso la stagione calda con un brano che nasce come una qualsiasi canzone d’amore. Sempre estiva, sempre avvolta da un mellifluo strato di nostalgia con un po’ di rimorso estivo, sempre speranzosa. Dedicato a chi si sposta di città in città, verso un nuovo luogo da chiamare casa e agli ultimi romantici.

Per conoscerlo meglio, gli abbiamo chiesto di farci vedere casa sua, ed ecco su quali oggetti si è soffermato.

Una giostra aerea di latta, me l’ha regalata mio zio un paio di natali fa. Ogni tanto (premendo la levetta in basso a destra) li faccio volare, soprattutto quando vago per casa e mi annoio. Fa la sua porca figura con gli ospiti che invito a casa mia, che almeno una volta si ritroveranno a far volare i biplani.

Questa è la 48esima copia originale di un quadro di Bruno Munari, regalatomi da una delle persone che più amo sulla terra. Considero Munari (da cui poi ho storpiato il nome per creare il mio) uno degli artisti più eclettici e brillanti del ‘900. Sono una pippa a fare le foto, lo so.

Questi sono gli oggetti senza i quali sarei nella merda. Sono gli apparecchi acustici (in questa foto li vedete in carica) che mi permettono di fare quello che faccio, ovvero suonare, cantare, scrivere musica. Daje Oticon, daje Gianni, il mio otorino, a cui dedico un saluto alla Richard Benson: “Grazie Gianni! Ciaoooooooooo”

Il clarinetto che sto imparando a suonare. Vi giuro, non è facile per niente, e se soffi male o troppo forte esce l’urlo fastidiosissimo di una papera strozzata. Per fortuna da un po’ comincia ad uscire un suono piacevole, ma penso di avere ancora un po’ di strada da fare per riuscire a fare un fraseggio decente. Però ho imparato a fare il tema de “La Pantera Rosa”

Una conchiglia che mi ha regalato la mia amica Linda in un momento di difficoltà, sopra al music box di “I Can’t Help Falling in Love with You” di Elvis. Due oggetti in uno che mi ricordano che non sono solo anche quando sono solo

Categorie
Pop

La fortuna di Elia Truschelli è un piccolo invito a non sentirci dei falliti

“Fortuna” sono due vite messe a confronto: la vita di chi sa apprezzare le piccole cose e quella di chi non ha il coraggio di prenderla davvero in mano. Elia Truschelli sembra raccontare che la fortuna non è solo una dea bendata, come ci racconta l’antichità, ma è un qualcosa che possiamo creare.

La fortuna nasce anche dal prendere il coraggio di affrontare la vita, lottare per il proprio amore: “non ti serve nient’altro se alla fine hai trovato il tuo amore, mentre io non ho avuto abbastanza coraggio, di tenerlo stretto per sempre al mio fianco”.Canta così Elia Truschelli per farci arrivare senza tanti orpelli inutili il suo messaggio. A primo impatto potrebbe sembrare quasi un lamento, un “l’erba del vicino è sempre più verde”, ma in realtà il cantautore prende solo atto delle proprie debolezze, le affronta e le supera con questo brano. Non sempre siamo all’altezza delle nostre aspettative, ma non per questo dobbiamo sentirci falliti o sfortunati. Ascoltando questo brano mi sento rincuorato e mi viene voglia di apprezzare le piccole cose della vita, quelle che ci rendono davvero fortunati.

Il testo di questo brano mi piace perché è diretto, ma non scontato. Uno stile volutamente semplice per arrivare diretto all’ascoltatore. Passando alla melodia possiamo dire che non ha un suono particolarmente originale, insomma un classico pop cantautorale. Non spicca di originalità, ma rimane comunque piacevole. Lo si ascolta volentieri senza annoiare. 

In conclusione trovo che “Fortuna” sia un brano interessante, non avendo un sound mainstream rischia di rimanere un po’ troppo di nicchia ed è un peccato, perché è un messaggio che tutti dovrebbero ascoltare.

“Pensando ad alcuni amici o conoscenti, non ci siamo mai sentiti inferiori?

Quelli a cui manca sempre qualcosa? E come ci si sente?

Questo è Fortuna, un omaggio a coloro che si sentono in questo modo, unito al malessere dovuto a vecchi sentimenti che portano via il sonno a notti dove gli altri, i migliori, fanno sogni promettenti”, così Elia Truschelli descrive il proprio brano.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/album/3HjtoUFGWS8VHZ5qfv6dSw 

https://www.facebook.com/Elia.Truschelli/

https://www.instagram.com/elia_truschelli/

https://www.youtube.com/channel/UCpH6jukkT_iIkSoMXZHCBdA

Biografia

Elia Truschelli è nato a Verona il 20 settembre 1987. Sin da bambino si appassiona alla musica grazie alla famiglia e agli amici e ben presto sente l’esigenza di iniziare a studiare chitarra. Forma la sua prima band con la quale inizia a fare le prime esperienze live nei vari locali veronesi e in poco tempo crea diversi progetti musicali con i quali tuttora ha un intensa attività live che lo porta ad esibirsi in tutta Italia.

Nel 2012 inizia un percorso di studi all’accademia di musica moderna Lizard di Verona dove studia canto e scrittura. La sua vera espressione tutt’ora è nello scrivere e comporre.

La sua carriera di cantautore inizia nel 2017 quando pubblica il suo singolo d’esordio: “Buona prospettiva” per l’etichetta ThisPlay Music di Vicenza. Nel 2021, pubblica il suo EP contenente i 2 singoli “E invece” e “Gelato a mezzanotte”, altri 4 brani e una versione piano voce di “Buona prospettiva”. 

Nel 2022 escono i singoli “Punto e a capo” e “Un’altra luna”. Il singolo “Fortuna” precederà l’uscita di un nuovo album che uscirà nel 2023.

Damien Rice, Glen Hansard, Paolo Nutini, The Lumineers, Cesare Cremonini, Nicoló Fabi, Motta e Samuele Bersani sono i principali artisti di riferimento e di ispirazione per la sua musica. Quello che possiamo sentire oggi è frutto di una profonda introspezione che lo portano ad essere vero e genuino, descrivendo emozioni e sentimenti in poche parole, con una sottile ironia, a volte malinconica e nostalgica, caratteristica che lo accompagna nel suo modo semplice di vivere.