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Pop

Cosa c’è nella camera di Fallen Noise

É uscito venerdì 24 febbraio 2023 su tutte le piattaforme digitali “Ana“, il nuovo singolo del progetto Fallen Noise dal titolo “Ana“. Un nuovo e intimo capitolo per il giovane produttore che si muove tra trap ed hyperpop, militando nella scena romana underground. Un brano che vuole affrontare i problemi di ansia e d’autostima e la tendenza ad un perfezionismo tossico, dopo particolari eventi emotivi.

Dopo anni passati appresso ad un disturbo ho deciso di gettare fuori tutto quel marcio che mi consumava, di rendere vero tutto quel che ho soffocato dentro di me per molto tempo“. Un testo metaforico in cui la protagonista gode del nome, del tormento e della sofferenza, incarnando la figura del disturbo stesso. Un testo accompagnato da una chitarra nostalgica e da sonorità aggressive, distorte e ‘rotte’, per ricreare lo stato d’animo anche attraverso la musica.

Per conoscerlo meglio, siamo stati a casa sua. Ecco cosa ci ha mostrato!

TELEFONO A TASTI: Leggerezza. Quando ho voglia di leggerezza, quando voglio scappare dall’opprimente mondo e potere dei social, spengo l’Iphone e accendo il mio Brondi modello Eros, con i tasti piccoli piccoli ma rassicuranti e morbidi. Filosoficamente, può essere visto come un ritorno alle origini, ma sostanzialmente è una vera e propria boccata d’aria quando non riesco più a stare a galla in un universo fatto di like, reazioni con l’emoji del fuoco e vuoto superficiale.

CALZE A RETE: Sarà l’estetica, o forse il fatto che metaforicamente parlando la rete permette di esprimermi, con i suoi buchi, ma allo stesso tempo riesce a farmi rimanere incollato a me stesso (in particolare protegge il mio cuore, dato che le indosso a mo di maglia), mi piace indossare questo indumento durante le mie serate, a cui partecipo per ricaricarmi dopo aver creato o lavorato. E’ un universo surreale ma necessario quello delle serate, cambia tutto in base all’ambiente prediletto, ma nel mio mi sento bene, perchè sfoggio me stesso sapendo di bastarmi da solo per divertirmi.

PUPAZZETTO SENZA OCCHIO: Anche se il suo nome rimarrà segreto, non serve un genio per capire che è il mio pupazzo dell’infanzia. Scelta curiosa voi direte, ma in realtà si avvicina alla mia musica più di quanto voi possiate immaginare, dato che spesso nei miei testi mi rivolgo ad un “Io” che racchiude l’innocenza di un bambino. Inoltre il fatto che il cagnolino non abbia un occhio rimanda molto sia alla mia estetica emo che alle mie sonorità, di influenza hyperpop ed emotrap.

MODELLINO “ARTIGIANALE”: Questa piccola bozza di un mio concerto mi è stata regalata da una persona molto importante. E’ fatto a mano e ha richiesto tanta pazienza contando che la persona in questione non è dotata di talento artistico manuale, ma lo ha fatto per rendere indelebile forse uno dei messaggi più importanti per me come essere umano, ovvero il supporto delle persone che amo, e per questo merita una menzione speciale.

SIDDHARTA DI HERMANN HESSE: Da amante di tutto ciò che concerne la filosofia e la spiritualità (nonostante io come individuo non segua alcuna dottrina religiosa, ma trovi i principi di esse molto interessanti e soprattutto se rielaborati in chiave indivuale, estremamante educativi), non posso non menzionare questo libro, poichè riassume perfettamente i principi in cui credo, di cui il più importante è la crescita personale, data da esperienze di vita come amore, sesso e conoscenze casuali, che mettono in discussione sè stessi e i propri pensieri. 

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Pop

“Stesi” è il nuovo singolo del progetto Kouya

É uscito venerdì 3 marzo 2023 in distribuzione Artist First il nuovo singolo del progetto solista di Marco Mangundayao, in arte Kouya. Il brano, il primo in italiano, si intitola “Stesi” e risale alla fine dell’estate del 2021. Qui Kouya, incurante di algoritmi e dei meccanismi editoriali, esplora suggestioni ed influenze, senza venirne intrappolato: musica inclassificabile, senza genere. La canzone esprime uno stato d’animo nostalgico nel quale l’artista tenta di arrestare il tempo per immergersi in un ricordo, rivivendo le sensazioni fisiche che si prova in un momento di stabilità.
 

SCOPRI IL BRANO: 
https://open.spotify.com/album/4el0at3R6fAaa353opuEbR?si=wk3E__FbRQubdCM15bfbMw




BIO:

Classe 1997, Kouya è il progetto di Marco Mangundayao, giovane cantautore, produttore e artista di strada Milanese di origini Filippine.

Dopo svariate esperienze nell’ambito musicale – una di queste i 4ther Muckers, di cui frontman, con la quale pubblica il disco “Lunatic Park” e vincitori del Tour Music Fest 2021 come miglior band – sente l’esigenza di doversi esprimere anche da solo; così nasce Kouya, con un sound dall’anima prevalentemente pop, ma con contaminazioni di diversi generi che lo hanno formato.
All’inizio del 2020, durante la prima quarantena inizia a produrre i primi brani del progetto in camera, producendo e registrando la maggior parte degli strumenti per conto proprio. Dopo aver sperimentato per diverso tempo e pubblicato diversi singoli in Inglese, riesce a consolidare un proprio sound e decide di concentrasi su un progetto interamente in Italiano.

Nel 2022 sente la necessità di tornare a suonare dal vivo e portare sul palco i propri brani, forma così la band che lo accompagnerà nel percorso live del progetto.

https://www.instagram.com/kouya_official/

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Pop

Cosa c’è nella camera (studio) di SUPERNINO

“B-uongiorno” è il primo singolo estratto dall’album “BOH”, in uscita il 17 febbraio per la nascente TSCK Records. Supernino lo ritroviamo nelle vesti di autore compositore e produttore, una scelta questa che lui definisce come un “ritorno alle origini”, in linea con lo spirito di TSCK Records, nata come etichetta sotto il segno dell’originalità e della qualità.

Noi siamo entrati in casa sua ed ecco cosa ci ha mostrato!

1 – Il trasloco

Ho lasciato Torino, mia città natale, per spostarmi a Milano circa 4 anni fa. Ho cambiato varie case, vari coinquilini, varie stanze, ma due cose sono rimaste invariate: la lampada da terra e la pianta finta dell’IKEA. Me lo son portate sempre dietro, la maggior parte delle volte erano le uniche cose che mi portavo dietro durante i traslochi, il resto lo rivendevo, loro invece no. Sono sempre stato convinto che fossero in grado di dare quel tocco in più alle stanze, anche quelle più orribili che puoi trovare a Milano. Semplicemente aggiungendo questi due elementi la camera prende tutta un’altra atmosfera, non trovate anche voi? Non potevo non portarle anche nella mia nuova casa di Sesto San Giovanni.

2 – Il salotto di casa mia è diventato uno studio

Come vi anticipavo sopra, l’anno mi sono trasferito a Sesto San Giovanni, luogo remoto a nord di Milano che però a sua differenza offre prezzi della vita un po’ più abbordabili. Qui ho allestito un piccolo e accogliente salottino dove spesso ospito amici artisti, sia per suonare che per caz… ehm, chiacchierare amabilmente: il mio SUPERCOZYSTUDIO. Non è uno studio come gli altri, è un salotto al 100% e non si vergogna di esserlo, anzi, proprio per questo è molto più accogliente di qualunque altro studio (da qui “SUPER COZY”). Basti vedere la colazione che ho preparato ad una mia band in occasione della nostra ultima sessione.

3 – Gli strumenti sono passati di moda

In foto vedete la mia postazione, si tratta di una scrivania con sopra un computer, delle casse monitor, una scheda audio e un piccolo midi controller. Credo che nel 2023 non serva poi molto altro per fare musica, infatti sto piano piano vendendo tutti gli strumenti musicali che ora non utilizzo più. Chi sa quando gli strumenti torneranno di moda (un po’ mi mancano lo ammetto), per adesso direi che va bene così: tutto ridotto all’osso, tutto minimal, così è anche più semplice togliere la polvere in studio.

“La mia postazione minimale”

4 – Tutti tranne uno

A proposito di strumenti, l’unico che pare non esser passato di moda nel mio SUPERCOZYSTUDIO è forse lo strumento più brutto ed economico che possiate trovare in circolazione: la Roland E-20. Piccola nota: in foto vedete anche un’altra tastiera posta al piano superiore ma in realtà non è uno strumento vero, è semplicemente un controller midi (ovvero non suona se non lo si collega al computer). Ho comprato questa Roland a 40 euro ad un mercatino dell’usato, mi piacevano un sacco i suoni di batteria, tuttavia tutti gli altri suoni fanno abbastanza schifo. Negli anni mi sono liberato di strumenti bellissimi ma non di lei, non saprei dirvi perché (forse perché per quello che vale avrei fatto prima a regalarla). In ogni caso è la classica tastiera che tieni in studio per i momenti di ispirazione improvvisa, clicchi un bottone e lei suona, male, ma suona.

5 – Il microfono che gioca a nascondino

Proprio perchè prima che uno studio il SUPERCOZYSTUDIO è un salotto, ho pensato agli spazi in maniera da ridurre al minimo la sensazione di disordine, non volevo che il mio salotto diventasse un casino ma allo stesso tempo volevo avere la possibilità di disporre di un microfono per le registrazioni sempre pronto all’uso. Sono infatti convinto che se vuoi essere produttivo in casa devi poter avere tutto a portata di mano, se ogni volta che devi registrare devi perdere mezz’ora per montare tutto fidatevi che vi passa la voglia. Per questo motivo ho riservato al mio microfono e alla mia asta una fantastica nicchia dietro la porta della stanza, il microfono in questo modo è sempre pronto all’uso ma senza creare disordine.

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Pop

Cosa c’è nella camera di PON¥

Disponibile da venerdì 24 febbraio “Branchie”: il nuovo singolo di PON¥, fuori per La Valigettaanticipa il primo album in uscita venerdì 10 marzo, una nuova avventura nel cantautorato lo-fi indipendente dal titolo “CANZONI MOSTRI”.

In “Branchie”, chiudendo gli occhi, si viene trasportati dalle onde del mare blu – “dove l’acqua è purissima” – di PON¥: la musica del talento de La Valigetta incanta, creando un senso di intimità e di pace nell’ascoltatore, che entra in punta di piedi nel suo mondo lo-fi, fatto di sonorità essenziali ed eteree, di poche ed evocative parole, molti riverberi, dove i silenzi giocano un ruolo importantissimo, offrendo un rifugio sicuro in cui nascondersi e sentirsi protetti.

Noi siamo stati a casa sua, ed ecco cosa ci ha mostrato.

  1. Abito in un bilocale pieno di piante e cianfrusaglie, e il frigorifero non fa differenza: pothos e adesivi sparsi, un vecchio orologio in legno minuscolo ma funzionante e una foto di Jack Nance in Eraserhead a sovrastare il tutto. Ovviamente il frigo è sempre vuoto, ça va sans dire.

  1. Qui è dove tengo libri, dischi e dvd. Le piante come sempre sono ovunque e la scritta “Viva la merda” la fa arrogantemente da padrone. Quando sono nervoso guardo i vinili di Nico, Iggy e Tom Waits e mi calmo. Se metto su Abbey Road quasi sorrido.

  1. Questo angolo non so se può apparire più pacchiano o creepy. È una specie di piccolo mausoleo nonsense al mio gatto morto a ottobre. Era il mio migliore amico, lo è stato per tredici anni ed è l’essere più dolce che io abbia mai incontrato. Comunque non smette di guardarmi male nemmeno in foto.

  1. Io sopra il letto ho Laura Palmer, a vegliare su me e Nikolaevka, la mia Maine Coon di quasi sedici anni. Ognuno ha i santi che si merita.

  1. Questa è una locandina originale del 1982 de La Cosa di Carpenter. Non credo di dover dire altro. Dio è qui.
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Indie Intervista Pop

Scoprirsi con Maelstrom, che accende la luce in mezzo alle ombre

E’ da qualche tempo che gira nella nostra redazione il nome di Maelstrom, artista piemontese che ha pubblicato già diversi singoli (la maggior parte con l’etichetta spezzina Revubs Dischi, realtà discografica che seguiamo ormai da tempo) e che oggi tira fuori dal cilindro un altro brano utile ad accompagnarlo verso la pubblicazione di un disco d’esordio che farà parlare di lui, e di questo ne siamo piuttosto sicuri.

Sì, perché Maelstrom non fa mistero di essere cresciuto con la musica d’autore, e per chi avesse dei dubbi su quali possano essere gli effetti positivi del cantautorato sulle nuove generazioni, beh, ascoltatevi “Ombra” e provate a raffrontarla con quelli che sono i brani acclamati (da Sanremo alle playlist Spotify) della Gen Z e della Gen X: vi renderete conto che, oltre la superficie patinata e anche un po’ anonima di quella gioventù mercificata che il sistema discografico prova a venderci tutti i venerdì si nasconde (o meglio, sgomita per farsi notare) una pletora agguerrita di autori e autrice con gli attributi, e tra questi non possiamo di certo non annoverare Maelstrom.

Perché il cantautore di scuola Revubs sa fare il suo, eccome: penna delicata e allo stesso tempo tagliante, Maelstrom fonde una narrazione fortemente personale con un afflato che diventa collettivo, di tutti; dentro le sue canzoni, e su tutte forse proprio “Ombra”, potreste trovare l’essenza di una generazione che non smette di cercare sé stessa, con la curiosità e la disperazione del pioniere, dell’eterno esule.

Il sound, certo, guarda con interesse al pop ma non si limita ad emulare le dinamiche da hit: il ritornello è effettivamente radiofonico, ma senza la pretesa di esserlo, capace di mantenere l’autenticità della “confessione a cuore aperto” che trasuda da tutto il brano. E non è cosa da tutti i giorni, non avvertire quella classica puzza di plastica che tante canzoni emanano sin dal primo play.

Insomma, fate come noi e recuperatevi Maelstrom, se ancora non lo conoscete. Perché manca davvero poco al momento in cui potreste pentirvi di non averlo scoperto prima: sembra esserci un disco in arrivo…

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Pop

Giornata mondiale della guida turistisca: 5 artisti scelgono 5 brani da portare in viaggio

In tutto il mondo il 21 febbraio si celebra la Giornata Internazionale della Guida Turistica, istituita nel 1990 dalla World Federation Tourist Guide Associations e promossa in Italia dalla Associazione Nazionale Guide Turistiche (ANGT).

Noi, per l’occasione, abbiamo chiesto a 5 artisti diversi quale canzone poteva essere adatta ad essere portata in viaggio. Ed è ecco cosa ci hanno segnalato:

ROGUE CHARLIE 

Rogue Charlie sono 5 ragazzi di 22 anni della provincia di Vicenza: Alessandro, Lorenzo, Federico, Nicolò e Laura. Lo scorso 11 gennaio è uscito il loro singolo “Irraggiungibile”, brano vivo e passionale, intriso di influenze pop-rock, con cui la band vicentina apre questo nuovo anno raccontando all’ascoltatore il senso di inadeguatezza di chi si sente indegno di essere amato. Il brano che hanno scelto per questa giornata è “Old Soul” dei Delta Sleep.

La sonorità del brano si accosta alla perfezione con paesaggi naturali mozzafiato, che si possono trovare lungo un viaggio, grazie ad un’intro decisa e un ritornello incalzante alternati da strofe con passaggi in cui le dinamiche si abbassano, richiamando momenti di riflessione. Ed è proprio in quei momenti che ci si domanda cosa si ha fatto fin’ora nella vita ‘’When you drive away from home’’ come dice la canzone. Per noi la canzone è quindi un invito a riscoprire se stessi e quale modo migliore per farlo se non durante un viaggio.

IL VERTICE

Il Vertice nasce nel 2016 da cinque ragazzi con percorsi musicali differenti. Accomunati dalla passione per il rock e la vita di provincia decidono di intraprendere questo progetto con lo scopo di creare canzoni inedite. Nel marzo 2019 esce L’ep autoprodotto “Tentacoli di periferia”. Nel 2022 collaborano con Marco Ulcigrai per la produzione dei nuovi brani, tra cui “Lividi”, uscito lo scorso 18 novembre. Il brano che hanno scelto è “Altrove” di Morgan.

Nel 2003 eravamo alle medie quando uscì questo brano. Lo si ascoltava ovunque, lo passavano le radio, lo passava Mtv. Tante parti del testo non risultavano troppo comprensibili all’ epoca ma sta di fatto che se siamo alla ricerca di una canzone da portare in viaggio crediamo che questa non mancherebbe nelle nostre cuffiette, un po’ perché quel ritornello che si apre con “Ho deciso, di perdermi nel mondo” sembra quasi uno slogan al non stare fermo, un po’ perché quelle parole piene di contraddizioni e quella musica riuscirono a farci viaggiare dalla cameretta di una casa di provincia. Come se viaggiare in fondo potesse essere anche una sensazione, uno stato d’ animo.

MARTINA DI ROMA

Martina Di Roma, classe 1997, è una cantante e compositrice del milanese. Si avvicina alla musica in tenera età, attraverso la danza e il canto. Dopo aver seguito vari percorsi di studio, si diploma in canto Jazz a Milano, e frequenta il biennio di canto Jazz alla Siena Jazz University. Come solista e all’interno di ensemble suona in diversi locali e festival del milanese. Nel 2023 è in uscita il suo primo lavoro discografico come solista e compositrice, realizzando così la propria esigenza di poter esprimere sé stessa attraverso parole e musica, che la porta ad avvicinarsi alla scrittura fin da giovanissima.

Brano che mi mette subito di buon umore, co-prodotto da Timbaland, è un’esplosione di gioia sin dal primo secondo di ascolto. È una canzone leggera con un groove che ha bisogno di essere ballato e lo trovo perfetto per un viaggio: abbandonare la routine e abbracciare la spensieratezza.

KLEINBOTTLE

I Kleinbottle sono un duo di fratelli che compongono brani miscelando caratteristiche del chillout, dell’indie e del pop, ponendo l’accento su alcune venature che rimandano all’Estremo Oriente. Il loro obiettivo è condividere immagini e sensazioni attraverso la musica e una spiccata simbologia.

È quella canzone con il potere di farti viaggiare, anche se sei ancora in garage. La  metti per un lungo viaggio, perché  richiama alla mente la natura nelle sue sfaccettature; logicamente viaggio rigorosamente in camper!

SIG. SOLO

Esce oggi martedì 21 febbraio 2023 per Gelo Dischi e in distribuzione Believe “Cose pericolose“, il singolo che segna il ritorno del progetto Sig. Solo, alter ego di Andrea Cipelli, già celebre per la sua collaborazione con Dente, Baustelle e L’Officina della Camomilla. Il singolo di ritorno, vanta la preziosa collaborazione di Andy Bluvertigo. 

Eccomi: scelgo un grande classico nella versione degli Stones. Si parla di America di Coast to Coast e niente meglio di questo può descrivere quello che intendo io per viaggio… mentre lasci un posto per raggiungerne un altro cataloghi i ricordi dallo specchietto retrovisore.

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Pop

Le cinque cose preferite di Nicomi

Fuori dal 3 febbraio “Buio”, il primo EP di Nicomi anticipato dal singolo “Ad un passo da te”. Il disco contiene tutti i brani pubblicati fin ora più tre inediti. “Buio” parla di Nicomi. Un disco che dopo un anno di lavoro vede finalmente la luce e dentro ritroviamo pezzi del cantautore. La sua vita, la sua filosofia. Cinque brani emozionanti che si muovono tra indie pop ed elettronica. Accattivante ed emozionante. La penna di Nicomi si abbraccia a un sound irresistibile.

Troviamo brani frizzanti dal retrogusto estivo come “Quanto costa” e “Ti porterò con me”, per passare a pezzi invece più intimi e delicati come “Buio” e “Ad un passo da te”. Non mancano ballad soft pop come “L’ultima volta”. “Buio” è un disco completo che ci permette di conoscere un po’ meglio Nicomi e il suo stile.

Per conoscerlo meglio, gli abbiamo chiesto quali fossero le sue cinque cose preferite.

Brasile: amo il Brasile per vari motivi. Uno dei tanti è proprio la loro musica che ha una ritmica particolare e che al 90% delle volte ti emana positività,tanta energia e una voglia di ballare unica. Un altro motivo è per il carnevale di Rio nel quale possiamo vedere una marea di colori,abiti e tanta gente sfilare e ballare a ritmo di percussioni. Adoro tutto ciò!

Palestra: non riesco a farne a meno. Quando vado in palestra ad allenarmi mi sento libero e,nonostante si perdono molte energie,quando finisco mi sento più forte e rilassato. È un luogo dove posso socializzare con altra gente,ascoltare musica in totale relax e scaricare tutte le energie negative e lasciare nel corpo soli quelle positive.

Spaghetti all’assassina: questo è uno dei tipici piatti Baresi. Quando vado in una pizzeria o ristornate dove è possibile ordinarla non ci penso due volte a prenderla. È un piatto molto forte da un sapore che oscilla tra il bruciato e il piccante e quando lo mangio mi sento felice e il fatto del troppo piccante mi mette adrenalina.

Amici: ci sono dei momenti in cui non posso fare a meno dei miei migliori amici che tuttavia sono dei pezzi del mio cuore viventi. Per qualsiasi cosa,bella o brutta,so che ci sono loro a condividere con me tutto quello che passo. Sono davvero molto importanti e molto spesso mi domando “come farei a vivere senza determinati amici?”.
Sono la mia seconda casa e ringrazio davvero il destino di avermeli fatti incontrare.
P.s. Vi amo da morire!

Musica: per ultima ma non di certo per importanza perché supera tutti i punti precedenti. La musica per me è tutto,è amore,passione,gioia,dolore,sofferenza e tanto altro. Non saprei davvero spiegare a parole cos’è per me la musica. Una cosa è certa…senza di lei sarei una persona nulla e senza senso di vita.

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Pop

Cosa c’è nella camera di Sergio Melone

É uscito venerdì 27 gennaio 2023 il singolo di debutto di Sergio Melone, dal titolo “With me“. Un brano che mette a nudo il cantautore (già noto per il suo fortunato percorso come attore e ballerino) che racconta di come i fantasmi del passato possano farci sfuggire delle grandi occasioni. Con questo primo capitolo autobiografico, Sergio Melone si impone nella scena musicale indipendente senza filtri, con un pezzo intimo, diretto (e anche un po’ sfacciato) dedicato agli ultimi romantici, a chi combatte con i rimpianti e a chi, nonostante tutto, torna ad esporsi. Siete pronti?

Noi sì, e siamo stati a casa sua, ed ecco cosa ci ha mostrato.

Questo è il piatto di Peter pan che è sempre stata la mia fiaba preferita da bambino (e da adulto). E’ un piccolo reminder che nonostante la maturità e l’età adulta non è mai troppo tardi per sognare in grande e fare scelte migliori. Ogni volta che lo guardo mi scende una lacrima.

Loro sono la mia famiglia (quasi) al completo. Vivo a Roma da quando ho 17 anni e non c’è stato giorno in cui non li sentissi con me. Vengo dal profondo sud e ho avuto la fortuna di crescere con loro. E’ sempre bello avere una spalla in più su cui piangere. Loro sono questo per me. La parte più bella di me.

Questo libro è “The Catcher in the Rye” (in italiano si chiama il Giovane Holden) di Salinger. E’ sempre e da sempre stato il mio libro preferito. Holden sono un po’ io che non riesco a trovare il mio posto nel mondo, girovaga tentando di trovare la sua serenità.

Questo portachiavi sono io, o meglio il personaggio che ho interpretato in una serie tv che ha avuto tanto successo. Quando lo guardo ricordo di aver tenuto fede alla promessa con me stesso e di aver semi-realizzato il mio sogno. Sono grato sia accaduto

Penso che non bisogni aggiungere altro visto che è ho rilasciato il mio primo singolo qualche giorno fa. Sì, quella che vedete sotto il piano digitale è la raccolta differenziata della plastica. Mi attengo alle regole. Fatelo anche voi. Per chi se lo stesse chiedendo il pezzo sullo spartito è “Breaking Free” di High School Musical. Robbba seria.

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Pop

Cosa c’è nella camera di Pellegatta

É uscito venerdì 27 gennaio 2023 per Adesiva Discografica, “Linate“, il nuovo singolo del progetto solista di Manuela Pellegatta, più semplicemente Pellegatta, in attesa di un nuovo album di prossima uscita. La cantautrice di stanza a Modena torna con un nuovo capitolo, vantando ancora la produzione di Paolo Iafelice (già al lavoro con artisti del calibro di Fabrizio De André, Luciano Ligabue, Fiorella Mannoia, Eugenio Finardi). Le chitarre del disco sono state registrate da Sara Velardo, cantautrice e compositrice, i cori dalla cantautrice Francesca Sabatino in arte LAF.

In questo brano, Pellegatta riassume molti aneddoti autobiografici, riportando in musica la sensazione comune che si prova osservando gli aerei e tutte le emozioni potenti che portano con sè, intrecciando le storie di nuvole e passeggeri. Pronti a partire?

Per conoscerla meglio, le abbiamo chiesto di portarci a casa sua, ed ecco cosa ci ha mostrato.

I miei oggetti sono davvero semplici, non hanno niente di particolare, ma non posso fare a meno di loro, sono oggetti che mi hanno visto crescere, cambiare casa e GUAI se qualcuno li butta via, anche se sono rotti o non funzionanti.

Partiamo con il primo che mi ha visto nascere: 

IL CATINO DEGLI ANNI 80 

Forte, resistente, una plastica così elastica ora non la fanno più, ha vinto su tutti i catini degli anni 2000 che si frantumano appena li appoggi. Quando ero piccola ho delle foto dove ci facevo il bagnetto, poi l’ho usucapito dai miei genitori, utilissimo per stendere, una volta ho anche imbiancato, ottimo oggetto percussivo ed ora lo usa Gabri nella doccia, lo riempie di schiuma e quando si siede inonda il bagno d’acqua e la mamma asciuga Evviva!!!

Secondo un ordine cronologico arriva la BIALETTI HIGHLANDER

 Vanta 20 cambi di guarnizione e filtro. Ha resistito a tutte le dimenticanze sul fuoco senza farsi bruciare il manico. Anche lei mi ha accompagnato nelle notti insonni quando studiavo e bevevo litri di caffè, il suo gorgoglio inconfondibile mi ricorda casa dei miei, credo che sia degli anni 90. Tutt’ora preparo degli ottimi caffè.

LA LAMPADA DEI RICORDI

Anche lei mi ha accompagnato in molti momenti della mia esistenza da studentessa universitaria a cantautrice ad impiegata. Sul piano in basso ci sono scritte le mie date storiche più importanti così quando vado a dormire le leggo per ricordarmi quei momenti importanti, l’incontro in sala prove con Fabri, l’ultimo esame, la laurea, l’uscita dell’album, la nascita di Gabri sono piccole cose e c’è ancora spazio per il nuovo album e nuovi traguardi.

LA TAZZA DI AMSTERDAM XXX

Quando abitavo a Lambrate la mia collega e coinquilina Elisa dopo la laurea è andata ad Amsterdam. Al rientro mi ha raccontato del viaggio . La tazzona di terracotta capiente per tutte le mie colazioni XXX  . Da allora regge molto bene tutti i miei traslochi, ho notato una crepa sul manico e non vorrei che mi cadesse per terra quindi l’ho messa sulla mensola delle tazze dei viaggi. 

Il PORCELLINO SALVADANAIO? NO E’ UN IPPOPODANAIO!

Risale a quando abitavo zona Porta Romana un regalo delle mie coinquiline Maria e Conny. L’ippopodanaio è caduto per sbaglio molte volte durante i turni di pulizia, gli ospiti si confondono sempre e lo scambiano per un porcellino forse perché è rosa. E’ pieno di crepe incollate e Fabri lo vorrebbe buttare o far cadere definitivamente per sbaglio. Guai!!! Adesso  l’ippopodanaio è di Gabriele e ci mette i soldini quando li trova sparsi in casa.

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Pop

Le 5 cose preferite di Jhonny Cannuccia

Fuori dal 20 gennaio 2023 “Follow Me”, il nuovo singolo di Jhonny Cannuccia. Un excursus nella vita del cantante e non solo, un viaggio attraverso le decadi dagli anni ’80 fino ad oggi. “Follow Me” è il bigliettino da visita di Jhonny Cannuccia. In questo brano racconta la sua vita con gli eventi più tipici degli anni ’90. Una presentazione ma soprattutto un invito a godersi la vita. 

Jhonny Cannuccia non perde la sua verve ironica e mantene un sound frizzante che strizza l’occhio agli Articolo 31, ma ha anche un qualcosa in più, un retrogusto classico. La melodia rimane fresca e avvolgente, un ritmo su cui è impossibile restare immobili.

A quasi quarant’anni dovremmo avere la consapevolezza di essere cresciuti, soprattutto quando quando hai tre figlie, poi ti specchi e cominci a vedere i capelli bianchi, ma, più mi guardo e più voglio godermi ogni minuto. Seguimi alla scoperta di alcune tappe fondamentali nella mia vita. Avvenimenti che ti formano, radio dj, gli articolo 31, la ferilli e tanto altro.

Per conoscerlo meglio, gli abbiamo chiesto quali fossero le sue cinque cose preferite.

Le mie figlie. C’è poco da spiegare, sono parte di me. Sempre.

La grande punto. La prima macchina comprata nuova era marzo 2008. Oggi ha più di 400 mila km, il contachilometri un anno fa si è rifiutato di contare ulteriormente e ha smesso di funzionare. Con la punto ho girato tutta italia, da nord a sud

La cucina romana. Sono una buona forchetta, amo bere e mangiare (non per forza in compagnia), il mio piatto preferito?! Amatriciana, obbligatoriamente e pasta corta

La musica. Fin da bambino è sempre stata una valvola di sfogo. Dopo un’interrogazione andata male ( ad essere onesto piú di qualcuna), tornato a casa Mi chiudevo in saletta per ore. Adesso mi capita di stare sveglio la notte per via delle bimbe, mi metto in cuffia e tento di farle addormentare

L’estate. È la mia stagione, amo il mare ed i ricordi legati ad esso. Sono di luglio, segno cancro ho bisogno di stare ammollo.