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Comunicato stampa Indie rock

L’album di Adult Matters è la musica migliore che ascolterete oggi

“A Modern Witch” è il nuovo LP di Adult Matters, uscito venerdì 21 febbraio 2025 via Costello’s Records / Wires Records. Sentimenti impetuosi e alternative rock introspettivo sono gli ingredienti di un album emozionante da ascoltare e riascoltare in loop.

Foto: Simona Catalani

Queste le parole con le quali l’artista presenta l’album:
«Luigi ha iniziato a scrivere “A Modern Witch” intorno al 2021 durante il tour del suo secondo disco.
“Sono andato in tour insieme ad un mio amico, abbiamo fatto tantissime date in situazioni belle e super punk, e la maggior parte dei testi sono nati duranti i viaggi in macchina, dentro i bagni dei locali in cui suonavo o nelle stanze d’albergo e ammetto di aver scritto pochissimi brani da sobrio. Sono riuscito a metter mano ai brani solo una volta tornato da quel tour ed è anche per questo che “A Modern Witch” ha avuto una gestazione molto lunga sia per quanto riguarda la scrittura sia per quanto riguarda per la produzione.
Ho iniziato a produrre questo disco insieme ad Anton Sconosciuto e Cecilia Pellegrini, abbiamo lavorato per due anni alle pre-produzioni dell’album prima di andare in studio.
Lavorare a queste canzoni mi ha insegnato tante cose che non sapevo, e la considero davvero un’esperienza formativa. Ho lavorato con musicistx incredibili, in uno studio stupendo e ho raccolto attorno a questo album le persone che più stimo musicalmente e umanamente.
Avevo le idee molto chiare: volevo scrivere un disco per me. Volevo riconnettermi con il me ragazzino che a causa di molteplici cause ha perso alcuni passaggi cruciali della mia esistenza. Vivo ancora con il rimorso e la tristezza per non aver dato sostegno al me ragazzino queer quando mi sentivo solo e senza meta, ma non avevo le risorse emotive e far pace con questo senso di colpa per non essermi difeso ce l’ho ancora addosso.
Ho scritto questo disco per chiedermi scusa e per dirmi “cazzo, guarda quante cose stai facendo”, e scusa se non sono riuscito ad essere forte, ma non sapevo un cazzo di niente e non sapevo davvero che sarebbe stato così bello e liberatorio.
Il motore principale di queste canzoni è la “rabbia”, è un disco fortemente incazzato. Non esistono canzoni d’amore, ci sono solo le mie ossessioni, le mie paure, i miei disturbi e un senso di fame e distruzione.
Ho pensato molte volte che forse le cose che stavo scrivendo potessero essere “too much” per qualcuno e/o “cringe” ma tutto quello che ho scritto dentro questo album è la verità. Mi sentivo intossicato dalle persone, dalle relazioni umane, cadevo sempre negli stessi errori e negli stessi eccessi.
Gli esseri umani a cui parlo attraverso queste canzoni hanno fatto parte tutte della mia vita e hanno solo alimentato i miei disturbi. Ero dentro un tunnel, ero arrabbiato con loro e l’unico modo per voltare pagina era scrivere queste canzoni.”
Il disco contiene 9 tracce ed è un disco indie- rock. Gli anni 90 regnano sovrani sia da un punto di vista musicale che da un punto di vista testuale e cantautorale. Dentro ci sono moltissime influenze di quel periodo lì ma, a differenza dei dischi precedenti, le canzoni sono state concepite con l’idea di fare un album full band e di portarlo in giro con una vera e propria band, ed è anche per questo che all’interno ci sono elementi nuovi (piano e fiati).
“Ho cercato di mettere insieme tutte le cose che più amo: dalle chitarre ai fiati, elementi che sorreggono le mie canzoni e che danno una spinta emotiva non indifferente ai brani. Ho cercato anche di scrivere in maniera più “prolissa”, ho sentito l’esigenza di dilungarmi a differenza del passato. Ho sentito la necessità di scrivere questo disco per me e molte delle cose che ho scritto in questo disco sono state prese dai miei diari che tengo per mettere su carta le mie emozioni. La terapia nella scrittura di questo disco ha avuto un ruolo centrale. Cresciamo e viviamo con la paura di esprimere la rabbia e consideriamo la rabbia come un sentimento negativo. Essere arrabbiati è okay, esplorare la rabbia mi ha permesso di fare pace col passato e con alcuni fantasmi che mi hanno tormentato a lungo. È stato terapeutico. La mia terapeuta mi ha parlato spesso di come gli esseri umani di fronte alla rabbia rimangono fermi, perché gestire questo sentimento è difficile. La rabbia è un sentimento poco esplorato da cui tutti scappiamo e io ho voluto passarci dentro. Sono sicuro che ci saranno canzoni di pace, amore e ricongiungimento col mondo, ma non è questo il momento”.»

Puoi ascoltare il disco qui:

BIO
Adult Matters è il progetto solista di Luigi Bussotti.
Chitarre 90’s, testi onesti e brutali. La sua musica è il diario segreto di una persona queer non binaria.
Luigi cresce con l’indie rock degli anni ’90, Elliott Smith e le cantautrici americane, influenze che segnano profondamente il suo percorso artistico e gli offrono la possibilità di comunicare le proprie emozioni senza filtri. Inizia a scrivere fin da piccolissimo per scappare dalla realtà di provincia, e successivamente si dedica allo studio della chitarra da autodidatta (“ho imparato a suonare la chitarra guardando i live delle mie band preferite su KEXP”).
Nel 2016 registra il suo primo album “Endings” in un home studio. Questo disco, che porta in giro per l’Italia in power trio, gli permette di ritagliarsi un piccolo spazio nella scena bedroom-pop italiana. Nel 2021 esce “Flare Up”, il suo secondo disco, un lavoro di natura lo-fi che suona ininterrottamente in tour per 2 anni con oltre 50 date italiane.
II 21 febbraio 2025 è in uscita il suo terzo disco, pubblicato da Wires Records e Costello’s Records, registrato e suonato al VDSS studio insieme ad un team di musicisti: Anton Sconosciuto, Cecilia Pellegrini, Konstantin Gukov Borisovich, Adele Altro, Beatrice Miniaci e Marcello Rotondella.

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Fonte: Costello’s Records

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Comunicato stampa rock

Law J. Dinero è la new entry da seguire

“Things That I Do” è il singolo d’esordio di Law J. Dinero, uscito martedì 4 febbraio 2025. Un chitarrista vicentino innamorato del Delta blues e delle ballads indie folk con una voce che spacca e un nome d’arte pazzesco. Se il livello qualitativo è questo possiamo dire che il fiume Bacchiglione non è poi così distante dal Mississippi. Tenetelo d’occhio.

Foto: Giulia Capraro

Queste le parole con le quali l’artista presenta la traccia:
«”Things That I Do” parla di tappe bruciate per paura di sparire, relazioni che si incrociano alla fretta di un mondo che non aspetta e che si dissolvono sotto il sole della modernità.
Nella fretta della quotidianità l’unica cosa che rimane da fare è fermarsi e sistemare ciò che si è fatto per provare a trovare una nuova pace ed un presente migliore.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Law J. Dinero è il nuovo progetto di Lorenzo Valè (già The Mills, Zabriski, Vigo), chitarrista e cantautore vicentino.
Consumatore vorace di musica in tutte le sue forme, dopo molti anni di ricerca antologica nel mondo della musica Appalacchiana e del Mississippi Delta, sintetizza i propri ascolti e le proprie esperienze in diverse band con una raccolta di folk ballads dallo spirito battagliero, contaminate dal crossover country degli anni ’90 di Chicago e dal sincretismo narrativo della New York dei ’60.

“Gloryland”, il primo lavoro in studio a nome Law J. Dinero, nasce da una raccolta di canzoni a metà che sono state arrangiate e prodotte da Martino Cuman (Non Voglio Che Clara, Vertical, Pietro Berselli) tra il gennaio 2022 e l’agosto 2024.
Una composizione diffusa negli anni che ha saputo trovare una casa all’interno delle suggestioni spiritual e working songs, con un filo rosso a collegare le singole canzoni ad un’ideale di salvezza e comunione. Il risultato è un songbook non vincolato da coerenza di genere o attualità di produzione, ma dall’urgenza di raccogliere storie fatte di tensioni e rilassamenti, progressioni e arretramenti.
L’album prende il proprio nome dallo spiritual reso celebre da Ralph Stanley & The Clinch Mountain Boys, un canto di speranza e fede per una vita oltre la vita.

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Fonte: Costello’s Agency

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Comunicato stampa Pop rock

Millefiori x Saphe è il feat. che dovresti ascoltare

“RVMORE” è il nuovo singolo di Millefiori x Saphe, uscito venerdì 31 gennaio 2025. Con i precedenti singoli Saphe ci aveva già abituato a toccare tematiche complesse con grande sensibilità, questa nuova traccia in combo con Millefiori non fa eccezione. Empatia ed intensità, da ascoltare in loop.

Foto: Michele Raffoni

Queste le parole con le quali il duo presenta la canzone:
«”RVMORE” nasce dall’incontro di due percorsi, quelli di Saphe e Millefiori, che in due ruoli diversi affrontano la realtà del disturbo di personalità borderline. Il brano prescinde dalla prospettiva di chi ha il disturbo e di chi invece lo vive come partner e sostenitore.
I due punti di vista si fondono a favore di un’intesa reciproca che regna suprema. È un racconto di bisogno di compromessi, di riguardo e di comprensione, una comprensione che da sola ha la capacità di silenziare i rumori del mondo. Entrambi fungono da silenziatore per l’altro, come se, anche durante gli spari e le esplosioni, siano pronti ad accusare il colpo, con la consapevolezza che il gesto verrà ricambiato nel corso del tempo.
“RVMORE” è un’attenzione per l’altro che è curativa, necessaria, alla pari.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Saphe incarna la lotta per l’autenticità. È il grido rivoluzionario di abbracciare i sentimenti senza timore, in un mondo frenetico che ci spinge alla repressione emotiva. Il suo sound alternative ha sfumature hardcore, accompagnate da testi introspettivi che rispecchiano una personale dura realtà.
Saphe è l’anima ribelle che sfida le convenzioni, desiderosa di strappare un “ti voglio bene” dai padri della vecchia generazione.

Millefiori è un artista che si è imposto fin da subito nel panorama alternative e punk italiano, catturando le sfumature di problemi e relazioni personali e scrivendone in maniera sincera.
Già dal primo singolo è stato selezionato per far parte delle playlist editoriali di Spotify: “Ragazzo Triste”, “Sangue Giovane” e “New Music Friday”.

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Saphe
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Millefiori
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Fonte: Costello’s Agency

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Comunicato stampa Indie rock

Adult Matters non smette di emozionarci

“Superman” è il nuovo singolo di Adult Matters, uscito martedì 21 gennaio 2025 via Costello’s Records / Wires Records. Una ballata cruciale per definire la poetica del nuovo disco del musicista, in uscita il prossimo mese. Una traccia elegante ma ricca di pathos, con un finale travolgente.

Foto: Simona Catalani

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«“Superman” è la prima canzone che Luigi ha scritto per questo disco ed è quella che gli ha permesso di addentrarsi all’interno della stesura dell’album.
“Ho scritto questa canzone nel 2021, l’ho iniziata a scrivere mentre ero in tour sulle note del mio iPhone e poi una volta tornato a casa l’ho finita di scrivere. La frase che apre il brano “le cose accadono perché devono accadere e allora perché non accadono mai a me?” l’ho scritta pensando ad una conversazione che pochi giorni prima avevo avuto con una persona. Queste parole, seppur semplici, hanno smosso in me un senso di sconforto notevole: avevo 28 anni, mi sentivo perso, stavano per arrivare i miei 30 e tutti i miei tentativi di avvicinarmi alla vita che sognavo finivano sempre per frantumarsi a causa della mia insoddisfazione ed ero io l’artefice del mio malessere e potevo salvarmi solo da solo. Mentre scrivevo “Superman” ho pensato a tutte le “situationship” che di base sono rimaste a quella forma lì, al perché non fossero andate. Anche in questo caso il mio interlocutore è un uomo a cui io non sono stato in grado di donare amore e nemmeno lui è stato in grado di donarlo a me. A volte bisogna accettare che “nothing is a line”, niente è come credi, come mi ripete spesso una mia cara amica, e le relazioni umane non sono una linea, non puoi controllarle solo perché nella tua testa sembrano perfette. Le persone cambiano, evolvono e con loro cambiano i sentimenti.”
Il finale di “Superman” è pieno di emotività, un’esplosione emotiva non indifferente: ci sono le chitarre, la voce di Luigi, i fiati (Adele Altro al Sax, Beatrice Miniaci al flauto e Marcello Rotondella al clarinetto) che sostengono tutta la rabbia di Luigi.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Adult Matters è il progetto solista di Luigi Bussotti.
Chitarre 90’s, testi onesti e brutali. La sua musica è il diario segreto di una persona queer non binaria.
Luigi cresce con l’indie rock degli anni ’90, Elliott Smith e le cantautrici americane, influenze che segnano profondamente il suo percorso artistico e gli offrono la possibilità di comunicare le proprie emozioni senza filtri. Inizia a scrivere fin da piccolissimo per scappare dalla realtà di provincia, e successivamente si dedica allo studio della chitarra da autodidatta (“ho imparato a suonare la chitarra guardando i live delle mie band preferite su KEXP”).
Nel 2016 registra il suo primo album “Endings” in un home studio. Questo disco, che porta in giro per l’Italia in power trio, gli permette di ritagliarsi un piccolo spazio nella scena bedroom-pop italiana. Nel 2021 esce “Flare Up”, il suo secondo disco, un lavoro di natura lo-fi che suona ininterrottamente in tour per 2 anni con oltre 50 date italiane.
II 21 febbraio 2025 è in uscita il suo terzo disco, pubblicato da Wires Records e Costello’s Records, registrato e suonato al VDSS studio insieme ad un team di musicisti: Anton Sconosciuto, Cecilia Pellegrini, Konstantin Gukov Borisovich, Adele Altro, Beatrice Miniaci e Marcello Rotondella.

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Fonte: Costello’s Records

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Indie rock

Le 5 cose preferite dei PANTA

È uscito il 13 dicembre 2024 e sarà disponibile in vinile e in cd dal 31 gennaio 2025 con distribuzione Goodfellas Poeti, Vampiri & Veneri Punk, il secondo album dei Panta, registrato tra Roma e i leggendari studi di Abbey Road a Londra (oltre che ai Battery Studios, altro luogo iconico), con la produzione di Paolo Violi.

Noi gli abbiamo chiesto di raccontarsi attraverso le loro 5 cose preferite.

La filmografia di David Lynch

David Lynch non è solo il mio regista preferito; senza di lui il progetto Panta non esisterebbe proprio. Ho avuto infatti il piacere e il privilegio raro di conoscerlo e di apprendere da lui della meditazione trascendentale, che ha sbloccato le mie energie migliori e il coraggio che mi serviva per diffondere ciò che scrivevo e suonavo. La pratico ormai da dieci anni, è la mia àncora quotidiana.

Giacche della tuta anni 90

Sarà che sono nato negli anni 90 e che quello stile – musicale ed estetico – è sempre parte delle mie corde più profonde, ma quanto sono belli i giacchetti delle tute di quel periodo! Sono uno dei capi che indosso di più anche quando mi esibisco, sento che dentro mi ci porto una storia, la stessa che racconto in un nostro brano intitolato 1990 (Come sentirsi vivi).

Il tè nelle tazze dei Beatles

Ho vissuto tanto tempo in Inghilterra e ho una passione smisurata per i tè e le tisane, con tutti i rituali annessi. Compresa la scelta delle tazze: i Beatles sono la band più importante per me e ho queste due tazze da sempre. È surreale oggi ricordare tutte le volte che avrò preso il tè con la tazza di Abbey Road sognando un giorno di suonarci. È successo qualcosa di ancora più bello: registrarci delle mie canzoni.

La Divina Commedia di Dante

Insieme alla musica, l’anima dei Panta è la letteratura. Sia perché è ciò che ho studiato all’università, sia perché scrivo e pubblico libri. Dante è da sempre la mia guida, un’ispirazione inesauribile per viaggiare in versi nel mondo terreno e ultraterreno. Leggerlo ravviva  “l’amor che move il sole e le altre stelle” dentro e fuori di noi, qualcosa che ha influenzato alcuni dei miei artisti preferiti (e non ce lo si aspetta), come ho raccontato nel mio primo libro Poesia in forma di Rock: Nirvana, Radiohead, Bob Dylan, Joy Division e molti altri.

Cartoline dei quadri dei musei (e merch vario)

Visitare musei e viaggiare “alla ricerca d’arte” è una delle mie cose preferite al mondo. Ho una strana, intensa, sensazione di euforia e quiete al tempo stesso. Perciò da ogni visita torno con qualche cartolina (o merchandising vario, se ne vale la pena) dei quadri che più mi hanno colpito, soprattutto se mi sono esibito in quella particolare città. Qui c’è qualche riferimento: Magritte quando ho suonato a Bruxelles, Bacon a Londra, Cezanne ad Aix-en-Provence, Pellizza da Volpedo nelle Marche.

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rock

Cosa c’è nella sala prove de La Monarchia

Qualcosa di diverso” è il nuovo singolo de La Monarchia, disponibile su tutti i canali digitali, in distribuzione Believe da venerdì 22 novembre 2024. Si tratta di un brano che parla di resistenza, di determinazione ma anche di fallimenti. É un inno a rimanere aggrappati saldi ad un’idea anche quando la corrente ci spingerebbe via, anche quando la cultura del successo alimentata dai numeri ci convincerebbe a mollare la presa. Un nuovo importante capitolo per la band rock, che vanta un percorso nella scena indipendente sin dal 2014: il primo di quattro singoli che rappresentano un piccolo concept sul diventare “grandi”: una fotografia dell’ultimo avamposto della giovinezza prima del passaggio all’età adulta; in mano una valigia pesante, piena di ambizioni e di certezze da ricollocare.

Il brano inoltre è stato prodotto e registrato dalla band che qui ha scelto di mettersi in gioco senza alcun compromesso artistico. 

Noi volevamo conoscerli meglio, e per farlo non ci è venuta idea migliore che infilarci nella loro sala prove, ed ecco quali oggetti in particolare ci hanno mostrato.

La maschera di Lollo

La backstory è questa: aprile 2021, un singolo in uscita, un videoclip a metà e Lollo ricoverato in ospedale per una pericardite. Dopo lo sconforto iniziale, ecco la soluzione improvvisa! Stampare una maschera con il faccione di Lollo e farla indossare all’amico di fiducia per terminare le riprese. Non ce ne siamo più liberati.

La macchinetta del caffè

Niente di speciale qui, ma la menzione era d’obbligo: un apparecchio indispensabile per la qualità delle nostre prove...

La chitarra da divano

La classica chitarra che, dopo aver calcato diversi palchi, si è guadagnata il pensionamento diventando “la chitarra da divano”. Strumento centralissimo nella sala prove, è quella che prendi al volo quando devi concretizzare un’idea per un nuovo pezzo o, semplicemente, vuoi cazzeggiare un po’ sul divano mentre attendi che gli altri arrivino alle prove.

Il Divano

Un polverosissimo divano Ikea di cui, ogni anno, proviamo a sbarazzarci. Ma niente, è ancora lì. Insieme alla chitarra da divano crea una combo potentissima...

Minolta 

Una Minolta click-and-shoot a pellicola degli anni ‘90 (regalo della prima comunione). Un must per creare nuovi ricordi che ci portiamo sempre dietro a ogni concerto.

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Comunicato stampa Indie rock

Adult Matters spacca anche in acustico

“Corrupt Bastards” è il nuovo singolo di Adult Matters, uscito venerdì 6 dicembre 2024 via Costello’s Records / Wires Records. Addentrarsi nel mondo di Luigi con un pezzo così intimo, dall’arrangiamento nudo e crudo, è davvero emozionante. Adult Matters spacca anche in acustico, anche se non necessitavamo certo di prove. Speriamo ci sia modo di ascoltarlo live presto!

Foto: Simona Catalani

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«“Corrupt Bastards” è il secondo singolo estratto da “A Modern Witch”. È un brano acustico, l’ultimo che Luigi ha scritto per questo disco.
“L’ho scritto nel mio monolocale dove vivevo a Roma. Ero esausto dal lavoro che non mi lasciava un attimo di respiro. Mi sentivo solo, mi mancava casa mia. Non riuscivo più a suonare in giro, non avevo le energie sociali che la musica richiede, vedevo tutti i miei amici buttare fuori musica in maniera velocissima ed io ero bloccato con la mia ipocondria, ansia, disturbo ossessivo compulsivo e i miei disturbi alimentari. Pensavo che scappare in una città grande mi avrebbe salvato e invece tutto era uguale a prima: i miei comportamenti disfunzionali erano venuti a Roma con me. In questa canzone parlo agli sconosciuti che ho incontrato solo per sesso o per un drink e che non mi hanno dato un briciolo di amore e che mi hanno lasciato sempre vuoto e insoddisfatto.
L’ultima strofa è dedicata ad una persona in particolare che penso mi abbia davvero salvato la vita:

Hai separato la luce dall’oscurità e la vita dalla morte
Sei venuto da me da una nuvola calda
Hai preso a calci tutti i bastardi corrotti

“Questa persona è arrivata in un momento cruciale. I miei nonni si sono ammalati, mi sembrava come se con loro se ne stesse andando via tutta la mia infanzia. Il suo arrivo ha rimesso in ordine un bel po’ di cose, e soprattutto mi ha insegnato a volermi bene. Merito amore, basta farmi spezzare in due dagli sconosciuti o mettermi alla prova usando letteralmente tutti gli uomini con cui sono uscito per scappare via dalla mia testa e dalla realtà. La realtà purtroppo è una e nessuno scappa dalla sofferenza, dall’ingiustizia, dalla morte e dalla malattia”.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Adult Matters è il progetto solista di Luigi Bussotti.
Chitarre 90’s, testi onesti e brutali. La sua musica è il diario segreto di una persona queer non binaria.
Luigi cresce con l’indie rock degli anni ’90, Elliott Smith e le cantautrici americane, influenze che segnano profondamente il suo percorso artistico e gli offrono la possibilità di comunicare le proprie emozioni senza filtri. Inizia a scrivere fin da piccolissimo per scappare dalla realtà di provincia, e successivamente si dedica allo studio della chitarra da autodidatta (“ho imparato a suonare la chitarra guardando i live delle mie band preferite su KEXP”).
Nel 2016 registra il suo primo album “Endings” in un home studio. Questo disco, che porta in giro per l’Italia in power trio, gli permette di ritagliarsi un piccolo spazio nella scena bedroom-pop italiana. Nel 2021 esce “Flare Up”, il suo secondo disco, un lavoro di natura lo-fi che suona ininterrottamente in tour per 2 anni con oltre 50 date italiane.
II 21 febbraio 2025 è in uscita il suo terzo disco, pubblicato da Wires Records e Costello’s Records, registrato e suonato al VDSS studio insieme ad un team di musicisti: Anton Sconosciuto, Cecilia Pellegrini, Konstantin Gukov Borisovich, Adele Altro, Beatrice Miniaci e Marcello Rotondella.

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Fonte: Costello’s Records

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Indie Intervista rock

La catarsi del processo creativo. L’intervista ai Facile

“Disco Shuttle”, il nuovo EP dei Facile, rappresenta pienamente il modo di vivere la musica del duo brianzolo. Li abbiamo intercettati per porgli qualche domanda esistenziale.

Artwork: Riccardo Garofalo

  • Già dal titolo, il vostro ultimo EP “Disco Shuttle” sembra voler rimandare ad un immaginario vintage ed internazionale: quali sono state le vostre influenze e dove avete cercato l’ispirazione per questo progetto?
    Diciamo che siamo stati ispirati principalmente dalle nostre esperienze di vita. Ci sono avvenimenti che ti assorbono totalmente, in quanto li si vive al 100%, nel bene e nel male. Dopo di che tende ad esserci un momento di “respiro”, e quando si ha lo spazio per metabolizzare il tutto, è lì che si riescono a mettere in musica quelle sensazioni, il che diventa anche un modo per esorcizzare. In questo senso il processo creativo è per noi molto catartico e condividerne il risultato – ovvero le canzoni – con le persone, è un modo per ridare al mondo attraverso l’arte quella stessa energia legata al vissuto e provare a portare del Bello nelle vite dei nostri ascoltatori.
  • Venite dalla Brianza, terra industriale e in qualche modo marginale, e la vostra estetica è dominata dal bianco e nero: vedete nel far musica un’occasione di riscatto per uscire dal grigiume delle periferie?
    Sì, fare musica per noi è un po’ come accendere un lampione in una strada buia, con la speranza di “illuminare” un po’ le nostre vite e quelle di tutte le persone che ci ascoltano e con cui condividiamo un pezzettino di mondo.
  • A livello sonoro, la vostra musica è fatta di un rock dominato da chitarre distorte e un cantato a tratti violento. Dall’altra parte però ci sono i testi, che raccontano spesso di relazioni personali e sentimenti; come si uniscono queste due anime in apparenza contrastanti?
    Sotto questo punto di vista non ci vogliamo nascondere, ed anzi cerchiamo essere del tutto sinceri nell’esprimere il nostro dolore verso situazioni di vita fallimentari – che siano sul piano relazionale, personale o altro. Non c’è un volere romanticizzare, ma piuttosto dare un feedback realista del nostro vissuto, e forse da questo deriva il nostro stile musicale e sonoro. Per noi l’autenticità è prioritaria, senza troppi giri di parole.

  • In una realtà ormai dominata dai solisti, la vostra scelta di far musica in un duo vi allontana dalla norma; come vi rapportate allo scrivere e al lavorare in coppia?
    Per noi è importante rispettare lo spazio sacro della condivisione quando scriviamo musica. È un procedimento complesso che richiede tanta cura. Di per sé c’è un tacito accordo nell’alimentare l’uno la creatività dell’altro, e questo crea un clima dove singolarmente abbiamo la libertà di apportare un contributo personale, che poi è arricchito da un lavoro di scambio e confronto.
  • I quattro brani di “Disco Shuttle” sono caratterizzati da ritmi e sonorità in parti differenti, ma risultano coesi attorno agli stilemi del rock. Se doveste scegliere un brano che meglio degli altri rappresenta questo nuovo capitolo del vostro percorso, quale sarebbe?
    Noi facciamo del nostro meglio per mantenere un filo conduttore ed una cifra stilistica coerente nei nostri lavori, più che altro per un discorso estetico. Al di là di questo però, ogni brano racconta la sua storia e ci racconta in modo differente, per questo pensiamo che ciascuno ci rappresenti a modo suo e per noi sono tutti significativi. L’aspetto di critica a livello musicale lo lasciamo ai critici: noi ci preoccupiamo di fare le cose in modo autentico, le “stelline” le lasciamo a Rolling Stone.
  • Come già accennato, i testi dei brani dell’EP tornano spesso all’idea di legami personali che si disgregano, lasciando l’idea di una crescente disillusione nei confronti della vita. Vedete la scrittura come un modo di esorcizzare la tentazione di lasciarsi andare o come un tentativo di risollevarsi?
    Come dicevamo prima per noi la scrittura è catartica, e in questo c’è una duplice volontà: da una parte quella di non prendersi troppo sul serio, e di non dare un’accezione apocalittica agli avvenimenti negativi della vita; e dall’altra cogliere anzi l’occasione per crescere, ed imparare a capire l’importanza di sapere vivere non solo nella felicità e nella spensieratezza, ma anche nel dolore. Di fatto nelle nostre performance dal vivo c’è un rivivere il dolore che è stata la matrice del moto creativo che ha generato la canzone, ma c’è anche la risposta stessa a quel dolore, e quindi un senso di catarsi, pace e serenità.

    Volevamo chiudere ringraziandovi per lo spazio ed il tempo dedicato ai nostri pensieri!

BIO
Facile nascono in un garage nella bassa Brianza, disconnessi dalla frenesia metropolitana.
Spinti dall’esigenza di trasformare in musica le quotidiane esperienze della vita di periferia, scrivono per guarirsi da una visione metereopatica e disillusa della vita.
Vivono nella scena underground brianzola dove si raccontano attraverso distorsioni e groove decisi, partoriti in lunghe sessioni di rilascio emotivo e ricostruzione musicale in studio di registrazione.

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Fonte: Costello’s Agency

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Comunicato stampa Indie rock

L’urlo di Adult Matters

“Eating Disorder” è il nuovo singolo di Adult Matters, uscito venerdì 8 novembre 2024 via Costello’s Records / Wires Records. Pregevoli chitarre 90s sostengono lyrics colme di franchezza e genuinità, rendendo questa traccia preziosa e commovente. Il nuovo percorso del cantautore che ama l’indie rock a stelle e strisce promette grande musica.

Foto: Simona Catalani

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«“Eating Disorder” è il primo singolo estratto da “A Modern Witch”. Un brano in pieno stile indie rock anni 90 con un testo sincero e profondo che arriva dritto all’ascoltatore. Luigi racconta dei suoi disturbi alimentari con cui convive da tantissimi anni in un modo talmente viscerale che sembra di entrare dentro la sua testa. Racconta il suo desiderio di essere spezzato e frantumato dagli uomini che incontra, il desiderio di divorare sentimenti e relazioni e la necessità di distruggere tutto.
L’artista ci tiene a precisare che questo brano è stato scritto durante un periodo particolarmente duro della sua vita: “ho fatto i conti con il non avere avuto un’adolescenza normale, con il mio disturbo alimentare e con il mio disturbo ossessivo compulsivo. Ora finalmente so chi sono, cosa voglio e quindi ora capisco quando è il momento di scappare. Non voglio più sentirmi in quel modo”.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Adult Matters è il progetto solista di Luigi Bussotti.
Chitarre 90’s, testi onesti e brutali. La sua musica è il diario segreto di una persona queer non binaria.
Luigi cresce con l’indie rock degli anni ’90, Elliott Smith e le cantautrici americane, influenze che segnano profondamente il suo percorso artistico e gli offrono la possibilità di comunicare le proprie emozioni senza filtri. Inizia a scrivere fin da piccolissimo per scappare dalla realtà di provincia, e successivamente si dedica allo studio della chitarra da autodidatta (“ho imparato a suonare la chitarra guardando i live delle mie band preferite su KEXP”).
Nel 2016 registra il suo primo album “Endings” in un home studio. Questo disco, che porta in giro per l’Italia in power trio, gli permette di ritagliarsi un piccolo spazio nella scena bedroom-pop italiana. Nel 2021 esce “Flare Up”, il suo secondo disco, un lavoro di natura lo-fi che suona ininterrottamente in tour per 2 anni con oltre 50 date italiane.
II 21 febbraio 2025 è in uscita il suo terzo disco, pubblicato da Wires Records e Costello’s Records, registrato e suonato al VDSS studio insieme ad un team di musicisti: Anton Sconosciuto, Cecilia Pellegrini, Konstantin Gukov Borisovich, Adele Altro, Beatrice Miniaci e Marcello Rotondella.

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Fonte: Costello’s Records

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rock

Le 5 cose preferite di Luca Salmaso

“Ossa” è il nuovo singolo di Luca Salmaso, cantautore brianzolo dalle sonorità dark acustic. “Ossa” anticipa la pubblicazione del nuovo disco “Draghi fama e fango”, che si preannuncia come un concept album che parla di un nuovo inizio dopo lo zero, attraverso storie vissute personalmente e da persone vicine in questi anni post covid.

Noi gli abbiamo chiesto di raccontarsi attraverso le sue 5 cose preferite!

LA CUCINA

Amo cucinare, amo andare a mangiare in ristoranti particolari e non, dalle trattorie dei camionisti ai ristoranti stellati e amo la cucina in generale di tutto il mondo, la cucina è un po’ il cuore della casa, la sacralità della tavola e la ricchezza di significati antropologici dell’alimentazione ne ha fatto un luogo di intensa vita sociale e comunitaria, il camino nelle case di campagna era sempre il centro della vita familiare: ci si scaldava, si cucinava, si recitava il rosario, si parlava, si ascoltavano le storie dei nonni, insomma la cucina è tanto per me, è convivialità, è come dice Borghese un atto d’amore.

I VIAGGI

Il viaggio di per se è una cosa che ha sempre fatto parte della mia vita, ho avuto una vita “rock’n’roll” e fin da bambino sono stato fortunato ad avere dei genitori che non si sono mai stazionati su un luogo ma hanno sempre voluto vedere posti nuovi e scoprire, ho avuto l’opportunità di viaggiare molto per piacere ed a volte l’obbligo per lavoro ma sempre con quel ansia buona del viaggio e la voglia di vivere il luogo in cui mi trovavo e scoprire le abitudini e comportamenti del luogo.

LA MUSICA

Si è banale e scontato per un musicista ma non potrei viverne senza, anch’essa ha sempre fatto parte della mia vita sin da bambino, qualsiasi cosa faccio ha sempre un sottofondo ed una colonna sonora, è una delle 5 cose che riesce ancora ad emozionarmi e farmi venire la pelle d’oca.

FARE E DISFARE

Non riesco mai a stare fermo, devo sempre fare qualcosa, dormire la reputo una perdita di tempo e ne avrò tanto per farlo, “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita” diceva Confucio ed io nel momento in cui sento il peso del “lavoro” cambio.

I RIBELLI EDUCATI

Non quelli che accompagnavano Celentano “anche se non mi dispiacciono” ma i ribelli, gli anticonformisti, coloro che vogliono cambiare le cose e non si accontentano, i matti che vedono le cose come vogliono loro fregandosene dei giudizi altrui, chi coltiva la propria personalità, a chi le proprie tradizioni, le origini, le usanze, i costumi e la cultura, le valorizza per costruire il futuro, chi vive non semplicemente per il fatto che sta respirando “citando Neruda”, tutto questo con il massimo rispetto per chi la pensa in maniera differente che forse è questo il vero fulcro della ribellione.