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Alberto Mancini firma la colonna sonora del videogioco “XOLO”

Esce venerdì 15 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali “XOLO – OST”, il nuovo album di Alberto Mancini (già noto per il suo ruolo nei Deaf Kaki Chumpy e nel progetto Motel Kaiju), colonna sonora del videogioco d’avventura omonimo: un ipnotico puzzle acquatico e nuovo capitolo per il compositore e pianista che già a febbraio ha pubblicato il disco e colonna sonora per il gioco “Cerebral Surge“.

Nel gioco, è il 2012, il Sole si è spento e Xolo deve trovare la forza di risalire a nuoto, evadendo dall’anfratto in cui si è nascosto, risalendo e muovendosi le rovine sommerse delle capitale azteca, verso l’altro attraverso gli strati della storia del luogo. Per quest’occasione, Alberto Mancini ha dovuto confrontarsi con diversi stati d’animo musicali, molto diversi tra di loro, ma che dovevano convivere nella colonna sonora. Qui dentro troverete elementi di musica nativa centro-americana, il sentimento di redenzione e sacrificio, e l’eroismo di Xolo. 
 

Ho fatto una approfondita ricerca su strumenti e ritmi tradizionali, e così ho chiesto al mio caro amico e batterista Stefano Grasso di registrare per me alcune percussioni dal vivo, per rendere la musica più viva. Alla fine, ho provato a fondere percussioni tradizionali, elementi d’orchestra e sintetizzatori, e l’obiettivo era quello di creare qualcosa che si includesse tutti questi elementi e che allo stesso tempo avesse anche una propria identità, del tutto nuova.

Il protagonista di tutta questa colonna sonora è il flauto, suonato dal maestoso Giaime Mannias, che ha registrato i suoi flauti proprio in Colombia. La sua controparte è il suono del corno, che danno a questa colonna sonora l’epicità che merita.

 

SCOPRI IL DISCO: 
https://open.spotify.com/intl-it/album/1L6FBwzUUvRr8d2KzwJpcH?si=TiUM-LYYRBerdeSrQ8gN-g

Composition, production, mixing and mastering – Alberto Mancini 
Flute and Wooden Flute – Giaime Mannias
Alto Flute – Ruby Zelenicky
Percussions – Stefano Grasso


SPECIAL THANKS TO
Alvise Carraro – Ana Maria Guevara Izquierdo – Natasha Naum – Jesus Palacios – Matyas Rudolf – Sam Powis – Tanya Dupplenko – Mariza Dima – Chris Cox – Octopus 8 – Alexius Tschallener – Marco Biscarini – Monica Paolini – Brunel University – Conservatorio Venezze di Rovigo


1. Xolo Main Theme

Questo è il main theme, dove si ritrovano elementi che poi ricorrono sparsi per l’intera durata della colonna sonora. È il pezzo di cui sono più innamorato. Il tema è semplice, ma allo stesso tempo cinematografico, epico e, per me, commovente. Si inizia con un paesaggio sonoro di ocarine, percussioni e flauto, che ci fanno sentire nella foresta con Xolo, circondato da creature misteriose. Poi inizia il tema e il la melodia del flauto è la protagonista. Poi nella seconda parte arrivano anche i fiati: è il momento dell’epica, del coraggio e dell’audacia. Dopodiché, il tema principale ritorna con un ensamble orchestrale, e i fiati sono ancora lì, a rispondere alle frasi del tema. Alla fine le ocarine ritornano e mentre noi torniamo nella foresta.  Un mix di rimpianti, nostalgia e tristezza.

2. Greenery

Dopo l’oscurità che avevamo nella caverna, Xolo raggiunge un’area più vicina al sole con piante acquatiche e abbondanti alghe e tutto è verde e accogliente. Xolo si sente più leggero nel suo cammino: la strada è chiara e prende coraggio.

3. Xolo’s Death

È la musica che senti quando si muore nel gioco. Niente di più. La melodia è suonata da Ruby Zelenicky con un flauto contralto, semplicemente meravigliosa. Mentre si ascolta questa melodia, nel gioco si leggono i messaggi degli dei del passato.

4. Tenochtitlan

È la parte più commovente per me. È profondamente triste, anche se l’armonia non ha nulla di triste, in realtà. Si parla di Xolo che torna nel luogo dove sapeva esistere un’antica e potente città azteca. Quando arriva, ne trova solo le rovine.
 


BIO:
Alberto Mancini è un compositore e pianista milanese.
Cresciuto tra le braccia della città meneghina, si iscrive alla Civica Scuola di Musica e si laurea in pianoforte jazz, con nel cuore il sogno di scrivere colonne sonore per film e videogiochi. Compositore per il gruppo Deaf Kaki Chumpy e tastierista dei Motel Kaiju, dopo la pandemia si iscrive al master in Musica Applicata al Conservatorio di Rovigo dove impara a scrivere per film. Nell’estate 2023 si reca a Londra per scrivere le colonne sonore di alcuni videogiochi presso la Octopus 8. Oggi è in Erasmus a Zurigo presso la ZHdK, perfezionando la sua preparazione e collaborando a videogiochi, a corti live action e di animazione.
 

https://www.instagram.com/albcini/
https://www.albertomancinimusic.com/

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Pop

5 dischi che probabilmente non avete ancora ascoltato (e dovreste davvero!)

Primo giorno di sole dopo settimane di pioggia, ed è tempo di bilanci. Di andare a recuperare qualche disco che forse vi siete persi negli ultimi mesi, distratti dalle playlist e dai tormentoni di Sanremo che sì, riempiono i nostri algoritmi ma ci fanno anche perdere qualche chicca. E per l’occasione ve ne abbiamo segnalati una cinquina!

Cerebral Surge OST” di Alberto Mancini

Primo capitolo, la colonna sonora di un videogioco. Alberto Mancini è un pianista e compositore di stanza a Zurigo che di recente ha condiviso questo suo lavoro, un tunnel oscuro nella mente umana che, con temi ossessivi e disturbanti, ci accompagna dentro questo viaggio fatto di luci al neon e oscurità. Mancini ha collaborato, tra gli altri, anche con Massimo Pericolo e la sua musica è un concentrato esplosivo di esperienze e influenze diverse, senza etichette e generi e, missà proprio di sì, vi abbiamo trovato la colonna sonora per il vostro pomeriggio di smart working. Catartico e bellissimo, anche a prescindere dal videogioco omonimo.

Riviera Airlines” di Amado

E a proposito di dischi che forse vi siete persi a causa di Sanremo, non possiamo che segnalarvi anche il disco di Amado, che vive proprio a Sanremo, quella vera che vive anche fuori dal via vai dell’Ariston. Nella vita è uno chef, ma lo vediamo benissimo a raccontarsi con brani scanzonati, arrabbiati ma senza esplosioni, come chi si è rassegnato. Qui dentro ci sono le sigarette, citazioni e omaggi a scrittori, attori, pittori, un grande grazie a tutte le influenze che hanno fermato Amado. L’Italia, la pasta al forno, una voce graffiante e un piano che ci accompagna per mano per tutte le tracce, il Brasile nel cuore e tanta nostalgia. Per i caffeinomani, per chi vuole sentirsi a casa, per chi ama Brizzi.

Io sono 2” del Sig. Solo

Quello del Sig. Solo è un nome che abbiamo visto tornare spesso nella storia dell’indie italiano, con le sue collaborazioni su e giù dal palco con Dente, Baustelle e più di recente Luca Urbani e Andy dei Bluvertigo, che ha collaborato anche a questo disco. “Io sono 2” è una rivendicazioni, un ritorno, un mondo dove elettronica e cantautorato si fondono, un quel sapore un po’ retrò che sa di Cani e di quando ci sembrava incredibile ballare sulle canzoni tristi, con i testi che parlavano di amori urbani e di ciò che vedevamo sempre. Oggi ci siamo più abituati, tanto che quello del Sig. Solo ci sembra qualcosa di famigliare che abbiamo già ascoltato, che già conosciamo, uno di quei dischi che ci sembra averci accompagnato in adolescenza, e a volte tornare indietro fa solo bene.

Parlo da solo nei centri commerciali” di Luca Urbani

E a proposito di Luca Urbani, non ci è di certo sfuggito questo disco dal titolo “Parlo da solo nei centri commerciali“: un disco intenso, autobiografico, un sogno in un club immaginario, di cui eravamo abituè negli anni Ottanta. Sembra proprio di esserci, là dentro, a guardare tutti quei personaggi strambi, accompagnati dalla voce profonda di Luca, che di storie sembra di averne veramente tante da raccontare. Un album sulla solitudine e l’amore, che a volte sono la stessa cosa.

Sembra ieri” di Pezzopane

E ultimo per oggi, vi segnaliamo un altro cantautore che forse non avete ancora avuto modo di conoscere. In giro da anni, tra la sua amata ed odiata Milano e l’Abruzzo, Pezzopane racconta la sua vita in musica, più per sè stesso che per gli altri, con timidi brani che racconta poco e forse lascia che siano gli altri a capire. “Sembra ieri” è una carrellata di tormentoni indie da urlare in macchina, che piaceranno ai vostri amici che non ascoltano musica ma seguono il calcio, ai vostri genitori e a chi si è lasciato da poco. Pezzopane è quell’amico che a fine cena tira fuori la chitarra, e un po’ ubriaco ci butta addosso le sue canzoni, che ci piacciono tantissimo, anche se quell’amico un po’ ubriaco non lo conosciamo neanche così tanto. Da scoprire!

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Comunicato stampa

“Cerebral Surge OST” è il nuovo album di Alberto Mancini

Esce venerdì 2 febbraio 2024 su tutte le piattaforme digitali “Cerebral Surge OST“, il nuovo album del compositore e pianista Alberto Mancini (Deaf Kaki Chumpy, Motel Kaiju), colonna sonora del videogioco omonimo: un frenetico sparatutto ambientato in una città 3D in uno scenario post apocalittico.

Il videogioco racconta anche la storia di una setta che ha conquistato il mondo, da qui Alberto Mancini ha pensato di creare una colonna sonora partendo da alcuni cardini della musica sacra, ma anche ispirandosi avideogiochi ad alta tensione come “Ultrakill” o “Doom“. Il risultato è una colonna sonora intensa che mescola chitarre dall’influenza heavy metal, organi, cori, batterie e glitch elettrici. SCOPRI IL DISCO: https://lnk.fuga.com/cerebralsurge

1. ACKNOWLEGEMENT

È la musica che ho scritto per il menù iniziale. Quando ho composto questo pezzo, ho provato a pensare a come mi sarei sentito se mi fossi reso conto di essere in punto di morte: l’ultimo uomo sulla faccia della Terra. Il risultato è questo grido di due chitarre che suonano una melodia lenta in sette ottavi. Il metro dispari ha la capacità di rendere la melodia sempre un po’ stonata. Devo ringraziare il mio grande amico e chitarrista Luca Cotroneo per aver interpretato questa parte.

2. CEREBAL FIGHT

Questa è la musica che potete ascoltare mentre combattete nel gioco: un loop di nove minuti ricco di cambiamenti, effetti, voci. Lo scopo della traccia non è farti sentire come se fosse un loop, ma avere abbastanza variazioni per sembrare sempre nuovo. Mi è stato detto che l’arrivo delle chitarre è il momento più esemplare del gioco!

3. WAITING FOR THE WORST

Questa è invece la traccia che si sente quando non ci sono nemici intorno, il materiale sonoro è lo sesso del resto della colonna sonora, ma in una versione calma e allo stesso tempo inquietante.


(Alberto Mancini)

Composition, production, mixing and mastering – Alberto Mancini
Electric Guitar – Luca Cotroneo

Special thanks to: 
Alvise Carraro – Mariza Dima – Chris Cox – Octopus 8 – Maddy N. – Ian O. – Leigh M. – Archie R. – Marco S. – Alexius Tschallener – Marco Biscarini – Monica Paolini – Brunel University – Conservatorio Venezze di Rovigo
 

BIO:
Alberto Mancini è un compositore e pianista milanese.
Cresciuto tra le braccia della città meneghina, si iscrive alla Civica Scuola di Musica e si laurea in pianoforte jazz, con nel cuore il sogno di scrivere colonne sonore per film e videogiochi. Compositore per il gruppo Deaf Kaki Chumpy e tastierista dei Motel Kaiju, dopo la pandemia si iscrive al master in Musica Applicata al Conservatorio di Rovigo dove impara a scrivere per film. Nell’estate 2023 si reca a Londra per scrivere le colonne sonore di alcuni videogiochi presso la Octopus 8. Oggi è in Erasmus a Zurigo presso la ZHdK, perfezionando la sua preparazione e collaborando a videogiochi, a corti live action e di animazione.
 

https://www.instagram.com/albcini/
https://www.albertomancinimusic.com/