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Indie Intervista Pop

INTERVISTA AI FANTASMI: Il debut single è un invito a vincere la paura

FANTASMI è il primo singolo della band omonima “FANTASMI” disponibile in streaming da venerdi 21 aprile e distribuito da INgrooves Music Group. Il brano è nato nella cantina di uno dei tre componenti della band, quando ancora il trio non si era formato. Un ritornello in testa e un giro di chitarra di accordi in fa.

La canzone racconta la storia di una persona bloccata dalle proprie paure, come se fosse inseguita dalla sua stessa ombra. Ma quando si accorge che quelle paure sono nella sua testa, comincia a volare e a raggiungere i propri obiettivi. Sonorità Indie/Dream Pop che mescolano l’onirico e la malinconia. La band si ispira ad artisti del ramo indie della musica italiana, come Gazzelle, Calcutta e BNKR44, ma con uno sguardo anche al panorama internazionale Current 

Abbiamo chiesto alla band di rispondere alle nostre domande:

1- Ciao parlateci un po’ del vostro progetto musicale?

Nasciamo dall’unione tra il duo Broken Keytar: Filo e Cate, un progetto (piano, chitarra e due voci) che puntava sulla musica di strada, e Gan, produttore parmigiano che precedentemente ha collaborato con artisti come ‘I Segreti’. Il progetto si forma in maniera molto spontanea: ci siamo conosciuti ad un corso di produzione musicale, Gan, incuriosito da un singolo (“I timidi non dormono mai”) che i Broken avevano pubblicato indipendentemente su Spotify, ha proposto di incontrarci per ascoltare le altre canzoni che avevamo scritto. Lo stile di scrittura, l’emotività e l’atmosfera sognante e malinconica dei testi hanno rapito Gan, da quel momento abbiamo iniziato a lavorare a 6 mani sulle canzoni.

2- Fantasmi è il vostro primo singolo, ci raccontate come è nato e di cosa parla? 

Fantasmi nasce nella cantina  di Filo quando il trio non era ancora formato.Dopo poco tempo lo abbiamo subito proposto a Gan e abbiamo deciso di lavorarci insieme, è stato uno dei primi pezzi su cui abbiamo lavorato e abbiamo sentito una magia in quello che stavamo facendo. La canzone racconta la storia di una persona assillata dalla paura. È talmente tanta che è immobilizzato. Ad un certo punto però si accorge che le paure erano solo nella sua testa e comincia a volare.Il destino ha voluto che proprio sul muro sotto casa di Gan ci sia un fantasmino disegnato che ha dato poi il nome e logo al progetto.

3- Quali sono le vostre influenze musicali più importanti?

Spaziamo molto ed i gusti sono ovviamente molto comuni, ascoltiamo principalmente artisti come Gazzelle, Vasco, Jovanotti e bnkr44. Gan è molto influenzato da artisti provenienti dal mondo anglofono, vedi Blur, Gorillaz, Strokes e Current Joys.

4-Cosa ne pensate dell’attuale scena musicale? Con quali artisti vi piacerebbe collaborare

Siamo molto contenti che ci sia più spazio per i giovani anche se da indipendenti e solamente con mezzi propri è difficile.Però ci piace molto lavorare in maniera indipendente perché le canzoni le costruiamo a nostro piacimento ed in totale libertà.Come detto prima ci piacciono molto Gazzelle, Calcutta, Cosmo, ecc… Ovviamente collaborare con uno di questi sarebbe un sogno, al di là di questo pensiamo che nelle collaborazioni sia fondamentale avere la stessa visione sulle cose, quindi ci piacerebbe collaborare con chiunque faccia musica nel modo in cui la facciamo noi.

5-Progetti per il prossimo futuro?

A breve uscirà un altro singolo che farà parte di un EP che uscirà in autunno.Abbiamo molte canzoni su cui stiamo lavorando, da un EP si potrebbe anche passare ad un album, chissà.

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Indie Intervista Pop

Lupofiumeleggenda: Troppi Anni è la mia voglia di qualcosa di più

TROPPI ANNI è il primo estratto dall’EP “DIALOGHI ITALIANO”,scritto e prodotto insieme ad Emanuele Santona bassista della band “I SEGRETI”. Il brano parla della quotidianità di un ragazzo in questi anni 20, perfettamente divisa fra l’ordinario ed il desiderio di qualcosa di più. La quotidianità, i sentimenti, le sensazioni. Sonorità Indie e lo-fi (Dayglow, Surf Curse).

LupoFiumeLeggenda è il progetto di Nicolò Verti, con la precedente formazione ha pubblicato un disco (FUL!) e un EP live (BROEASY live session) e ha aperto i live di numerosi artisti (Marta sui tubi, Wrongonyou, Moustache prawn, Selton, Samuel, Generic animal, Kruger).

Abbiamo chiesto a Lupofiumeleggenda di rispondere alle nostre domande:

1- Ciao raccontaci chi è Lupofiumeleggenda e parlaci un po del progetto musicale  

Ciao ragazzi, intanto grazie per l’intervista.

Lupofiumeleggenda è Nicolò che compiuti i 30 anni ha avuto paura che la musica potesse uscire un giorno dalla sua vita. L’unica risposta possibile è stata scrivere un disco.

Da ragazzino scrivi le canzoni e non ti preoccupi per forza di costruirci un progetto concreto intorno, poi le band si sciolgono, si passa alla vita dei grandi e ci sono mille motivi per smettere.

Io voglio essere sicuro che ci sia spazio per la musica nel mio futuro.

2 “troppi anni” è il tuo nuovo singolo ci racconti come è nato e di cosa parla?
 

Troppi anni è il primo singolo dell’EP “dialoghi italiano” che uscirà prossimamente.

Parla di quanto la quotidianità sia un casino e di come i rapporti affettivi diventino un’ancora di salvezza, tanto da farci sperimentare una sorta di dipendenza positiva.

È stato fondamentale l’incontro con Emanuele Santona (bassista de I Segreti) coautore e produttore (insieme a Giovanni Vitulano) di questi pezzi, con lui abbiamo trovato il mood giusto. 


3 Quali sono le tue influenze musicali più importanti?

Penso che di quelli che sono i miei artisti preferiti (da Paolo Conte ai Biffy Clyro) ci sia veramente poco in questo EP.

Io ed Emanuele abbiamo fatto un gran lavoro di ricerca, molte session di ascolto per lasciarci ispirare nel sound da artisti come Beene, Dayglow, Post Malone, Current Joys, Surf Curse e Beach Fossils…alla fine mi sono affezionato a tutti questi.

Nella scrittura ho cercato una via alla semplicità….Vasco è il più grande di tutti in questo.

4 Cosa ne pensi dell’attuale scena musicale? Con quali artisti ti piacerebbe collaborare 

Sono un ascoltatore vorace e per me c’è un sacco di roba fresca e validissima nella scena attuale.

Sono anche un grande fan della drilliguria. Penso a Tedua, Bresh ecc…tutte grandissime penne. Se posso sognare mi piacerebbe scrivere con loro.

Musicalmente mi piacerebbe un sacco farmi produrre qualcosa da Lowtopic (il progetto elettronico di Francesco Bacci, già chitarra degli Ex otago…altra gran band).
E poi continuo a collaborare con Emanuele, stiamo già lavorando a nuove canzoni.


5 Progetti per il prossimo futuro?

Per ora faccio il medico, per il futuro faccio progetti in cui mi presento e dico “ciao sono Lupofiumeleggenda e scrivo canzoni”. 

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Indie Intervista Pop Post-Punk

FEBBRE dopo i LAMETTE riparte con SOTTOZEERO

SOTTOZERO” è il primo singolo di FEBBRE, progetto solista di Cristian Pinieri dei LAMETTE distribuito da Universal Music Italia. Il brano parla di una coppia di ragazzi con approcci differenti alla vita. Il ragazzo affronta le sue paure come fossero una sfida da superare, la ragazza è limitata dalle sue ansie e dai suoi mostri che la rendono prigioniera di se stessa. Il sound mescola suoni grunge, con synth ed elettronica, e le top line sono influenzate da una attitude “sangue giovane”, che però riesce a dare spazio anche a contaminazioni urban. 

Abbiamo chiesto a FEBBRE di rispondere alle nostre domande:

1. Ciao FEBBRE benvenuto sul Perindiepoi ci racconti come è nato questo progetto e come mai la scelta di questo nome d’arte

Ciao ragazzi, il progetto è nato in maniera molto naturale, avevo un po’ di demo da parte, un giorno confrontandomi con il mio produttore Alessandro Landini abbiamo capito che era arrivato il momento di pubblicare. E il nome in realtà deriva dal titolo di una di queste demo, il file si chiamava solamente febbre.wav, come nome mi piaceva e quindi ho scelto di utilizzarlo.

2. Sottozero è il singolo apri pista del tuo progetto solista, ci parli un po’ di questo brano? Come mai questa scelta di ripartire da solo?

Il brano nasce da una demo chitarra voce nei miei memo vocali, un giorno stavo facendo session con mio produttore ed abbiamo adattato la demo che avevo ad uno dei beat che stavamo cercando di chiudere in quei giorni, è stato così naturale come processo che ho scelto di utilizzare questo brano come apripista per il mio progetto. La scelta di ripartire da solo nasce principalmente da un’esigenza artistica, nell’ultimo anno è nata in me la voglia di mettermi in gioco, di avere pieno controllo del mio progetto e della mia musica, affrontare questo percorso mi è sembrata la cosa più naturale da fare.

3. Rispetto alle sonorità del progetto Lamette non abbiamo potuto fare a meno di notare uno spostamento verso delle sonorità più pop punk, quali sono le tue influenza musicali? con quali artisti ti piacerebbe collaborare?

In realtà le mie influenze musicali sono svariate, riesco veramente a variare dall’hip-hop fino al cantautorato, e ovviamente alla base di FEBBRE c’è la voglia di richiamare le sonorità e l’attitudine di ciò che mi ha influenzato nella prima età adolescenziale, ovvero tutta la scena pop punk californiana. Se Dovessi scegliere al momento un artista con cui collaborare probabilmente direi Rose Villain, sono del parere che sia una delle artiste più forti e versatili nel panorama attuale.

4. Oggi fare musica per un emergente è diventato sempre più difficile, considerate le dinamiche legate al mondo dello streaming e del digitale, come vivete voi musicisti tutto questo? Quali pensi possano essere le mosse migliori per riuscire a ritagliarsi uno spazio tra le tantissime proposte?

Penso che la cosa migliore da fare per ritagliarsi un proprio spazio sia essere se stessi e credere in ciò che si sta facendo, il tempo e la costanza penseranno al resto

5. Domanda di rito cosa dobbiamo aspettarci da FEBBRE in futuro ?

Sicuramente quest’estate mi potrete trovare in giro per i live, ed in generale per tutto quest’anno abbiamo intenzione di pubblicare tanta musica.

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Intervista Pop

Intervista a Lamante: Mitra è il mio manifesto femminista

MITRA” è il debut single del progetto “lamante”, un brano che affronta il tema del piacere femminile e che vuole capovolgere il paradigma che vede la donna come oggetto di desiderio sessuale, emancipando il il desiderio delle donne che di solito viene considerato e accettato con riserva e bigottismo.

Il brano parte dalle esperienze che hanno portato l’artista a non sentirsi più vittima, agli occhi degli altri, della propria femminilità e ad accettare se stessa e il proprio corpo. Mitra è stata prodotta da Francesco Cianciola, e il sound è un mix di influenze musicali hip-pop, rap e trap.

Abbiamo fatto qualche domanda a Lamante:

1. Ciao benvenuta su Perindiepoi, ci racconti un po del tuo progetto musicale e di come è nato?
Il mio progetto musicale così come il mio nome d’arte si chiama “lamante” e prende proprio il nome dalla mantide (infatti “la mante” in francese vuol dire proprio mantide). Perché la mantide? Il concept del mio progetto si ispira all’atteggiamento che ha la femmina della mantide durante l’accoppiamento, ovvero quello di mangiare il suo lui. Ci tengo molto a questa metafora nel concept poiché ritengo possa simboleggiare la forza della donna che non è e non deve essere più vista come vittima bensì guerriera, una donna forte che non si fa mettere più i piedi in testa da nessuno e che reagisce sempre come tutte le persone più deboli devono reagire a chi cerca di schiacciarle.

2. Il tuo primo brano “Mitra”, vuole abbattere alcuni stereotipi legati alla figura femminile, come mai questa scelta? Pensi che oggi sia ancora più difficile per una donna prendersi il proprio spazio?
Come spiegato prima voglio riportare l’immagine della donna forte e guerriera usando il concetto della mantide, come nella prima frase del ritornello di “Mitra”, e in più mi sono soffermata sull’aspetto sessuale per evidenziare che la donna deve essere libera nella propria sessualità senza ipocrisia e non deve permettere all’uomo stereotipo di farla etichettare solo come oggetto sessuale. Non penso che oggi sia più difficile per una donna prendersi il proprio spazio se la donna è guerriera, nonostante credo che ci siano ancora dei pregiudizi sulle donne nascosti da un falso perbenismo quando si parla della donna e della sua emancipazione.

3. Il sound del tuo brano mescola rnb, pop e urban, quali sono state le tue principali influenze musicali? Cosa ne pensi dell’attuale scena musicale?
Per quanto ascoltando “Mitra” si può pensare che le mie influenze musicali vadano in direzione urban, pop, ecc… devo confessare che il mio bagaglio musicale ha molteplici sfaccettature che spaziano dal soul al jazz, fin da piccola mi facevano ascoltare questa musica, fino ad arrivare e fondersi con la musica attuale pop e urban, che adoro. Mi piace come si sta evolvendo la scena musicale odierna e soprattutto come nell’attuale musica pop commerciale si riescano a trovare artisti che hanno oltre al talento, radici salde nella musica a livello di conoscenza e di studio, cito alcuni come Madame, Elodie, Rose Villain.

4. Non abbiamo potuto a fare a meno di notare che la comunicazione divisa del tuo brano è molto aggressiva nel look e nell’atteggiamento, come mai hai deciso di mostrare questo lato di te? È quello che pensi ti rappresenti maggiormente?
Il look così aggressivo serve proprio perché voglio che il mio progetto e il suo messaggio arrivino come una scarica di “Mitra”. Ovviamente “lamante” che si vede, fatta di sensualità e durezza, fa parte di me, della mia corazza che negli anni mi sono creata per proteggere le cicatrici passate e che mi difende da quelle future, ma come ogni corazza nasconde una parte sensibile e delicata che viene fuori solo con chi riesce a farla uscire.

5. Domanda di rito, progetti per il futuro? Cosa dobbiamo aspettarci da Lamante nei prossimi mesi?
A domanda di rito, risposta di rito, non voglio fare spoiler, c’è molto in lavorazione, “Mitra” è il primo proiettile di un caricatore pieno.

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Post-Punk rock

Le 5 cose preferite degli Hornytoorinchos

Gli Hornytoorinchos hanno pubblicato il loro nuovo disco “Non aspettatevi granchè”. Noi gli abbiamo chiesto quali sono le loro 5 cose preferite!

Alberto Angela

In lui è coltivato il gene della sapiosessualità, cultura e sex appeal miscelati in uno spettacolare esemplare di homo sapiens. E’ il protagonista del nostro singolo e brano di apertura del disco.

Gli ornitorinchi

Animaletti incredibili, non si capisce se siano talmente evoluti da allattare dopo aver deposto uova o se per lo stesso motivo siano invece una specie involuta. Sono bellissimi e ci siamo ispirati a loro per il nome della band.

Le fantasie sessuali

Un mondo fantastico fatto da centinaia di variabili sorprendenti e incredibili. Abbiamo dedicato due brani del nostro disco a questo mondo meraviglioso, “La Savana” e “Mucca Rimming”. Inoltre la protagonista del nostro ultimo videoclip è Mistres Lady Demonique una dominatrice professionista, i suoi racconti ci hanno affascinato.

Woman and man playing domination games in bed together

La Patafisica

E’ la scienza dell’assurdo e delle soluzioni immaginarie. La destrutturazione della scienza, il bizzarro a cui ci ispiriamo per comporre ogni pezzo, nessuna regola, nessuna logica, nonsense, ironia e immaginazione. Inoltre adoriamo la fisica della patata.

Greta Thumberg

Altra protagonista di un nostro brano, personaggio estremamente affascinante, idolo della masse e bandiera della generazione Z. Gira il mondo e combatte le sue battaglie insieme a milioni di giovani, noi ci chiediamo per quale motivo sia sempre arrabbiata. Abbiamo provato e rispondere con il nostro brano.

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Indie Internazionale Intervista Pop

Respiro è l’EP d’esordio di Rea

Rea, dopo la partecipazione all’ultima edizione di Amici, pubblica “RESPIRO” l’EP d’esordio disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 luglio per Vertical Music Records.

Le 6 tracce di questo lavoro inaugurano un percorso inedito che si discosta dalla produzione più mainstream dei pezzi presentati nel pomeridiano di Maria De Filippi per andare verso lidi più ricercati e personali. Per raccontare il viaggio dell’ultimo anno di Rea, è stata realizzata un’ cortometraggio di presentazione, visibile al seguente link.

Un concept album incentrato sul passaggio dall’adolescenza all’età adulta,  dove dominano le strade di Bologna a fare da scenario di incontri e sguardi che si incrociano, vicoli che rappresentano i costanti bivi che ci troviamo a dovere imboccare per trovare la giusta direzione a ogni ambito della nostra vita.

Abbiamo chiesto a REA di rispondere alle nostre domande:

Il tema centrale è l’adolescenza, come è stata la tua?

“Travagliata, alti e bassi come per tutti. Sono sempre stata molto curiosa di fare nuove esperienze”.

La frase che ritieni sia la migliore per riassumere l’intero Ep e perché?

“Cosa ne pensi di una nuova vita?. È una frase contenuta in Respiro.E riassume secondo me molto bene il concetto chiave dell’ep ovvero il cambiamento”.

Sei reduce dal sold out nella tua Bologna, dove ti eri esibita anche per presentare in anteprima questo Ep. Che risposte stai ricevendo dai tuoi fan?

“Molto positive, le persone che mi seguono sono super attente a tutto quello che faccio e dico, riescono a cogliere dettagli che magari neanche ho detto e questa cosa è super”.

Concerti e progetti futuri?

“Ho fatto diversi concerti tra giugno e inizio luglio, mi sono presa 10 giorni di vacanza e adesso torno in studio, ci sono dei progetti in ballo ma non voglio anticipare molto. Continuate a seguirmi per rimanere aggiornati”.

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Indie Internazionale Intervista Pop

“Baci Chardonnay”: intervista a Lavinia

Lavinia Macheda, classe 2002, è una cantautrice di Reggio Calabria, impiantata a Milano dove studia Economia e gestione aziendale presso l’università Cattolica. “Baci Chardonnay” è il brano chiave che apre il suo nuovo percorso da cantautrice, e ne svela il lato più intimo raccontando di quanto sia importante e necessario a volte mettere nero su bianco quello che la vita ci mette di fronte.

Il videoclip prodotto da Antonio Condello, ha come cornice una Milano notturna, non quella della movida, ma quella delle strade vuote di notte, dei tram romantici e malinconici allo stesso tempo, quelli antichi e storici. Lavinia percorre le strade vuote con la linea del tram n1, in una delle sue notti in bianco proprio come canta il testo della sua canzone, la notte che aiuta a pensare, a fare il punto della situazione, e abbandonarsi alla malinconia.

Abbiamo chiesto a Lavinia di rispondere alle nostre domande:

Ciao Lavinia parlaci un po’ del tuo progetto musicale

Ciao! Mi è sempre piaciuto cantare, a seguito di varie esperienze mi sono trovata ad essere piena di emozioni e a non sapere come sfogarle, quindi ho iniziato a dedicami alla scrittura dei singoli, assieme ad Antonio Condello. Nei testi metto me stessa, le mie emozioni, per cercare di lasciare andare i ricordi ma non solo, anche per cercare di tendere una mano a coloro che, come me, si sono trovati in difficoltà. 


Baci chardonnay è il tuo nuovo singolo ci racconti come è nato e di cosa parla?

Baci Chardonnay è nato alla fine dell’estate del 2021. Pioveva e mi trovavo nella mia casa al mare e a seguito dell’ennesima discussione e delusione, avevo deciso di uscire per prendere un po’ d’aria fresca andando in spiaggia. Mi sono seduta in riva al mare e la mia mano ha cominciato a scrivere molti pensieri, domande che mi frullavano in testa. Il singolo parla di come sono riuscita a metabolizzare le mie emozioni con un viaggio a Parigi che fa da cornice ad una storia d’amore giunta al termine. 


Quali sono le tue influenze musicali più importanti?

Fin da piccola, i miei genitori hanno cercato di trasmettermi l’amore per la musica, con mio papà che suonava la chitarra e la mia mamma che lo accompagnava con la voce. Direi che sono stati loro che mi hanno aiutata e conoscere importanti artisti del passato, ma al tempo stesso c’è la necessità di stare al passo con i tempi, infatti la musica pop americana penso che abbia avuto molta più influenza su di me. Mi piace molto anche la nuova scena italiana indie.


Cosa ne pensi dell’attuale scena musicale? Con quali artisti ti piacerebbe collaborare 

Viaggiando con la fantasia, mi piacerebbe collaborare con tha Supreme, Mara Sattei, Fedez e molti altri.

Progetti per il prossimo futuro? 

In pentola bolle già qualcosa. Ho un po’ di testi pronti, la mia intenzione infatti, non è quella di fermarmi al secondo singolo. 

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Indie Internazionale Intervista Pop

PASSATEMPO: Vimine racconta la sua passione per la musica nel nuovo brano

PASSATEMPO” è il nuovo singolo di VIMIME, inserito da Spotify nella playlist editoriale “Anima Rnb“. Il brano parla della passione per la musica e della voglia di recuperare il tempo perso e le occasioni sprecate. Una medium ballad prodotta da dal sound rnb che mette in risalto la vocalità black dell’artista.

Abbiamo fatto qualche domanda a VIMINE:

Per iniziare, ci racconti chi è Vimine ?

Vimine è un ragazzo abbastanza timido, che grazie alla musica e alle esperienze fatte grazie alla musica sta venendo fuori abbattendo la timidezza; Originario Pugliese nato a Cerignola (FG) da mamma casalinga e papà Marmorista, ho una sorella un po più grande di me anche lei appassionata del canto; Diplomato in Arredo e Architettura, pizzaiolo per otto anni nella mia stessa pizzeria gestita con la mia famiglia; Ho iniziato sin da piccolo ad essere quasi sempre protagonista nelle recite dove mi assegnavano sempre la parte da solista, ho fatto anche esperienze all’interno di cori musicali per poi arrivare a scrivere i miei brani e a pubblicare la mia musica

Quando, come e perchè hai iniziato a fare musica?

Ho iniziato a fare musica nel Novembre 2020 iscrivendomi a scuola di canto, non sapendo cosa mi aspettava; Mi sono convinto ad iniziare un percorso formativo nel canto perchè durante la pandemia da Covid così per caso mi sono iscritto ad un contest che girava su facebook dove bisognava mandare un video di una esibizione canora e da li poi passare sotto una valutazione da parte di una giuria; da li è scoppiata la scintilla che mi ha fatto capire che questa è la mia strada; Da quel contest sono passato nella fase finale dove per la prima volta ho dovuto cantare dal vivo a Roma avanti ad un pubblico, li ho capito che per la musica sono disposto a tutto, da quello stesso contest sono passato ad un altra finale disputata a settembre 2020 e subito ho iniziato a studiare canto e musica

Quali sono i messaggi, le sensazioni, le emozioni, che vuoi trasmettere con i tuoi pezzi?

I messaggi che voglio trasmettere con le mie canzoni sono gli stessi che nella mia vita ho sempre portato avanti, comportandomi sempre bene con tutti, generoso, disponibile con chi mi dimostra di volermi bene, umile, sempre con i piedi per terra con le maniche rimboccate nel lavoro, facendo sacrifici e raggiungendo i miei obiettivi con impegno, testa e cuore; Sono un tipo che difficilmente mostra le proprie emozioni, anche se dentro di me ogni giorno ne avverto tante, belle o brutte che siano, è un lavoro che sto facendo su me stesso nel riuscire attraverso la musica a manifestarle senza vergognarmi

“Passatempo” è il brano con cui ti abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale. Ti va di parlarci di quello che significa per te questo pezzo?

“Passatempo” per me è come uno sfogo personale, pensando al fatto che sono stato troppo superficiale nel pensare che la musica non potesse essere la strada a cui dovevo dare priorità più di ogni altra cosa

Guardando indietro, quale brano del tuo percorso, fino ad adesso, reputi essere il più importante e significativo?

Sicuramente Passatempo 

Cosa stai preparando, invece, per il futuro?

Per il prossimo autunno ho 2 brani pronti sempre scritti da me che sto lavorando per ultimarli e farli uscire; Spero di partecipare attivamente a contest che mi facciano conoscere anche in un contesto live;

Giocando con la fantasia, con quale artista sogni di collaborare, un giorno

In primis con Laura Pausini, sono un suo fan, da quand’ero piccolo e che grazie alla mia famiglia l’ho conosciuta, ascoltandola prima nelle cassette poi comprando anche i suoi cd e partecipando ai suoi concerti; Ma comunque pensando invece a cantanti di oggi che comunque rappresentano il mio mondo cioè l’R&B ne dico qualcuno come Rkomi, Ghemon, Mara Sattei;

Qual è il punto di arrivo che ti sei prefissato?

Per il momento non voglio darmi un punto d’arrivo, perchè pensando a un punto di arrivo è come destinare una fine al mio percorso, spero duri più a lungo possibile senza aspettarmi troppo, ma nello stesso tempo credendoci fino all’ultimo; 

Dove ti vedi tra 5 anni?

Tra 5 anni senza essere troppo esagerato mi vedo su un palco pronto per un mio concerto anche alla festa patronale del mio paese, (rido) o chi lo sa, qualcosa di più

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Un altro posto: Emme racconta il nuovo singolo

“In un altro posto” è il nuovo singolo di “EMME“, che arriva dopo la pubblicazione di “I nostri corpi”. Il brano parla di scelte, di coraggio e di quanto sia faticoso uscire dalla staticità e dall’immobilismo. “EMME“, girà intorno al concetto di “felicità”, e della continua ricerca sul significato di -questo stato d’animo e su cosa siamo disposti a fare per per raggiungerlo.

EMME ha risposto alle nostre domande:

Per iniziare, ci racconti chi è EMME?

Nella vita di tutti i giorni sono Matteo Mancini, una persona che ha un figlio, un lavoro, che fa la spesa e paga le bollette. EMME è la parte irrazionale, anche infantile se vogliamo. Una dimensione in cui mi distacco dalle cose materiali e mi concentro sulle emozioni, una fuga -se vogliamo- dalla vita di tutti i giorni che a parte gli affetti, per il resto è un costante imbattersi nella meschinità dell’essere umano. Ovviamente sto esagerando ma neanche troppo.

Quando, come e perchè hai iniziato a fare musica?

Ho avuto la fortuna di avere due fratelli più grandi che mi hanno introdotto alla musica quando avevo 5 o 6 anni. Avere Kurt Cobain come idolo quando frequentavo la scuola primaria è stato un grande privilegio, un imprinting di tutto rispetto 😉

Ho studiato chitarra, canto per molti anni ma la mia vocazione è sempre stata quella di scrivere. Ho iniziato a 14 anni con delle cose ovviamente oscene ma non ho più smesso e non credo che smetterò mai.

Quali sono i messaggi, le sensazioni, le emozioni, che vuoi trasmettere con i tuoi pezzi?

Io scrivo molto per me stesso, è un modo che uso per rielaborare i miei vissuti. Molto spesso trovo delle cose nei miei testi che non sare mai riuscito ad esprimere con un discorso.

Ecco, quello che vorrei trasmettere è l’importanza di trovare un proprio linguaggio, anche solo per parlare a se stessi. Mi piacerebbe che questa mia attività fosse uno stimolo per qualcuno

IN UN ALTRO POSTO è il brano con cui ti abbiamo conosciuto all’interno del nostro portale. Ti va di parlarci di quello che significa per te questo pezzo?

Banalmente questo progetto nasce anche per superare un momento difficile. Attraverso la scrittura io rielaboro i miei vissuti e mi faccio forza. In pratica è una sorta di auto terapia, in questo senso “In un altro posto” parla proprio di lasciare qualcosa di importante, di affrontare il dolore, di una scelta difficile, dolorosa e faticosa però necessaria per uno scopo più gande che è la felicità.

5. Guardando indietro, quale tappa del tuo percorso, fino ad adesso, reputi essere la più importante e significativa?

Una tappa precisa non c’è. Ogni volta che chiudo una canzone avverto una  sensazione di benessere che è anche difficile da spiegare. E’ quasi una droga e ogni volta che accade mi ripeto che non dovrà essere l’ultima. Fatto sta che belle o brutte, scrivo canzoni da 20 anni.

Cosa stai preparando, invece, per il futuro?

Altre canzoni ma soprattutto mi sto preparando per iniziare l’attività live

Giocando con la fantasia, con quale artista sogni di collaborare, un giorno? Mi piacerebbe molto collaborare con Dardust, sarebbe un grande salto di qualità nelle mie produzioni

Qual è il punto di arrivo che ti sei prefissato?

Per ora, dopo qualche anno di attività, potermi sentire di nuovo un artista, detto con la massima umiltà, è un grande punto di arrivo. Non importa quello che accadrà, ho 34 anni e un approccio diverso, non voglio conquistare il mondo, voglio continuare a risparmiare sullo psicologo grazie alla musica.

Dove ti vedi tra 5 anni?

Dove sono adesso, speriamo con la compagnia di EMME

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Indie Internazionale Intervista Pop

Il matto è il nuovo singolo di Eman

Il matto è nuovo singolo di Eman, un brano che fotografa una società in balia del consumismo e che non riesce a dare più il giusto valore alle piccole cose. Simone, un uomo che continua a guardare con disincanto il mondo che lo circonda, con gli occhi colmi di stupore di un bambino, che viene deriso dagli altri per il suo stile di vita e il suo modo di fare e che preferisce dedicare il suo tempo a godersi quanto di bello il quotidiano possa offrirli piuttosto che diventare schiavo di scadenze, file e impegni. 

Noi di Perindiepoi abbiamo fatto qualche domanda ad EMAN

Ciao e benvenuto. Se vai troppo di fretta poi vivi a metà canti in Il Matto. Quanto è difficile secondo te prendersi del tempo per se stessi in questa società della continua corsa?

Io non credo che sia complicato, immagina di dedicarti metà del tempo passato ogni giorno sullo smartphone… Siamo già a buon punto.

Un altro elemento oggetto di riflessione ne Il Matto è il consumismo. Siamo diventati schiavi degli oggetti tecnologici che usufruiamo quotidianamente. Come pensi che possiamo riappropriarci della nostra indipendenza?

Non mi riferisco solamente alla tecnologia, il concetto è veramente ampio e meriterebbe molto spazio ma cercherò di essere breve e chiaro: siamo quello che possediamo/ostentiamo; abbiamo delegato a degli oggetti l’onere di definirci, convinti che ne avessero la capacità e la profondità… e ora mi sembra che siano “le cose a possedere le persone”. Sappiamo tutti cosa c’è dietro la possibilità di avere un Iphone ogni 6 mesi: uno sfruttamento maggiore per qualcuno, un profitto esagerato per qualcun’altro, e il disagio di essere “indietro??” per moltissimi

Hai deciso di non pubblicare un video vero e proprio ma un visual dove stai in una barca. Dove è stato girato e come mai questa scelta?

E stato girato sul Lago di Endine e volevamo qualcosa che desse spazio ad altro… Il visual ti permette un approccio che con il videoclip risulterebbe più complicato: visioni artistiche senza l’obbligo della narrativa.

Quali obiettivi a breve e lungo termine ti dai dopo questo tuo ritorno e dopo essere approdato in una delle principali etichette indipendenti italiane che è la Mescal?

Abbiamo deciso di valorizzare le diverse anime e sfaccettature presenti nella mia musica dividendo il progetto in più capitoli; l’idea mi piace molto, mi dà la possibilità di non sentirmi limitato da una linea comune che i brani dovrebbero avere in un album. Ho scritto tante cose, alcune che possono sembrare diverse tra loro, ma fanno parte di me… È sempre stato così: alla domanda su quale fosse il mio genere non ho mai risposto.