“The Teacher” è il nuovo singolo dei Wearesynthetic, uscito il 26 luglio. La critica mordace della band sarda non risparmia nessuno e ama follemente esprimersi sul dancefloor attraverso trame sintetiche esplosive.
Foto: Antonio Ruzzoli
Queste le parole con le quali il trio presenta la canzone: «”The Teacher” è un brano diretto che racconta con sarcasmo di consigli non richiesti. Ti incalza, cominci agitando la testa e continui muovendo i fianchi. Synth e bassi spingono, voce e chitarra fanno il resto.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO I Wearesynthetic sono 3 come i colori primari. Nella loro musica usano i synth come Jackson Pollock usa il colore giallo. Uno di loro è alto, ma gli altri 2 saltano come Dash Kappei. Sono caldi, a volte freddi, dipende da quale telecomando usano. Amici da sempre, compagni di band negli ultimi 10 anni. Suonano digitali con energia e analogici con cuore.
“Jeans” è il nuovo singolo di Giovanni Milani, uscito il 23 luglio. La società ti impone un pesante e faticoso ritmo di vita? Per il musicista toscano la soluzione non è il famoso aperitivo a base di carciofo, bensì indossare dei pantaloni e parlare d’amore, azioni ordinarie e banali che ci trasmettano la giusta dose di serenità. Una traccia soul jazz per sentirsi fieramente normali ed essere liberi per davvero.
Foto: Linda Giannelli
Queste le parole con le quali il sassofonista presenta il pezzo: «Troppo spesso diamo per scontante le cose semplici, poiché “normali”, senza considerare che la nostra normalità può essere talvolta una condizione eccezionale. Anche il gesto banale di “mettersi i jeans” non sempre può risultare così facile. Nel brano tale espressione viene intesa come iniziare una nuova giornata, vestirsi per partecipare all’evento della vita quotidiana, e purtroppo “mettersi i jeans” può non essere scontato in un mondo dove tutto corre in maniera estremamente veloce, dove la pressione sociale è sempre più forte, dove l’eccezionalità viene esaltata come unica virtù o una delle poche importanti. Questa canzone è un inno all’amarsi in quanto persone banali, all’esaltazione della semplicità, dei sentimenti veri, quelli teneri di tutti i giorni e non di quelle onde travolgenti di cui ci parlano i film e i social, poiché amare significa farsi cullare dalle onde, ed essere eccezionali nella nostra normalità.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna. Un suono che scalda ma non brucia.
“New Rise” è il nuovo singolo di Marco Scipione, uscito martedì 16 luglio 2024. Un brano ammaliante che trascina nell’occulto. Il sassofonista pavese ama da sempre aprire nuove porte, ma qui riesce a portare la sperimentazione del proprio strumento a un livello superiore. Ascoltare per credere.
Foto: Alessandra Fuccillo
Queste le parole con le quali il musicista presenta la traccia: «Con “New Rise” Marco Scipione inaugura il suo percorso sperimentale solista, tra musica ciclica, pulsazioni elettroniche e drone music. Il brano, come tutto l’album “H(ost)” (in uscita ad ottobre 2024 per Cassis Records) è stato registrato e mixato al BUNKER STUDIO di Brooklyn utilizzando esclusivamente il sassofono che lo ha reso un apprezzatissimo musicista all’interno del panorama italiano.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO Marco Scipione è un sassofonista italiano considerato uno dei nomi più rilevanti della scena emergente. Sassofonista anomalo, virtuoso nel jazz e nella fusion ma con un solido background nel rock e nel metal, è uno dei principali utilizzatori di effetti sul suo strumento che distorce e modifica ispirandosi a Kurt Cobain, ai riff di Tom Morello e alle suggestioni sonore eteree dei Radiohead. Un approccio che esprime a pieno nel suo trio post punk hardcore DANG! La passione per le colonne sonore, la musica di ricerca, i videogames hanno spinto Marco a continue esplorazioni sonore, maturate in diversi progetti e concerti in solo. L’anima rock e quella sperimentale si chiudono in un perfetto ed eterogeneo triangolo musicale con la sua attività di session man che lo vedono girare il mondo assieme ad alcuni dei più autorevoli artisti pop e jazz italiani (Eros Ramazzotti, Mario Biondi, Tommaso Paradiso). “H(ost)” è il debutto di Marco Scipione come solista. Registrato al Bunker Studio di Brooklyn è un disco di solo sax, senza sovraincisioni o loop.
“(I’m) Looking (for) Life” è il nuovo singolo di Giulia Impache, uscito martedì 9 luglio 2024. Quanto è bello e raro ascoltare musica nuova emozionante e fuori dagli schemi? Il favoloso brano della compositrice torinese è una delle cose più affascinanti che ascolterete oggi.
Foto: Fabiana Amato
Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone: «Di solito quando creo un brano prima nasce la melodia e la struttura armonica, poi penso a un tempo e, solo dopo, arrivano le parole e insieme a Jacopo arrangiamo e produciamo il tutto. Questo brano, invece, è nato in modo diverso. Dal trasporto di Jacopo per la Drum Machine, ho creato un giro armonico su cui è nata spontaneamente una melodia articolata da parole inventate. Nasce così “Lookin life”, con una melodia che pare un incontro tra le colonne sonore di David Lynch e Robert Wyatt. La parte più dura era metterci sopra un testo ma dopo il silenzio, la rottura. L’improvvisazione, il ritmo, le progressioni armoniche e una melodia incalzante mi hanno stimolata all’azione. Ho iniziato così a scrivere un testo che racconta di una situazione lavorativa personale un po’ scomoda. “Lookin life” narra quella sottile e fastidiosa sensazione di essere presi in giro e di sentirsi impotenti, ma è anche la determinazione che finisca e non ricapiti mai più.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO Giulia Impache è una cantante e compositrice italiana. Il suo suono e la sua ricerca musicale esplorano la voce in relazione al corpo su un piano tecnico ed emotivo. Si tiene lontana da etichette e generi, cercando di mantenere la sua natura ibrida, data dalla miscela di influenze che vanno dalla musica antica al folk e dall’ambient all’elettronica “spaziale”. Aperta all’ascolto, è stata in grado di plasmare una miscela stilistica e sonora che coinvolge la voce come strumento per creare suoni avvolgenti, eterei e oscuri. La sua ricerca mira anche a rompere il legame canonico con le parole. Sperimentando con le sonorità, si trova a parlare nuovi linguaggi basati sulla connotazione, sul fonema libero da qualsiasi legame concettuale predefinito, lo stesso impasto emotivo ed evocativo che un suono può portare.
“k.o. tt” è il nuovo singolo di Saphe, uscito venerdì 12 luglio 2024. Sono parecchi anni ormai che la musica viene indirizzata sempre più a un consumo fast, perciò stupisce non poco trovare una giovane artista che realizza una sorta di 45 giri tematico in cui una traccia è sia nemesi che sorella dell’altra. “k.o. tt” prosegue il concept del singolo precedente, ma la franchezza con la quale angoscia e sofferenza vengono raccontate è ancora più potente.
Foto: Fabio Mancini
Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone: «”k.o tt” è il contrario di “tt ok” dal modo in cui si scrive fino al modo in cui ascolta. Qui la rabbia è sputata in faccia e il tormento esistenziale si sente chiaramente in ogni parola del testo. Mi sono lasciata andare alla verità, nessun filtro, nessuna carezza, non c’è nulla ad addolcire la pillola, e va bene così. Di questa traccia voglio si senta l’amaro distruttivo, il marcio.»
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BIO
Saphe nasce dalla battaglia interiore tra l’essere autenticamente sé stessi. È il tentativo rivoluzionario di fermarsi e toccare i propri sentimenti senza paura, nel mezzo di vite veloci che ci educano alla repressione emotiva. Saphe è la figlia impulsiva ed iperemotiva che vuole costringere i padri della scorsa generazione a dire ti voglio bene.
“Pollock” è il nuovo singolo dei Wearesynthetic, uscito il 25 giugno. Una traccia dal sound 80s, fedele allo stile del trio, dove i synth sgocciolano caoticamente come nel drip painting del pittore statunitense.
Foto: Antonio Ruzzoli
Queste le parole con le quali la band sarda presenta la canzone: «A volte quando pensi che il caos sia finito e cerchi di ritrovare la calma, ti rendi conto che invece è solo una pausa nel mezzo della tempesta. Il titolo del brano è un riferimento al pittore Jackson Pollock, famoso per i suoi dipinti astratti con schizzi di colore; la canzone descrive la confusione di alcune situazioni imprevedibili paragonandole a un’opera dell’artista. La canzone trasforma così i momenti vorticosi della vita in qualcosa di colorato e distruttivo, usando un linguaggio forte e viscerale. Musicalmente il clima generale è teso ma contrastato da un un impianto ritmico danzereccio e ritornelli orecchiabili. Momenti di caos controllato fanno capolino nella parte centrale e nel finale.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO I Wearesynthetic sono 3 come i colori primari. Nella loro musica usano i synth come Jackson Pollock usa il colore giallo. Uno di loro è alto, ma gli altri 2 saltano come Dash Kappei. Sono caldi, a volte freddi, dipende da quale telecomando usano. Amici da sempre, compagni di band negli ultimi 10 anni. Suonano digitali con energia e analogici con cuore.
“Nanna Nena” è il nuovo singolo di Giovanni Milani, uscito il 28 giugno. Un sogno di 8 minuti, un viaggio nell’inconscio tra nu jazz e momenti blues, per allontanare i timori quotidiani.
Foto: Valentina Bellini e Riky Angelini
Queste le parole con le quali il sassofonista presenta il pezzo: «Una ninna nanna per addormentare il bimbo dentro di noi, farlo riposare, accettare le sue debolezze e le sue voglie, senza timore del giudizio. Addormentare dolcemente il bimbo porta ad amare l’adulto, mentre il sonno dell’adulto genera innocenti mostri.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna. Un suono che scalda ma non brucia.
“Capicannonieri” è il nuovo singolo dei DFWU, uscito il 18 giugno 2024. L’energico hip hop soul del brano, tra il flow elastico dell’MC e le scorribande in territori nu jazz della band, fa di Ravenna la nuova capitale dell’East Coast sound italiano.
Queste le parole con le quali il trio presenta la canzone: «”Capicannonieri” trasmette un messaggio di libertà e spensieratezza, incoraggiando gli ascoltatori a lasciarsi andare e divertirsi senza preoccupazioni. Con testi pieni di umorismo e una base ritmica travolgente, invita tutti a partecipare e godersi il momento. Racconta la storia di un protagonista che vive al massimo, senza preoccuparsi del giudizio degli altri, e invita gli altri a seguirlo nell’avventura della vita.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO
Don’t Fuck With Us è un’odissea sonora nata durante la quarantena, quando il trio Rampa, Mattia e Anton inizia a sperimentare con synth, loop e prime rime. Fondendo hip-hop, jazz e funk, ispirati da Sangue Misto e Robert Glasper, creano una sinfonia urbana. Sul palco, Daniel alla batteria e Lorenzo al basso amplificano l’esperienza, mentre Marco al piano aggiunge una nuova dimensione al sound. DFWU incarna l’energia e la diversità della scena musicale romagnola.
“Mare Di Nebbia” è il nuovo EP di Satellite, uscito il 21 giugno 2024. Quanto è tortuoso indagare su sé stessi? Parecchio. Ma il giovane cantautore ci dimostra che, una volta espressi i propri sentimenti più reconditi, quello che si prova per sentirsi un po’ più compresi è impagabile.
Foto: Marco Pellegatta
Queste le parole con le quali il musicista meneghino presenta il disco: «Molti artisti descrivono la vita e la realtà che li circonda. Altri creano veri e propri mondi. Io credo di non fare nessuna di queste due cose. Quando scrivo un brano descrivo la mia realtà, ma con davanti un filtro. Un filtro di surrealtà, emozioni, sensazioni e colori. “Mare Di Nebbia” racconta tre anni della mia vita visti attraverso questo filtro. Una storia nella storia, dall’inizio alla fine. Almeno per ora. Qualcuno potrà rivedersi in qualche immagine, in qualche frammento o emozione, e spero che nel farlo possa trarne sollievo e dire: “qualcuno sente quello che sento io”. Come essere immersi in una nebbia fitta e in fondo vedere una luce.»
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BIO
Giacomo Maria Colombo, in arte Satellite, è un cantautore nato a Milano nel 1998. Con il suo progetto solista intende parlare al lato intimo dell’animo umano, toccando le corde dell’emozione quando ci sentiamo vulnerabili. I suoi brani parlano a coloro che si sentono soli, abbandonati e che desiderano scappare. Satellite vuole offrire un rifugio emotivo attraverso la sincerità della sua musica.
“Assenza” è il nuovo singolo di Giovanni Milani, uscito il 28 maggio. Una canzone dove desiderio e ricordo si mescolano elegantemente nello spartito del musicista toscano.
Foto: Linda Giannelli
Queste le parole con le quali il sassofonista presenta la canzone: «Questo brano parla dell’assenza lasciata alla fine di un amore, un’assenza che non è legata all’altro che abbiamo perso ma a ciò che la relazione ha tolto alla propria persona, che rimane quindi sia priva dell’altro ma soprattutto di se stesso. Di come l’assenza e la lontananza siano il modo migliore di amare una persona la quale vicinanza non creerebbe che sofferenza sia da una che dall’altra parte.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna. Un suono che scalda ma non brucia.