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Il viaggio ipnotico di Marco Scipione

“H(ost)” è il nuovo LP di Marco Scipione, uscito martedì 8 ottobre 2024 via Cassis Records. Suoni distensivi e atmosfere tanto sperimentali quanto estatiche. E poi, parafrasando un altro noto musicista italiano di formazione jazz, c’è un sax che spinge a fondo “come ciclisti gregari in fuga”.

Foto: Alessandra Fuccillo

Queste le parole con le quali il musicista presenta il disco:
«Con “H(ost)” ho voluto esplorare la parte più intima, dolorosa e pura della mia dedizione alla musica. Spingere all’estremo il processo di ricerca sonora e personale che porto avanti da anni. Ho lasciato che le cose che amo di più ispirassero il mio sviluppo creativo e il processo di scrittura: dal mio cane Sergio ai Radiohead, dalle colonne sonore di film e videogame al jazz.»

Puoi ascoltare l’album qui:

BIO
Marco Scipione è un sassofonista italiano considerato uno dei nomi più rilevanti della scena emergente. Sassofonista anomalo, virtuoso nel jazz e nella fusion ma con un solido background nel rock e nel metal, è uno dei principali utilizzatori di effetti sul suo strumento che distorce e modifica ispirandosi a Kurt Cobain, ai riff di Tom Morello e alle suggestioni sonore eteree dei Radiohead. Un approccio che esprime a pieno nel suo trio post punk hardcore DANG!
La passione per le colonne sonore, la musica di ricerca, i videogames hanno spinto Marco a continue esplorazioni sonore, maturate in diversi progetti e concerti in solo.
L’anima rock e quella sperimentale si chiudono in un perfetto ed eterogeneo triangolo musicale con la sua attività di session man che lo vedono girare il mondo assieme ad alcuni dei più autorevoli artisti pop e jazz italiani (Eros Ramazzotti, Mario Biondi, Tommaso Paradiso).
“H(ost)” è il debutto di Marco Scipione come solista. Registrato al Bunker Studio di Brooklyn è un disco di solo sax, senza sovraincisioni o loop.

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Fonte: Costello’s Agency

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Derri ha deciso di stare nel chill

“Ercole” è il nuovo singolo di Derri, uscito martedì 1 ottobre 2024. Una produzione interessante, tra il downtempo e uno psych-pop squisitamente lo-fi, per una traccia che comunica l’importanza dei momenti di relax in questa vita grama. L’inizio di un nuovo percorso per il cantautore monzese, decisamente da seguire.

Foto: Emanuela Mereu

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«Un inno al lasciare andare e accettare se stessi e il presente.
Il verso ”è l’illusione di qualcosa d’importante che ha trasformato la mia vita in distrarsi” racchiude il senso del brano. Ricordarsi di dare importanza alla vita stessa, piuttosto che a ciò che viene considerato importante, per poter godere appieno dell’esperienza e non solo di ciò che ricerchiamo. L’arrangiamento mette insieme influenze ballad e acustiche guardando al pop moderno nella scelta melodica e della parte ritmica, in un’esperienza eterea, distesa ma incisiva tanto quanto una hit.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
DERRI è un cantautore per necessità. Crede che la vita ordinaria sia psichedelia, che dentro alle cose di tutti i giorni ci sia tutta la poesia e il dramma di cui abbiamo bisogno.
Abbracciando un ampio spettro di generi e influenze e attingendo dalle esperienze personali più diverse, ha sempre cercato, come un alchimista, il giusto equilibrio tra canone e follia, tra pensiero ed emozione, senza mai rivelare del tutto quanto ci fosse di suo in quanto veniva raccontato. Canta in modo distintivo testi vividi, di fronte a interi panorami sonori per un’esperienza pop che è tutto fuorché plasticosa, pur mantenendo il carattere da hit. I suoi brani immortalano le affascinanti stranezze e le contraddizioni dell’esperienza in uno sfondo animato e ricco di dettagli.

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Fonte: Costello’s Agency

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I Facile lanciano il loro EP in orbita

“Disco Shuttle” è il nuovo EP dei Facile, uscito venerdì 27 settembre 2024. Una summa dell’arte del duo: chitarre taglienti come lame Cold Steel e testi che narrano di storie turbolente.

Foto: Riccardo Garofalo

Queste le parole con le quali la band presenta l’EP:
«”Disco Shuttle,” l’ultimo EP dei Facile, è un viaggio sonoro che esplora la disgregazione delle relazioni e la rabbia sottostante, il tutto permeato da un senso di staticità ambientale. Le tracce, ricche di tonalità ruvide e accordi graffianti, evocano paesaggi di contrasti e quieti tumulti. Un’opera che narra, con linguaggio elegante e tagliente, l’eterno ritorno di passioni spezzate e sogni infranti, catturando l’essenza delle relazioni travagliate e del disincanto.»

Puoi ascoltare il disco qui:

BIO
Facile nascono in un garage nella bassa Brianza, disconnessi dalla frenesia metropolitana.
Spinti dall’esigenza di trasformare in musica le quotidiane esperienze della vita di periferia, scrivono per guarirsi da una visione metereopatica e disillusa della vita.
Vivono nella scena underground brianzola dove si raccontano attraverso distorsioni e groove decisi, partoriti in lunghe sessioni di rilascio emotivo e ricostruzione musicale in studio di registrazione.

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Fonte: Costello’s Agency

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Giovanni Milani fotografa il suo momento di grazia

“Fotografia N.2” è il nuovo album di Giovanni Milani, uscito il 20 settembre. L’episodio discografico della svolta per il cantautore toscano dalla propensione jazz, prezioso riassunto della sua indole versatile.

Foto: Greta Pettinari

Queste le parole con le quali il sassofonista presenta il disco:
«Il titolo del disco, “Fotografia N.2”, deriva dal fatto che è il mio secondo album e dal concetto che ogniqualvolta fissiamo la nostra musica non è che fare una fotografia di quello che si è musicalmente in quel momento. Per fare ciò, nel mio caso, è stato necessario “uccidere” il passato immortalandolo in un album.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna. Un suono che scalda ma non brucia.

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Fonte: Costello’s Agency

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Per i Wearesynthetic è giunto il momento di riavviare la realtà

“CTRL ALT SYNTH” è il nuovo album dei Wearesynthetic, uscito il 10 settembre. Attraverso 9 tracce catchy e danzerecce, come ci avevano abituato con i precedenti singoli, la band sarda mette a nudo con sagacia le incoerenze e le assurdità che caratterizzano il consorzio umano.

Foto: Antonio Ruzzoli

Queste le parole con le quali il trio presenta l’album:
«Il primo LP dei Wearesynthetic, “CTRL ALT SYNTH”, rappresenta una svolta significativa per la band, dopo la pubblicazione di due EP. L’album è una raccolta di 9 tracce che dipingono in maniera incisiva e profonda un ritratto della società contemporanea, esplorando tematiche profonde e spesso trascurate. Con ritmi accattivanti, melodie avvolgenti e testi pungenti, i Wearesynthetic ci guidano attraverso un viaggio musicale che invita a riflettere sulle contraddizioni e le complessità del mondo moderno, svelando le ombre dietro la facciata della normalità. Ogni brano è uno squarcio su un diverso aspetto della realtà, raccontato con l’autenticità e il cinismo tipici del sound della band, che mescola influenze indie-electro e synthpop, creando atmosfere sonore rievocative e originali. Un’opera che rappresenta un riavvio, una combinazione di tasti che ci spinge a riconsiderare ciò che spesso diamo per scontato, offrendo una prospettiva fresca e sincera sulla realtà che ci circonda. La musica dei Wearesynthetic, caratterizzata da ritmi pulsanti e sintetizzatori incisivi, è un’esplosione di energia che cattura l’ascoltatore fin dal primo beat.»

Puoi ascoltare il disco qui:

BIO
Wearesynthetic sono 3 come i colori primari. Nella loro musica usano i synth come Jackson Pollock usa il colore giallo. Uno di loro è alto, ma gli altri 2 saltano come Dash Kappei. Sono caldi, a volte freddi, dipende da quale telecomando usano. Amici da sempre, compagni di band negli ultimi 10 anni. Suonano digitali con energia e analogici con cuore.

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Fonte: Costello’s Agency

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Nel labirinto di Giulia Impache

“When My Eyes” è il nuovo singolo di Giulia Impache, uscito martedì 3 luglio 2024. Un brano-dedalo, frutto della creatività brillante di tre compositori che uniscono le proprie inclinazioni artistiche. La voce spirituale di Giulia si libra maestosamente su una base irrequieta e tortuosa.

Foto: Luce Berta

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«La decisione di inserire questa traccia come bonus track nasce dal fatto che durante un live abbiamo suonato questo brano composto da Jacopo.
Nonostante esca dalla narrazione del disco, per me questo pezzo riveste un ruolo cruciale a livello musicale: è il punto di arrivo tra le produzioni elettroniche sperimentali di Jacopo Acquafresca  e Andrea Marazzi e la mia musicalità fortemente radicata nella melodia e nell’etereo. Una linea sottile di voce si poggia delicata su una base elettronica portata al suo estremo.  
Dopo due anni di lavoro insieme, Jacopo e io ci siamo innamorati di questo brano per la sua saturazione elettronica, unita ad accordi molto semplici su cui si insinua una melodia cinematica. La soundtrack di un film sulla sopravvivenza e sulle esperienze di vita.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Giulia Impache è una cantante e compositrice italiana. Il suo suono e la sua ricerca musicale esplorano la voce in relazione al corpo su un piano tecnico ed emotivo. Si tiene lontana da etichette e generi, cercando di mantenere la sua natura ibrida, data dalla miscela di influenze che vanno dalla musica antica al folk e dall’ambient all’elettronica “spaziale”. Aperta all’ascolto, è stata in grado di plasmare una miscela stilistica e sonora che coinvolge la voce come strumento per creare suoni avvolgenti, eterei e oscuri.
La sua ricerca mira anche a rompere il legame canonico con le parole. Sperimentando con le sonorità, si trova a parlare nuovi linguaggi basati sulla connotazione, sul fonema libero da qualsiasi legame concettuale predefinito, lo stesso impasto emotivo ed evocativo che un suono può portare.

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Fonte: Costello’s Records

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In discoteca con i Wearesynthetic

“The Teacher” è il nuovo singolo dei Wearesynthetic, uscito il 26 luglio. La critica mordace della band sarda non risparmia nessuno e ama follemente esprimersi sul dancefloor attraverso trame sintetiche esplosive.

Foto: Antonio Ruzzoli

Queste le parole con le quali il trio presenta la canzone:
«”The Teacher” è un brano diretto che racconta con sarcasmo di consigli non richiesti. Ti incalza, cominci agitando la testa e continui muovendo i fianchi. Synth e bassi spingono, voce e chitarra fanno il resto.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Wearesynthetic sono 3 come i colori primari. Nella loro musica usano i synth come Jackson Pollock usa il colore giallo. Uno di loro è alto, ma gli altri 2 saltano come Dash Kappei. Sono caldi, a volte freddi, dipende da quale telecomando usano. Amici da sempre, compagni di band negli ultimi 10 anni. Suonano digitali con energia e analogici con cuore.

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Fonte: Costello’s Agency

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Giovanni Milani contro il logorio della vita moderna

“Jeans” è il nuovo singolo di Giovanni Milani, uscito il 23 luglio. La società ti impone un pesante e faticoso ritmo di vita? Per il musicista toscano la soluzione non è il famoso aperitivo a base di carciofo, bensì indossare dei pantaloni e parlare d’amore, azioni ordinarie e banali che ci trasmettano la giusta dose di serenità. Una traccia soul jazz per sentirsi fieramente normali ed essere liberi per davvero.

Foto: Linda Giannelli

Queste le parole con le quali il sassofonista presenta il pezzo:
«Troppo spesso diamo per scontante le cose semplici, poiché “normali”, senza considerare che la nostra normalità può essere talvolta una condizione eccezionale. Anche il gesto banale di “mettersi i jeans” non sempre può risultare così facile. Nel brano tale espressione viene intesa come iniziare una nuova giornata, vestirsi per partecipare all’evento della vita quotidiana, e purtroppo “mettersi i jeans” può non essere scontato in un mondo dove tutto corre in maniera estremamente veloce, dove la pressione sociale è sempre più forte, dove l’eccezionalità viene esaltata come unica virtù o una delle poche importanti. Questa canzone è un inno all’amarsi in quanto persone banali, all’esaltazione della semplicità, dei sentimenti veri, quelli teneri di tutti i giorni e non di quelle onde travolgenti di cui ci parlano i film e i social, poiché amare significa farsi cullare dalle onde, ed essere eccezionali nella nostra normalità.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna. Un suono che scalda ma non brucia.

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Fonte: Costello’s Agency

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Il sax rivoluzionario di Marco Scipione

“New Rise” è il nuovo singolo di Marco Scipione, uscito martedì 16 luglio 2024. Un brano ammaliante che trascina nell’occulto. Il sassofonista pavese ama da sempre aprire nuove porte, ma qui riesce a portare la sperimentazione del proprio strumento a un livello superiore. Ascoltare per credere.

Foto: Alessandra Fuccillo

Queste le parole con le quali il musicista presenta la traccia:
«Con “New Rise” Marco Scipione inaugura il suo percorso sperimentale solista, tra musica ciclica, pulsazioni elettroniche e drone music. Il brano, come tutto l’album “H(ost)” (in uscita ad ottobre 2024 per Cassis Records) è stato registrato e mixato al BUNKER STUDIO di Brooklyn utilizzando esclusivamente il sassofono che lo ha reso un apprezzatissimo musicista all’interno del panorama italiano.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Marco Scipione è un sassofonista italiano considerato uno dei nomi più rilevanti della scena emergente. Sassofonista anomalo, virtuoso nel jazz e nella fusion ma con un solido background nel rock e nel metal, è uno dei principali utilizzatori di effetti sul suo strumento che distorce e modifica ispirandosi a Kurt Cobain, ai riff di Tom Morello e alle suggestioni sonore eteree dei Radiohead. Un approccio che esprime a pieno nel suo trio post punk hardcore DANG!
La passione per le colonne sonore, la musica di ricerca, i videogames hanno spinto Marco a continue esplorazioni sonore, maturate in diversi progetti e concerti in solo.
L’anima rock e quella sperimentale si chiudono in un perfetto ed eterogeneo triangolo musicale con la sua attività di session man che lo vedono girare il mondo assieme ad alcuni dei più autorevoli artisti pop e jazz italiani (Eros Ramazzotti, Mario Biondi, Tommaso Paradiso).
“H(ost)” è il debutto di Marco Scipione come solista. Registrato al Bunker Studio di Brooklyn è un disco di solo sax, senza sovraincisioni o loop.

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Fonte: Costello’s Agency

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Giulia Impache crea magia

“(I’m) Looking (for) Life” è il nuovo singolo di Giulia Impache, uscito martedì 9 luglio 2024. Quanto è bello e raro ascoltare musica nuova emozionante e fuori dagli schemi? Il favoloso brano della compositrice torinese è una delle cose più affascinanti che ascolterete oggi.

Foto: Fabiana Amato

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«Di solito quando creo un brano prima nasce la melodia e la struttura armonica, poi penso a un tempo e, solo dopo, arrivano le parole e insieme a Jacopo arrangiamo e produciamo il tutto.
Questo brano, invece, è nato in modo diverso. Dal trasporto di Jacopo per la Drum Machine, ho creato un giro armonico su cui è nata spontaneamente una melodia articolata da parole inventate. Nasce così “Lookin life”, con una melodia che pare un incontro tra le colonne sonore di David Lynch e Robert Wyatt.
La parte più dura era metterci sopra un testo ma dopo il silenzio, la rottura. L’improvvisazione, il ritmo, le progressioni armoniche e una melodia incalzante mi hanno stimolata all’azione. Ho iniziato così a scrivere un testo che racconta di una situazione lavorativa personale un po’ scomoda. “Lookin life” narra quella sottile e fastidiosa sensazione di essere presi in giro e di sentirsi impotenti, ma è anche la determinazione che finisca e non ricapiti mai più.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Giulia Impache è una cantante e compositrice italiana. Il suo suono e la sua ricerca musicale esplorano la voce in relazione al corpo su un piano tecnico ed emotivo. Si tiene lontana da etichette e generi, cercando di mantenere la sua natura ibrida, data dalla miscela di influenze che vanno dalla musica antica al folk e dall’ambient all’elettronica “spaziale”. Aperta all’ascolto, è stata in grado di plasmare una miscela stilistica e sonora che coinvolge la voce come strumento per creare suoni avvolgenti, eterei e oscuri.
La sua ricerca mira anche a rompere il legame canonico con le parole. Sperimentando con le sonorità, si trova a parlare nuovi linguaggi basati sulla connotazione, sul fonema libero da qualsiasi legame concettuale predefinito, lo stesso impasto emotivo ed evocativo che un suono può portare.

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Fonte: Costello’s Records