Categorie
Pop

Apice – Precipitare

Precipitare alla fine del giorno, per sapere come si fa a diventare buio

Dopo il disco d’esordio, non si può scegliere titolo più adatto. “Precipitare”. Se scegliere di pubblicare un album è già una rivoluzione interiore, ritornare a palesarsi è ancor di più arduo intento. Dopo mesi di silenzio non c’è mai una scelta che sia oggettivamente più giusta di un’altra. 

A questo punto è meglio chiudere gli occhi, tapparsi il naso, e tuffarsi da questa ripidissima scogliera nell’infinito mare dell’esigenza di esprimersi. E’ così che, sorprendentemente, ma forse nemmeno troppo, tutto sembra più spazioso, limpido. Si respira un’aria più leggera. L’orizzonte non è poi così lontano. 

Tornare in superficie, stropicciarsi gli occhi, tirare un profondo sospiro di sollievo e navigare verso quella linea che divide il cielo dall’acqua senza sfiorarla, un confine intangibile, grande mistero perenne. 

Un istinto primordiale che ci obbliga a comunicare le nostre paure, a confessare le nostre cadute, a mostrare le dolcissime rivincite. Non c’è niente di strano a mostrarsi nudi di fronte ad un pubblico, sempre affamato di drammi esistenziali dove specchiarsi, ritrovarsi e sentirsi, perchè no, un po meno soli.

Come un fiume in corsa

Ritorna Apice, come un fiume in piena, e trascina con la sua musica, tutte le nostre crude incertezze, le lacrime e le delusioni, le paure, gli scheletri nell’armadio, le scelte sbagliate. Le prende con le sue onde, stringendole sotto braccio, per farci sentire meglio, facendosi carico del peso di generazioni decisamente spaesate, in cerca di una direzione, di un luogo assolato, di un giardino fatto di bellissimi colori.

“Spegnersi nell’eco del suono, che torna silenzio, senza farsi rumore.”

La sua penna, potente e raffinata, rafforzata dai mesi di silenzio discografico, torna in questa estate dove la massa sembra aver bisogno solo di tormentoni estivi per scacciare via le paure degli ultimi pandemici spasmi. 

Ed invece no. Abbiamo bisogno dei cantautori. Di qualcuno che si prenda cura delle parole e che sappia utilizzarle, restituendogli i connotati originari, senza l’ansia di dover ricorrere a citazionismi compulsivi o patinati slogan.

Bentornato Apice.

Categorie
Pop

Altrove e la sua bolla

Fresco di album d’esordio, Marco Barbieri detto Altrove, ha acconsentito a rispondere ad alcune nostre curiosità. Un disco uscito su tutti i Digital Stores il 26 Giugno 2020, per La Clinica Dischi, distribuito da Artist First.

Un importante banco di prova per il giovane artista di Sarzana che ha disegnato il suo Pop con mano sapiente negli otto brani, di cui quattro inediti, tra i quali spicca, in maniera evidente, la track title. Una semplicità che permette a Marco di arrivare in pochissimo tempo al soggetto ricevente, senza dover effettuare rocambolesche evoluzioni liriche.

Daniele Bomboi ha incontrato Marco per sapere quali sono le sensazioni dopo il lungo lavoro svolto negli studi liguri de La Clinica , con una produzione che ha visto protagonista anche Leonardo Lombardi, grazie al quale i brani hanno un sound Pop si, ma carichi di un alone anni 80 che rende il disco un prodotto di estrema qualità.

Bolle Artwork

Altrove

Una bolla estremamente fragile dove basta un tocco per farla esplodere
View this post on Instagram

Mi sa che non torno per cena 💿🛁

A post shared by A L T R O V E (@altrovealtrove) on

È difficile scrivere qualcosa su BOLLE 🛁⁣Parto da un recap veloce: a novembre 2018 sono un ragazzino che ha scritto due…

Pubblicato da Altrove su Venerdì 26 giugno 2020