Dheli (Gabriele Deliperi) è un artista emergente di La Spezia, attualmente stanziato a Milano dove studia Writing and Production al CPM Music Institute mentre lavora a diversi progetti fra cui il suo. Gabriele passa la sua adolescenza all’interno di svariate band; il suo ultimo progetto prima di trovare la sua strada è stato quello di ricoprire il ruolo di frontman nel gruppo Alchimia. Di quest’esperienza porta nel cuore la finale del contest Emergenza che l’ha portato a suonare sul palco dell’Alcatraz. Con il suo progetto solista Dheli ha partecipato come finalista al BMA2020 (Bologna Musica d’Autore, il contest organizzato da Fonoprint) esibendosi a Parco Villa Angeletti di Bologna. A novembre 2020 è selezionato tra gli artisti del Cecchetto Festival di Claudio Cecchetto, e dopo aver lavorato in una piccola etichetta indipendente (Indieca Records), fonda la propria realtà insieme al team di persone che lavora con lui: Snowball Music Group, dove si occupa di gestire le uscite discografiche di artisti emergenti e di curare la parte press delle loro release.
In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo City Porno, gli abbiamo fatto qualche domanda sul suo lockdown.
Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?
Questo periodo lo sto passando sempre in studio di registrazione a registrare e a scrivere nuovi brani, sia per me che per altri. Tra l’altro proprio la scorsa settimana Giulia Mei, un’artista che sto seguendo con la mia Snowball Music Group, ha vinto il Genova per Voi, quindi sto lavorando con lei per poter essere preparatissimi una volta che si potrà tornare a suonare live.
L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale?
L’arrivo della pandemia ha fatto sì che mi chiudessi in me stesso per poi riaprirmi alle persone con nuova musica, quindi possiamo dire che mi ha sconvolto ma con risultati positivi.
Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?
La primissima quarantena me la ricordo molto bene: è stata una cosa inaspettata per tutti. L’ho passata a costruire il mio studio di registrazione in casa e a preparare quella che poi sarebbe diventata la mia prima uscita discografica seria: M1LANO.
Di cosa parla il tuo ultimo singolo City Porno? L’hai scritto nell’ultimo anno?
City porno è più di una canzone: è la società. Dal momento in cui è nata sapevo già quale fosse il fine di questo brano, che è molto di più di un semplice ritornello orecchiabile. City porno sono io e siete voi, ognuno ha la sua, perché tutti a modo nostro ci sentiamo in dovere di giustificarci in alcune situazioni, quando invece non farlo ci farebbe vivere molto meglio. Siamo tutti i giorni in vetrina, e non sappiamo più apprezzare la naturalezza delle cose. City porno è stata scritta nell’estate del 2019.
Cosa ti manca più di qualsiasi cosa?
Fare gruppo in studio di registrazione con altri artisti e fermarci a produrre e a registrare fino a notte. Mi manca da morire.
Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22:00?
Ultima serata fatta post 22:00 era Capodanno -tristissimo.
foto inedite di Simone Pezzolati