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“Mediterraneo”, l’ultimo EP di Fabrizio Mozzillo: storie ricche di contaminazione

Fuori dal 9 febbraio “Mediterraneo“, il terzo e ultimo EP di Fabrizio Mozzillo prodotto e arrangiato da Pino Iodice.

In questo EP di sette canzoni troviamo tutte le sfaccettature di Fabrizio Mozzillo. La sua capacità di raccontare storie con suoni e contaminazioni sempre diversi. Un riassunto di tutti gli stili utilizzati finora, l’ultima raccolta di storie di Fabrizio.

Un EP emozionante che porta con se la peculiarità del cantautore: quella di saper raccontare storie profonde con ritmi spesso leggeri. 

“Questo album si richiama a generi musicali diversissimi tra loro. Si va dalla Bossa Nova al Tango, dal pop allo swing, dalla canzone napoletana fino alla musica arabegiante. Unico filo conduttore è, forse, la matrice etnica.

Questa varietà di stili si riflette nei temi trattati, riconducibili a tre filoni: vite di personaggi anonimi (Salvatore, Mediterraneo e Cabaret) o famosi (Caravaggio), storie d’amore (Tango Final e Due come noi). Poi c’è NAPOLI, che fa storia a sé”, così Fabrizio Mozzillo descrive il suo album.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/7k5RXhSTlmGjY0KWbjRV5r

TRACKLIST

1) Mediterraneo

2) Tango Final

3) Salvatore

4) Due come noi

5) Napoli

6) Caravaggio

7) Cabaret

Hanno suonato:

– Pino Iodice: chitarra classica, basso elettrico e synt;

– Puccio Panettieri: batteria;

– Luca Scorziello: percussioni;

– Luca Proietti: pianoforte, tastiere e fender rhodes;

– Valeria Fabbri: violino;

– Angelo Trane: sassofono;

– Mauro Menegazzi: fisarmonica;

– Giovanna Famulari: violoncello;

– Stefano Saletti: Oud e buzuki;

– Pejman Tadajon: strumenti persiani tradizionali.

https://www.facebook.com/fabrizio.mozzillo

https://www.youtube.com/@FabrizioMozzillo1968/featured

https://www.instagram.com/fabrizio.mozzillo/

Biografia

Fabrizio Mozzillo è un cantautore romano classe 1968. Per circa venticinque anni svolge l’attività di avvocato, ma alla soglia dei 50 anni, abbandona la professione. Si trasferisce in una località di mare, acquista una barca da pesca e ricomincia a suonare chitarra e armonica.

La musica è sempre stata una sua passione, in gioventù scriveva pezzi propri che suonava nei piccoli teatri. La vita è strana fa un giro complicato per riportarti verso quella che è la tua vera casa. Nel 2019 riprende in mano la sua passione e inizia una collaborazione con il producer Guido Guglielminetti.

Insieme realizzano il suo primo disco “Nomi, cose città” pubblicato il 6 settembre 2023, anticipato dai singoli: “Casa dolce casa”, “L’ultimo Don Chisciotte”, “Tempo Perso” e “America”. Nel 2024 scardina tutte le regole del mercato per regalare al pubblico tre EP in uscita a febbraio “Amori di un clow”, “Viaggia viaggia” e “Mediterraneo”.

“Perché pubblicare un album in età adulta? Perché le canzoni hanno chiesto di poter andare in giro sulle proprie gambe, per giungere all’orecchio di chi vorrà ascoltarle.

Perché scrivere canzoni? Unicamente per il bisogno di raccontare storie in musica. In ogni caso, è sempre la canzone che decide quando essere scritta; l’autore è un tramite, nient’altro”.

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“Viaggia viaggia”, l’EP rock folk della trilogia di Fabrizio Mozzillo

Fuori dal 8 febbraio il secondo EP della trilogia di Fabrizio Mozzillo “Viaggia viaggia”.Cinque canzoni folk rock dal sapore di viaggio on the road, in particolare ne è una dimostrazione la title track che chiude l’EP.

Il secondo EP di Fabrizio Mozzillo rispetto al precedente ha un sapore più frizzante, più rock. Questi ritmi accattivanti raccontano storie di persone e di viaggi, storie che regalano spunti per vedere con occhi più critici la società di oggi.

Si alternano brani “elettrici” e “movimentati” a brani “acustici”, più lenti.

Ci sono due pezzi “on the road”: “L’autostrada del Sole” e “Viaggia Viaggia”. Il primo è la cronaca di un viaggio attraverso un paese in rovina (il nostro); il secondo racconta la vita di un camionista, ma in realtà è un pretesto per fare un po’ di vecchio Rock & Roll.

“Il Giorno del Giudizio” pone un grande dilemma: come è possibile che il popolo storicamente più perseguitato (quello ebraico) sia, da tempo, responsabile di una persecuzione di massa ai danni di un altro popolo (quello palestinese).

“Giada” è il ritratto di una donna non più giovane, la quale, nonostante le molteplici delusioni, cerca ancora la passione amorosa.

“Il Fiume” è, infine, un brano misterioso, inspiegabile anche per me che l’ho scritto“, così Fabrizio Mozzillo descrive il proprio brano. L’album è stato arrangiato da Pino Iodice.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/2KESOKequ03Dbkj4I5cECO

TRACKLIST

1) L’autostrada del Sole

2) Il fiume

3) Il Giorno del Giudizio

4) Giada

5) Viaggia Viaggia

Hanno suonato:

– Pino Iodice: chitarra acustica, chitarra elettrica e basso elettrico;

– Puccio Panettieri: batteria;

– Matteo di Francesco: batteria;

– Luca Proietti: pianoforte ed organo hammond;

– Valeria Fabbri: violino;

– Francesca Romana Fabbri: seconde voci;

– Angelo Trane: sassofono;

– Fabrizio Mozzillo: harmonica.

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Biografia

Fabrizio Mozzillo è un cantautore romano classe 1968. Per circa venticinque anni svolge l’attività di avvocato, ma alla soglia dei 50 anni, abbandona la professione. Si trasferisce in una località di mare, acquista una barca da pesca e ricomincia a suonare chitarra e armonica.

La musica è sempre stata una sua passione, in gioventù scriveva pezzi propri che suonava nei piccoli teatri. La vita è strana fa un giro complicato per riportarti verso quella che è la tua vera casa. Nel 2019 riprende in mano la sua passione e inizia una collaborazione con il producer Guido Guglielminetti.

Insieme realizzano il suo primo disco “Nomi, cose città” pubblicato il 6 settembre 2023, anticipato dai singoli: “Casa dolce casa”, “L’ultimo Don Chisciotte”, “Tempo Perso” e “America”.

Nel 2024 scardina tutte le regole del mercato per regalare al pubblico tre EP in uscita a febbraio “Amori di un clow”, “Viaggia viaggia” e “Mediterraneo”.

“Perché pubblicare un album in età adulta? Perché le canzoni hanno chiesto di poter andare in giro sulle proprie gambe, per giungere all’orecchio di chi vorrà ascoltarle.

Perché scrivere canzoni? Unicamente per il bisogno di raccontare storie in musica. In ogni caso, è sempre la canzone che decide quando essere scritta; l’autore è un tramite, nient’altro”.

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Fabrizio Mozzillo pubblica tre EP a febbraio:il primo è “Amori di un clow”

Il 7 febbraio 2024 esce il primo dei tre EP di Fabrizio Mozzillo “Amori di un clown”. Il secondo lavoro prodotto e arrangiato da Guido Guglielminetti. Cinque storie raccontate in musica come solo Fabrizio sa fare.

Rispetto al suo primo album Fabrizio Mozzillo si muove su tonalità più introverse, suoni più avvolgenti e malinconici. Melodie quasi solenni ci portano nelle storie di questi personaggi, desiderio di salvezza o solo bisogno di amore.

Rispetto al precedente (“Nomi Cose Città”), il suono generale è più scuro ed avvolgente.

Le tematiche sono le più varie: si parla dell’amore inteso come miraggio (VERRÀ L’AMORE) o come salvazione

(AMORI DI UN CLOWN); 

si affronta la vicenda di un operaio che ha perso il lavoro (LA FABBRICA), si racconta l’epica dei nativi americani (INDIANI) e, infine, Il TRENO è visto come metafora della vita”, così Fabrizio descrive il proprio lavoro.

“Amori di un clow” è il primo dei tre EP che il cantastorie pubblicherà a febbraio. Uno di seguito all’altro per lasciare che le storie prendano vita e incontrino le persone giuste a cui far compagnia.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/1UlOp3vnmKv6TcVsYpnkse 

TRACKLIST 

1) La fabbrica

2) Il treno

3) Amori di un Clown

4) Verrà l’amore

5) Indiani

Credits:

– Guido Guglielminetti: basso elettrico, chitarra elettrica, piano elettrico, tastiere;

– Elio Rivagli: batteria;

– Carlo Gaudiello: pianoforte, fisarmonica;

– Fabrizio Barale:chitarra acustica ed elettrica;

– Chiara di Benedetto: violoncello;

– Riccardo Fioravanti: basso sei corde;

– Alessandro Valle:chitarra elettrica.

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Biografia

Fabrizio Mozzillo è un cantautore romano classe 1968. Per circa venticinque anni svolge l’attività di avvocato, ma alla soglia dei 50 anni, abbandona la professione. Si trasferisce in una località di mare, acquista una barca da pesca e ricomincia a suonare chitarra e armonica.

La musica è sempre stata una sua passione, in gioventù scriveva pezzi propri che suonava nei piccoli teatri. La vita è strana fa un giro complicato per riportarti verso quella che è la tua vera casa. Nel 2019 riprende in mano la sua passione e inizia una collaborazione con il producer Guido Guglielminetti.

Insieme realizzano il suo primo disco “Nomi, cose città” pubblicato il 6 settembre 2023, anticipato dai singoli: “Casa dolce casa”, “L’ultimo Don Chisciotte”, “Tempo Perso” e “America”.

Nel 2024 scardina tutte le regole del mercato per regalare al pubblico tre EP in uscita a febbraio “Amori di un clow”, “Viaggia viaggia” e “Mediterraneo”.

“Perché pubblicare un album in età adulta? Perché le canzoni hanno chiesto di poter andare in giro sulle proprie gambe, per giungere all’orecchio di chi vorrà ascoltarle.

Perché scrivere canzoni? Unicamente per il bisogno di raccontare storie in musica. In ogni caso, è sempre la canzone che decide quando essere scritta; l’autore è un tramite, nient’altro”.

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“Nomi Cose Città” è il primo album di Fabrizio Mozzillo

Ci siamo, è uscito il 6 settembre “Nomi Cose Città”, il primo disco di Fabrizio Mozzillo. Il cantastorie di Roma è pronto a portarti nel suo mondo.

“Nomi Cose Città” è un disco di sette storie, sette brani in cui vengono narrate avventure moderne come se fossero delle favole. Gli eroi sono persone comuni che lottano con amori tragici, vecchiaia e il dolore che solo la nostra società sa regalare.

La peculiarità di Fabrizio Mozzillo è quella di riuscire a toccare temi profondi, come il viaggio dei migranti (Casa dolce casa), con melodie fresche e leggere. “Nomi Cose Città” è un disco completo dove possiamo ascoltare brani accattivanti come “Ciao Totò” e “America” per poi passare a pezzi più soft come “Insegnami l’amore”.

“Il disco si apre con “CASA DOLCE CASA”, che descrive -in chiave rock blues- l’odissea dei migranti sbarcati sulle coste italiane alla ricerca della “Terra Promessa”.

Segue “L’Ultimo Don Chisciotte”, una rivisitazione onirica delle avventure dell’eroe di Cervantes, attraverso una specie di “macchina del tempo”.

Sulle note spensierate di una musica country-pop, il terzo brano, intitolato “TEMPO PERSO”, narra una storia d’amore votata inevitabilmente al fallimento.

A seguire “INSEGNAMI L’AMORE”, una ballata lenta, che suggerisce di arrendersi alla inconoscibilità del sentimento amoroso.

In “CIAO TOTO’ ”, il quinto pezzo, va in scena la vita del grande comico napoletano, sullo sfondo di un secolo di storia italiana a ritmo di swing.

Il penultimo pezzo, “MAGNA ROMA”, è una dolente cartolina dalla Capitale, immersa nelle sue odierne miserie.

Chiude l’album “AMERICA”, una cavalcata country-rock attraverso l’intramontabile mito americano”, così Fabrizio Mozzillo descrive i propri brani.

Questi i musicisti di studio:

Guido Guglielminetti: arrangiamenti, basso elettrico, batteria, percussioni, tastiere, pianoforte, chitarra acustica ed elettrica, clavinet;

Elio Rivagli: batteria e percussioni;

Claudio Fossati: batteria;

Fabrizio Barale: chitarra acustica ed elettrica;

Alessandro Valle: lap steel guitar, mandolino, banjo;

Carlo Gaudiello: piano elettrico ed organo hammond;

Chiara di Benedetto: violoncello;

Chiara Giacobbe: violino;

Fabio “Mago” Martino: fisarmonica;

Gianni Manzi: armonica;

Strumentista Misterioso: sassofono e clarinetto.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/album/2CPG6J2ClQjagcRA1xtwGL 

https://www.facebook.com/fabrizio.mozzillo

https://www.youtube.com/@FabrizioMozzillo1968/featured

Biografia

Fabrizio Mozzillo è un cantautore romano classe 1968. Per circa venticinque anni svolge l’attività di avvocato, ma alla soglia dei 50 anni, abbandona la professione. Si trasferisce in una località di mare, acquista una barca da pesca e ricomincia a suonare chitarra e armonica.

La musica è sempre stata una sua passione, in gioventù scriveva pezzi propri che suonava nei piccoli teatri. La vita è strana fa un giro complicato per riportarti verso quella che è la tua vera casa. Nel 2019 riprende in mano la sua passione e inizia una collaborazione con il producer Guido Guglielminetti.

Insieme realizzano il suo primo disco “Nomi, cose città” pubblicato il 6 settembre 2023, anticipato dai singoli: “Casa dolce casa”, “L’ultimo Don Chisciotte”, “Tempo Perso” e “America”.

“Perché pubblicare un album in età adulta? Perché le canzoni hanno chiesto di poter andare in giro sulle proprie gambe, per giungere all’orecchio di chi vorrà ascoltarle.

Perché scrivere canzoni? Unicamente per il bisogno di raccontare storie in musica. In ogni caso, è sempre la canzone che decide quando essere scritta; l’autore è un tramite, nient’altro”.

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Pop

Le 5 cose preferite di Fabrizio Mozzillo

Fabrizio Mozzillo lancia il secondo singolo “L’ultimo Don Chisciotte” che ci trasporta in un viaggio senza tempo. Disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 7 giugno, il brano anticipa il suo primo disco in uscita a settembre 2023.

“L’Ultimo Don Chisciotte” è una straordinaria composizione che narra la storia di un signore che si rifiuta di invecchiare. La canzone inizia con un’affascinante ambientazione nella Spagna del 1500, dove seguiamo le gesta dell’eroico Don Chisciotte. Successivamente, il protagonista agisce nella Roma di oggi, mescolando abilmente realtà e immaginazione. Infine, la canzone ci trasporta in un non luogo senza tempo, in cui l’eroe si trova a vagare.

Attraverso la sua interpretazione unica e toccante, Fabrizio offre al pubblico un’esperienza musicale coinvolgente e suggestiva. “L’ultimo Don Chisciotte” ha un suono meno pop, più verso uno stile cantautorale ricercato.

“L’Ultimo Don Chisciotte” rappresenta un ulteriore passo avanti nella carriera di Fabrizio che continua a sorprenderci con la sua abilità nel creare atmosfere intense e coinvolgenti attraverso le sue canzoni.

1) In cima alla lista pongo la risata di Laura, il mio amore. Laura sorride spesso, ma raramente ride; eppure, quando lo fa, assume l’aria di una bambina davanti alla casa di marzapane, stupita e felice. Ecco, la risata di Laura è una di quelle cose per le quali vale la pena vivere.

2) Al secondo posto ci metto le canzoni degli artisti che amo di più. Ci tengo a fare alcuni nomi: Dalla, De Gregori, De Andrè, Guccini, Jannacci, Gaber. Tutta gente del passato, direbbe qualcuno. Come se il passato fosse un disvalore, un titolo di demerito. Ogni volta che sento i dischi di Lucio Dalla dal 1977 al 1983 mi viene puntualmente la pelle d’oca. Non so se rendo l’idea…

3) In terza posizione, ci sono le mie canzoni. Quelle già scritte e quelle ancora da scrivere. Comporre una canzone è, per me, sempre una scommessa, un azzardo. Come giocare a mosca cieca: la canzone c’è, da qualche parte; ma mi tocca cercarla a tentoni, con gli occhi bendati.

4) Non sarei quello che sono senza il cinema italiano dagli anni ’50 ai ’70. Le commedie, i film d’autore: Totò non smette di farmi pisciare sotto dal ridere, Fellini dirige i miei sogni, Sordi mi presta le sue battute. Quindi, viva il cinema italiano, al quarto posto.

5) Per ultima, Roma, la mia città, amata e odiata. Veniteci da turisti, preferibilmente in autunno. Camminate sul far della sera per le strade sconnesse del centro. Chiudete gli occhi e vedrete i fantasmi del passato, noti e meno noti.