Il 15 gennaio esce per Luppolo Dischi il singolo “Era triste Bologna” della giovane cantautrice pugliese FRIDA, complice e fondamentale anche la produzione di Molla.
La ballad dai forti richiami pop lascia evincere il gusto e forse anche la matrice canora dell’artista; a questo poi si mescolano i riferimenti sonori di provenienza invece più indie. Gazzelle, Levante e i Pinguini Tattici Nucleari, sono i punti di riferimento musicali per FRIDA; ma non solo: di sicuro gioca un ruolo importante l’anima di Lucio Dalla, che guida la scrittura dell’autrice verso ambientazioni bolognesi, come si intuisce dal titolo, e verso la descrizione di un amore folle, forse perché fugace e repentino, che nasce, si consuma e svanisce entro la città emiliana.
FRIDA attraverso evocazioni nostalgiche di un passato amoroso, tinge di malinconia Bologna, tanto da definirla “triste”. La personificazione della città diventa dunque lo specchio di un sentimento troppo amaro da buttare giù: la fine di una relazione, che culmina, come in una scena di un film, in un addio sussurrato in stazione. Nel singolo, dunque, viviamo le fasi della passione, che si intrecciano alle bellezze della capitale emiliana: le due torri, piazza Maggiore, i ragazzi che si amano sulle panchine, il cielo rosso dietro San Luca. Ma, come si sa, il fuoco della libidine non è eterno e così, come un treno di passaggio, arriva e parte, verso nuove destinazioni.
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I riferimenti al mondo dell’arte sono molteplici: se da un lato abbiamo Lucio Dalla come esponente della canzone (omaggiato anche nell’immagine di copertina con la scritta di luci in sua memoria), dall’altra abbiamo Frida Khalo, per quel che riguarda il filone artistico e creativo.
Non volendo però svelare troppo del brano, abbiamo lasciato che FRIDA ci parli lei stessa più approfonditamente del singolo “Era triste Bologna” nell’intervista che ci ha rilasciato: