É disponibile da venerdì 26 gennaio “Effetto Mentos”, il nuovo singolo di Giallo, fuori per CITRO.
Dopo l’album di debutto “#FFB427”, Giallo ritorna con rinnovata grinta e spirito di cambiamento(s). “Effetto Mentos”è il primo capitolo del suo 2024. Il brano parla di quanto sia facile mentire agli altri e a noi stessi pur di piacere e di ricevere approvazione; di come questo porti a costruire un gigantesco castello di carte che prima o poi è destinato a crollare (o a esplodere come le Mentos nella Coca-Cola). “Volevo fingermi un altro, ma ho fatto una brutta controfigura” Questa dinamica ci viene così semplice e automatica che ormai nella nostra società viene quasi data per scontata: dai social alla televisione, alle amicizie di facciata pur di integrarsi. Ma quando ci renderemo davvero conto che è molto più semplice e bello essere noi stessi?
Noi abbiamo avuto la fortuna di poter fare un salto a casa sua, e lui è stato così gentile di mostrarci cinque cose in particolare.
I MIEI GATTI – Non sono ovviamente oggetti ma tra tutto ciò che c’è in casa mia, Torta e Beretta hanno sicuramente il mio cuore più di tutto il resto. Accolgono chiunque entri in studio facendogli mille feste (a volte anche duemila) e anche se spesso fanno danni e salgono sugli strumenti, non riuscirei mai a immaginare la mia vita senza di loro.
IL MIO PIANOFORTE – Ci sono cresciuto insieme, dalle prime lezioni di musica classica, alle prime canzoni scritte, a quelle registrate. Non credo che per lui siano necessarie tante altre spiegazioni. Ah, il suono di piano in Leti B. è proprio lui.
LA COLLEZIONE DI MAGAZINE POP ANNI 80 DI MIA MADRE – Che poi le ho “fregato” io. Una cassa piena zeppa di magazine musicali anni ’80, da quelli per teenager a quelli più complessi per amanti della musica. È assurdo leggere recensioni (a volte anche negative) di brani allora appena usciti che sarebbero poi diventati degli evergreen della musica mondiale. E quanto sono belle le palette super sbrillucicose e colorate? Sicuramente una reference enorme per me.
IL VINILE DI CITRO – Primo regalo di natale di Margherita, la mia manager e co-fondatrice del nostro collettivo CITRO, contiene tutte le nostre prime demo, registrate un anno prima che uscissero. Ha un valore enorme per me, ricordo ancora benissimo il momento in cui lo regalò a me e Wilde e la felicità sui nostri volti.
IL CARILLON DI “YOU ARE MY SUNSHINE” – Regalatomi da una persona davvero importante per me, ho deciso di campionarlo e inserirlo come outro di Brico.
Disponibileda venerdì 26 gennaio “Effetto Mentos“, il nuovo singolo di Giallo, fuori per CITRO.
Dopo l’album di debutto “#FFB427”, Giallo ritorna con rinnovata grinta e spirito di cambiamento(s). “Effetto Mentos“è il primo capitolo del suo 2024. Il brano parla di quanto sia facile mentire agli altri e a noi stessi pur di piacere e di ricevere approvazione; di come questo porti a costruire un gigantesco castello di carte che prima o poi è destinato a crollare (o a esplodere come le Mentos nella Coca-Cola). “Volevo fingermi un altro, ma ho fatto una brutta controfigura” Questa dinamica ci viene così semplice e automatica che ormai nella nostra società viene quasi data per scontata: dai social alla televisione, alle amicizie di facciata pur di integrarsi. Ma quando ci renderemo davvero conto che è molto più semplice e bello essere noi stessi?
“Proprio nel ritornello descrivo il concetto della falsità, spesso nella mia vita sapevo di star dicendo anche io una bugia, di essere conforme a questa dinamica sociale, eppure mi è piaciuto fingere di essere qualcosa che non ero, mi ha fatto sentire accettato in situazioni in cui non mi sentivo all’altezza, associo questa sensazione alle mentine, che sono dolci come certe bugie, che però quando vengono svelate, quando si fa ammissione di colpa, ci esplodono in faccia come le Mentos nella Coca-Cola”
L’artista, con il nuovo anno, sceglie di non vivere in una fiction o in una favola per bambini ma accetta la propria esistenza così per com’è realmente e attraverso i suoi acuti giochi di parole e l’ironia, ormai parti integranti della sua musica, si butta con freschezza ed energia in un funky pop contaminato da chitarre anni ’70 e metriche hip-hop. Presenterà per la prima volta il brano live ai Giardini Luzzati di Genova il 19 gennaio.
CITRO è una mente alveare, le radici di un sistema collettivo che permette ad artisti, autori, producer e nuove leve della music industry di supportarsi ed insieme posare i semi per esprimersi e sbocciare. https://www.siamocitro.it/giallo/
CREDITI BRANO Scritto e composto da: Giacomo Pisanello Prodotto da: Giallo Label: CITRO Edizioni: CITRO
BIO Giallo, crasi di Giacomo Pisanello, nasce a Lecce nel 1997 ed inizia a suonare il pianoforte prima ancora di imparare a scrivere. Negli anni delle medie inizia a suonare il clarinetto, strumento che lo accompagnerà negli anni successivi nel suo primo percorso in conservatorio durato tre anni. Abbandonato il clarinetto si riavvicina al pianoforte classico e alle tastiere anche da un punto di vista accademico iniziando quindi il suo secondo percorso al conservatorio abbandonato solo due anni dopo. È con la sua prima band che inizia ad approcciarsi al canto, al songwriting e alla produzione musicale per e con altri artisti. Nel 2018 inizia a scrivere insieme all’autore Piero Romitelli e nel 2019 si iscrive a composizione pop/rock presso il Conservatorio di Lecce. Nello stesso anno viene convocato tra i 15 autori/produttori selezionati da Sony/ATV per il Songwriting Camp e si aggiudica poi una borsa di studio che gli permette di frequentare il CET di Mogol. Nel 2021 insieme a Margherita De Francesco fonda il collettivo CITRO nel quale produce il brano vincitore di Castrocaro. Nel 2022 si laurea in Composizione Pop con 110 e lode e si trasferisce a Milano dove conclude il suo primo album da solista. Nel 2023 il suo progetto insieme al collettivo CITRO collaborano con Enrico Molteni per il rilascio del suo primo album #FFB427.
Da venerdì 4 giugno sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “La teoria dell’universo”, il nuovo singolo di Giallo. La Teoria dell’Universo è un brano nato a gennaio 2020. Pensato da Giallo per l’uscita del suo primo EP (ancora progetto ipotetico al tempo), la Teoria dell’Universo è una dedica alla musica. Nasce da una poesia scritta al pianoforte di notte, che fa da intro al brano. Nuda, è poi stata vestita da Federico Sapia. Un abito su misura. Colletti orchestrali e gemelli che sono bischeri di violini. La Teoria dell’Universo è un brano che esplode verso l’alto, per poi ritornare di colpo dentro la stanza di Dorchester House a Notting Hill.
Abbiamo calcolato il suo tema natale.
Sole in Toro Per te è importante aver soldi quanto basta per vivere senza ansie. Sei una persona istintiva che ama le gioie semplici della vita: ti piace mangiare bene, dormire a lungo e profondamente, vivere il più possibile a contatto con la natura. Vero o falso?
Vero. Anzi falso. No vero. Boh, è un casino.
Quando si hanno tanti progetti e sogni per la testa è difficile vivere senza ansie. Perché vorrei sempre un po’ di più. Voglio qualcosa di più da un cielo che guarda impassibile. I soldi non mi ossessionano, vivo con la fiamma al minimo da sempre. Però per i miei progetti i soldi serviranno. Quindi devo rimboccarmi le maniche. Viola dice che sono uno stereotipo. Che voglio i soldi, che voglio andare veloce, e che mi piace il pallone. Viola, non lo vuoi capire che sono solo un romantico con troppi sogni per la testa?
Ho un parrucchiere fidato a Malta, Frank. Poi ne ho uno a Roma, il Moro. Ed uno a Torino, il-Gu. Il primo lo pago in fiori, il secondo a schiaffi, il terzo in cocomero. Frank non si fa fare foto. Mangiare bene sì. L’ho preso da mio nonno Arnaldo credo. Lui era di Genova. Cucinava un coniglio con i pinoli che mi faceva impazzire. Poi le alici al limone. Era un toro, come me. Amava cucinare, e godeva nel mangiare. Io amo cucinare se godo nel mangiare. Mi manca Arnaldo, lui si che era un uomo grande. Falso che dormo a lungo e profondamente. Non mi piace dormire, perché sento di perdere tempo. Quando ero al liceo avevo fatto un calcolo tutto ragionato. Allora, andare a dormire 10 minuti più tardi ogni sera significa guadagnare 5 ore di vita al mese. Che sono 60 ore all’anno. Due giorni e mezzo. Se vivo 80 anni sono 200 giorni guadagnati. Dico, duecento. Finisce che non dormo mai. Molti mi dicono che è un ragionamento stupido. Probabilmente lo è. Ma io ci sto bene.
La natura è mia amica. Da sempre e sempre lo sarà. Dormire nella natura. Immergersi in mare fino a perdere il respiro per sentire la sua forza. Sotto sono morto. Sopra sono vivo.
Ascendente in Pesci
Sei sensibile e fantasioso. Sei generosissimo e poiché non ti piace promettere quel che non puoi dare, ti dedichi concretamente al bene del prossimo, dai familiari alle persone bisognose. Vero o falso?
È vero. Che la fantasia è la mia migliore amica, e che mi aiuta a trovare le risposte alle domande più difficili sulla terra. Fantasia che sembra un mondo totalmente immaginario, scollegato da quel che esiste. Creare una realtà fittizia come gli uffici delle aziende di Malta. In realtà per me la fantasia è traduzione della realtà vera. Quella che vedo e che sento. Come tradurre quel che vivo in una maniera da me più comprensibile. La fantasia è un astronauta. Di quelli che sono nati con il desiderio di scoprire cosa c’è oltre le stelle. Che sale da una scala lunga fino all’infinito, fino alle nuvole. E da lì si vede la luna. In tutta la sua bellezza e fragilità. La luna ha una rosa, un’antenna, un satellite che prende tutti i canali di TVFantasia. Sì, io sono la luna. Sì, io sono sensibile. L’astronauta deve essere delicato, se non può fare male.
Non prometto quasi mai. Se prometto è perché so di potercela fare. Underpromise, overdeliver. Fondamentale per me, che amo il bene degli altri, ma amo il bene di me stesso. Mi dispiace. Perché a volte so essere più egoista che generoso. Però si impara, si migliora.
Luna in Ariete L’ideale inconscio per un uomo che nasca con questa posizione lunare sarà di unirsi ad una donna poco remissiva e piuttosto attiva, decisa, autonoma e combattiva. Vero o falso?
Vero. Il mio balconcino è stretto stretto. Come i funghi fritti fritti di Benigni. Non lo vuole nessuno. A parte che almeno c’è un filo d’aria da respirare. Mentre il caldo è fermo in questi giorni. Tanto da esaltare i pensieri ed annientare i muscoli. Però pare una prigione. Con tanto di sbarre tutte intorno che non vogliono farmi scappare. Il caldo dentro casa, e le sbarre tutte intorno. Non è che ho tanta alternativa se non stare qui. Ve lo faccio vedere in foto, così capite cosa intendo.
Io che invece vorrei poter essere Peter Pan. Avere della polvere magica che mi faccia crescere le ali. Mentre ascolto “Wheels fall out” dei Good Housbands. Far crescere le ali e volare via da questa isola. Che è bella ma è troppo lontana. Per uno come me che ora come ora vorrebbe solo darti un bacio di quelli che fanno un suono fortissimo. A stampo sulle labbra. Per far sentire a tutti come mi sei mancata questa settimana. Per far sapere al mondo che mi sei mancata da morire. Vorrei volare da te e nascondermi dentro al tuo giardino. Guardare quei fiori che tanto ami. Perché quando ami qualcosa devi saperlo volere, e devi saperlo dimenticare. Per poterlo amare sempre. Fiori amati e dimenticati. Perché mi mandi queste foto dai? Sto provando a raccontarti una storia. Sappi dimenticare.
Voglio arrivare nel tuo giardino come un’ombra. Ed entrare dalla porta finestra come un ladro di opere d’arte. Un puma. Silenzioso. Che alla fine un puma è un leopardo. Passare accanto alla porta del bagno e vederti lavare i denti. O magari struccarti. Con tutta la faccia nera come fossi un pagliaccio nel suo camerino. Vorrei prenderti lì. Invece entro in camera e mi nascondo dietro la porta. Voglio farti piangere. Di gioia. Di rabbia. Allora tu entri in camera. Ed io ti copro gli occhi con le mani. Voglio che pianga nelle mie mani. Vorrei piangere anche io, ma non so se so farlo. Tu piangi pure nelle mie mani. Poi ti prendo con le mani vicino alle orecchie. Perché le tue orecchie sono petali di calle. E ti bacio. Ti bacio fortissimo perché non riesco a tenermi. E sento quanto sei fragile. E sento quanto sei forte. Questo è il mio ideale adesso.
Venere in Pesci Occorre sottolineare il lato masochistico di questa posizione planetaria, trattandosi di una Venere molto propensa a vivere l’amore con una certa dose di sofferenza. Difatti la sensibilità del segno conferisce a Venere delle tinte spesso drammatiche, dalle sfumature scure, in quanto la realizzazione affettiva risulta condizionata da scelte difficili di compagni complicati. Vero o falso?
Vero. Credo che chiunque sia alla ricerca di qualcosa di più possiede un’innata tendenza a vivere con una certa dose di sofferenza. È banale da dire, ma i momenti di sofferenza rimangono più impressi. Colpiscono forte e fanno crescere, come il vento. In amore, come in tutto quello che esiste attorno, mi piace incontrare la sofferenza. Però ho imparato ad accoglierla a braccia aperte, aspettandomi un abbraccio e ricevendo uno schiaffo. Non mi piace mostrare la mia sofferenza. Sono sensibile, molto, sì. Però sono anche orgoglioso, molto, sì. Quando soffro lo so io. Quando soffro vesto maschere di Venezia. Se soffro lo puoi leggere tra le righe.
Marte in Toro Spesso è evidente una tendenza al sovrappeso, alla testardaggine e ad una incontrollabile gelosia, magari mascherata da un’apparente calma esteriore. Vero o falso?
Molto vero. Molto. Tutto vero. Sovrappeso mentale piuttosto che fisico (anche se, non fosse per il mio metabolismo, le carbonare che sbrano si farebbero sentire). Mentale inteso come sovraccarico di idee, progetti, che mi riempiono la testa e in qualche momento prendono il sopravvento sulle leggi del possibile. Devo imparare a gestire meglio. Di conseguenza la testardaggine è d’obbligo. Anche perché i miei progetti tendono ad andare contro a tutti e tutto. L’unica che mi sa far cambiare idea è Sofi. Perché ha capito come prendermi. Di petto. Io che voglio camminare da solo, ma poi me la prendo se gli altri si allontanano. Geloso lo sono stato fin da piccolo, quando davo i pizzicotti alle allieve di pianoforte di mia mamma. Ve l’ho detto, vesto maschere di Venezia molto bene. So sembrare calmo. Ma se sei attento me lo leggi dentro.