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Pop Rap

Leo Lennox lo ha fatto “Pour moi”

Leo Lennox ha solo una vaga assonanza con l’artista Lennon, perché per tutto il resto, l’artista di casa Revubs Dischi si rifà ad un genere che mette insieme pop, rap e, perché no, anche la dance. A dimostrarlo è il suo nuovo singolo “Pour moi”, fuori dal 14 luglio su tutte le piattaforme e pronto a farci scatenare in pista mentre cerchiamo di non versare lacrime amare per chi non ha saputo apprezzarci così come siamo.

Pour moi” è il canto egoico ma non egoistico, egocentrico ma non narcisitico di Leo Lennox: sì perché come si intuisce già dal titolo, l’artista finalmente sceglie di mettere al centro del suo mondo e della sua musica in primis sé stesso. Dopo anni passati ad assecondare voglie e desideri altrui, ecco che “Pour moi” canta di questa volontà di riscatto prima di tutto verso sé stessi.

Ecco che noi abbiamo voluto scavare a fondo nella questione, ed è per questo che vi lasciamo con la nostra video intervista preparata ad hoc per Leo Lennox!

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Indie Internazionale Pop

Intervista transoceanica a Giorgia Giacometti

Scandal” questo il titolo dell’ultimo singolo targato Giorgia Giacometti, artista che ama il visual quanto la musica e il canto come forma espressiva tutta personale. Ma andiamo a svelare pian piano l’artista che abbiamo incontrato nella nostra video intervista.

Giorgia Giacometti è una che non si ferma mai. Idee chiare, carattere da vendere e una mentalità internazionale. Toscana di origine, vola a Miami per studiare e lavorare alla sua musica. Nel 2020 pubblica i primi singoli, “All’Amore” e “Scandal”, iniziando a mettere a fuoco il proprio stile.

Poi vola a Singapore, dove attualmente risiede, e lì produce il singolo “Bandiere bianche”, pubblicato il 26 marzo scorso, nel quale mette maggiormente a fuoco la sua figura artistica, tra urban, pop e contaminazioni. Abbiamo deciso di rivolgerle alcune domande per conoscerla meglio!

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Indie Pop

Zerella: “sono cresciuto con la fissa per Sarabanda e i disonosauri”

Zerella è il nuovo cantautore che si inserisce nel roster di Revubs Dischi e lo fa con la sua nuova “All’una con te” pubblicata il 19 marzo.

All’una con te” è una canzone “crossmediale”, come la definisce l’autore stesso, perché riesce ad unire musica ed immagini grazie a rievocazioni sinestetiche che rianimano i ricordi e le sensazioni che pensavamo aver racchiuso per sempre nella nostra memoria interna.

All’una con te” dunque risveglia in noi la nostra voglia di sentirci legati ad un passato, quasi un bisogno ancestrale di non tagliare le proprie radici per permettere di far prolificare i rami verso le nuvole. I riferimenti a Woody Allen poi alimentano ancora di più un mood cinico e autoironico che forse più caratterizza le giovani generazioni e che a loro modo sono anche i protagonisti delle canzoni di Zerella.

Il cantautorato è dunque la cifra stilistica dell’autore campano che impavidamente muove dai suoni più lisergici come quelli alla Mac De Marco fino ad arrivare ai cantautori della bossa nova.

Tutto questo ed altro ancora è “All’una con te” di Zerella, andatelo a scoprire nell’intervista che ci ha lasciato qui sotto!

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Indie

Boetti e la laica sacralità di “Loreto”

Boetti sta alla musica come i Blink 182 stanno agli anni Novanta. Questo il sillogismo che mi pare più opportuno per introdurre il duo pratese che il 19 marzo pubblica il suo nuovo singolo “Loreto”; e chi siamo noi per non intervistarli su questi schermi?!

Ma andiamo con ordine: i Boetti attingono dal mondo dell’arte povera un nome che diventa l’emblema del ritorno alla sacralità della cosa, tangibile e non solo aleatoria; un po’ come il duo fa con la musica. Sì, perché Damiano e Meti hanno scelto ai suoni artefatti e sintetici quelli più “reali” di chitarre e batterie.

A rendere concreti poi questi sogni di gloria, ecco che arriva il loro nuovo singolo “Loreto”, che non ha nulla a che vedere con la cittadina in cui si custodisce la Madonna nera, bensì con Loreto il piazzale di Milano, luogo che, a suo modo, riesce ad avere più o meno lo stesso valore catartico e sacrale, se rievochiamo l’evento storico del ’45.

Ma non ci dilunghiamo troppo, lasciamo che siano i Boetti a spiegarci meglio che significato ha per loro un luogo così sui generis come “Loreto”, nell’intervista qui sotto: