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Cosa c’è nella camera di Jigamma

Esce venerdì 7 giugno 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo di Jigamma,  un nuovo capitolo per l’alter ego musicale di Ginevra Gammanossi che racconta cosa succede quando ci si trasferisce lontano da casa: si perde il concetto di “casa”, o almeno lo si modifica,  adattandolo alle proprie nuove esigenze. Succede poi che non ci si trovi più quando si torna nel posto in cui si è cresciuti e che non si riconosca più i luoghi che hai attraversato per tutta la vita.

dov’è casa” parla di questo, ed è un piccolo manifesto per tutti i fuorisede, racconta del prendersi un momento per accettare il fatto che non sempre un luogo può bastarci e va bene così. Imparare a capire che la nostra vita possa anche essere slegata dal posto in cui siamo cresciuti, che possiamo sognare anche (e soprattutto) altrove, ma allo stesso tempo rimanere visceralmente legati ai luoghi che ci hanno formati. L’amore per il viaggio, che è la vita, è la chiave per leggere questo brano, che segna un punto di svolta nella mia carriera, verso nuovi orizzonti, diversi da quelli Jigamma si era abituata.

E proprio per parlare di questo singolo, abbiamo deciso di farci portare nella sua cameretta, ed ecco i cinque oggetti che ci ha mostrato.

Di oggetti in camera mia ce ne sono molti, soprattutto sono posizionati in maniera molto disordinata, questo mi da una certa sicurezza: trovarmi nel mio disordine mi fa sentire capita. Se proprio devo scegliere 5 oggetti che mi rappresentano non posso che nominare i seguenti:

Palline per la giocoleria:

A volte ho bisogno di ritrovare il mio equilibrio ascoltando la musica e giocando con questi tre aggeggini, mi piace da morire la progressione con cui ho imparato a gestire tutti i movimenti, sempre e rigorosamente a tempo di musica.
C’è un brano che mi collega a questo hobby che è: “A vita è ‘na taranta” della Nuova Compagnia Di Canto Popolare.

Macchina fotografia:

La macchina fotografica mi sta accompagnando in tutte le mie avventure, spesso esco solamente per scattare, cerco momenti di vita anche durante una passeggiata, geometricamente deve stare tutto all’interno dell’obiettivo. Attraverso la lente mi succede di chiarire molti dubbi sulla mia vita e su tutto ciò che la circonda. Mi piace scattare in bianco e nero, perché credo che lasci la porta aperta all’immaginazione, e che abbia una carica poetica davvero importante, ma soprattutto mi piace scattare in analogico: il fatto di non poter rivedere la foto l’istante dopo costringe la mia mente ad adattarsi, cercando di ricordarsi lo scatto.

La canzone che mi ricorda la fotografia è “Chi Tene ‘O Mare” di Pino Daniele, quando scatto mi piace ascoltarla per immedesimarmi ancora di più nelle foto che faccio.

Libro:

Mi piace molto leggere. Questo libro di Murakami fa da porta bandiera per tutta la passione. È un libro molto particolare che mi è stato regalato da una persona che ora non fa più parte della mia vita e che ha cambiato il mio modo di vedere le cose, avvicinandomi anche alla passione per la corsa, ma più in generale per la vita. Spesso leggo quando viaggio, in treno o in aereo, se non sono troppo distratta dal paesaggio, mi immedesimo meglio nelle righe quando sono in movimento. La canzone che ascolto quando leggo è “Mary’s Theme” di Stelvio Cipriani.

Beanie:

Sono molto appassionata di moda, ma non nel senso comune, sono appassionata nel senso che quando mi trovo a mio agio, con qualche pezzo anche più particolare, mi sento davvero bene. Il Beanie è un tipo di cappello che utilizzo spesso, è anche il cappello che ho nel mio logo, che mi copre la testolina e la tiene al caldo, così da poter covare nuove idee.

La canzone che solitamente ascolto quando sono allo specchio è “Ma come fanno i marinai” di Lucio Dalla e Francesco De Gregori.

Quadernetto:

Mi porto sempre dietro uno “svuota idee”, mi salva in molte situazioni. Spesso le note del telefono non mi bastano, per questo motivo carta e penna sono sempre in tasca. Il quadernetto mi serve per qualsiasi idea, dalla lista delle migliori gelaterie di Bologna, alla spesa da fare per un festino alle idee per un ipotetico cortometraggio in stile neorealista francese. Molti dei miei testi sono stati scritti di sfuggita proprio su questo quadernetto. Il brano che collego a questo giallone è “Dolcenera” di Fabrizio De André.