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Comunicato stampa

“Fantasmi a parte” è il nuovo doppio singolo di Kublai

Teo Manzo, nelle sembianze di Kublai, esce a sorpresa con due canzoni “natalizie” in stile 45 giri, un nuovo doppio singolo in uscita su tutte le piattaforme digitali da venerdì 29 novembre 2024 (fuori per Eusapia Records, e in distribuzione Believe Italia).

I due brani, “Sotto Natale” e “Fantasmi a parte“, imitano i due movimenti del prestigiatore, scomparsa e apparizione, andata e ritorno. Se è vero che l’essere umano è il solo animale in grado di pensare l’assente, questi due brani, ruvidi e antichi, non fanno altro che questo: immaginare, oltre il silenzio presente, un futuro. Il migliore, tra i fantasmi possibili.

SCOPRI IL DISCO: https://bfan.link/fantasmi-a-parte
 

FANTASMI A PARTE in tour

1 dicembre 2024 @ Arci Bellezza, Milano (MI), opening Elias Rønnenfelt
12 dicembre 2024 @ Blackstar, Ferrara (FE)
14 dicembre 2024 @ Castelletto MG, Settimo Milanese (MI)
15 dicembre 2024 @ Zu, Parma (PR)
16 dicembre 2024 @ Gallery16, Bologna (BO)
22 febbraio 2025 @ Spazio Webo, Pesaro (PU)
23 febbraio 2025 @ Volume, Firenze (FI)

Musica e parole di Teo Manzo
Prodotto da Teo Manzo presso l’Eusapia Studio di Milano
Distribuito da Believe Italia

BIO:

Teo Manzo è nato e vive a Milano.
Nel 2020 fonda il progetto Kublai in corrispondenza dell’uscita dell’omonimo album di esordio, dove si immagina una conversazione notturna tra l’imperatore Kublai e Marco Polo. Come in questo disco fondativo, le canzoni di Kublai sono dialogiche più che narrative, i testi spesso onirici e allusivi, come nel caso di Sogno vero, l’ultimo EP del 2023. Kublai vuole ricomporre la distanza – siderale nella musica italiana – tra forma e contenuto, tra canto e canzone.

https://www.instagram.com/kublaismusic/

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Comunicato stampa

“Sogno vero” è il nuovo EP di Kublai

Esce mer. 12 aprile 2023 in distribuzione Artist First “Sogno vero“, il nuovo disco di Kublai.

Quattro tracce, una piccola collezione di paradossi, un nuovo EP per il progetto solista di Teo Manzo che segue la pubblicazione del omonimo disco d’esordio del 2020. Co-scritto da Mamo (già batterista degli Io?Drama), e prodotto da Vito Gatto, questo disco attinge a piene mani dalla categoria dei sogni, tanto improbabili quanto rivelatori, sceneggiature che mostrano, senza risolverla, l’ambiguità del reale. 

L’ossimoro del titolo allude a un “risveglio”, alla consapevolezza di aver vissuto qualcosa di così assurdo da assomigliare a un sogno. Se i quattro brani del disco ci chiedono di guardare il baratro, ci offrono, al tempo stesso, una passerella, una via d’uscita panoramica, un passaggio sicuro dal sogno-incubo al sogno-desiderio. Come già nell’album di esordio del 2020, Kublai vuole ricomporre la distanza – siderale nella canzone italiana – tra forma e contenuto, tra canto e canzone. I testi di Kublai sono sfocati, ellittici, eppure vividi nella presenza della voce, e così le musiche, che alternano canti a spazi, architetture melodiche a momenti di respiro strumentale. Per Kublai, “Sogno vero” è anche un auspicio: dotare il canto di un potere espressivo a prescindere dal suo, spesso superfluo, contenuto. Sarebbe un sogno, per davvero.
 

La pienezza di una fine, un oceano di inchiostro con cui scrivere per non annegare, un corpo inerte che si fa approdo e riparo, una festa sul tetto accessibile solo se dormi.
 


RELEASE PARTY
mercoledì 12 aprile @ Germi, Milano

ingresso riservato ai soci – info

SCOPRI IL DISCO: https://Kublai.lnk.to/Sognovero

Musiche di Mamo e Teo Manzo
Parole di Teo Manzo
Prodotto da Vito Gatto  
Mixato da Guido Andreani
Masterizzato da Giovanni Versari
Copertina di Simone Pezzolati
 

Kublai è un disco nuovo, ma fuori dal tempo […], è un ibrido tra canzone d’autore ed elettronica, con echi di progressive. È cantautorato progressive, se vi piace la definizione.” (Rolling Stone)

“Cos’altro si può dire di quest’esordio? Un piccolo grande capolavoro, arte a trecentosessanta gradi, poco altro da aggiungere per qualcosa che è in grado di coniugare istanze artistiche e letterarie con talento e originalità. Perfetto.” (Rockit)

BIO:

Kublai è un progetto di musica inedita di Teo Manzo. Il nome deriva dall’omonimo album di esordio del 2020, che immagina una conversazione notturna tra l’imperatore Kublai e Marco Polo. In linea con il concept di questo disco, Kublai vuole essere un progetto dialogico, alimentato dalla collaborazione con musicisti sempre diversi e, per questo, dagli esiti imprevedibili. È il caso di Sogno vero, il nuovo EP in uscita nel 2023, scritto a quattro mani con Mamo (già batterista degli Io?Drama) e prodotto da Vito Gatto.

Teo Manzo è nato e vive a Milano. Cantante, autore, compositore, nel 2015 ha pubblicato Le Piromani, suo primo album solista, che gli è valso diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Fabrizio De André per la Poesia 2016. Nel 2019 ha girato l’Italia come voce del fortunato spettacolo De André 2.0, nato in occasione del ventennale della scomparsa del cantautore genovese. Nel 2020 ha esordito con Kublai, un progetto in forte discontinuità con la canzone d’autore tradizionale, diviso tra elettronica, testi onirici e canto melodico.

https://www.instagram.com/kublaismusic/

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Indie Pop

L’album dialogico e monologico di Kublai

Esce oggi 4 dicembre l’album eponimo di Kublai, progetto di Teo Manzo, autore dei testi e delle musiche, e di Filippo Slaviero, produttore e coautore delle musiche.

È necessario, infatti, fare riferimento alla dualità, non solo per quel che ne riguarda la creazione, ma perché il concetto del doppio, che si mescola tanto da diventare un elemento unico, è alla base del disco. Kublai, non a caso, prende il nome dal famigerato imperatore dei tartari che troviamo al fianco di Marco Polo nelle Città invisibili di Calvino.

Il disco si svolge entro brani sospesi, delle arie inconcluse che ripescano da musicalità elettroniche. La voce effettata sembra riemergere dai meandri della memoria come echi di un passato lontano. Storie, narrazioni che si mescolano a ricerche in ambito musicale.

Ma non vogliamo rivelarvi altro: scopriamo di più insieme all’artista nell’intervista qui sotto: