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Indie Pop

Il lockdown secondo caspio

Esce giovedì 25 marzo 2021 mai, il nuovo singolo di caspio (fuori per Le Siepi Dischi, in distribuzione Believe International). Un nuovo capitolo per l’atipico cantautore nato a Roma, ma trapiantato a Trieste che si muove influenze che derivano dagli anni Novanta, passando per il trip hop dei Massive Attack o dei Nine Inch Nails ed elettronica anni Ottanta. mai è un manifesto generazionale e che descrive una generazione, quella dei trentacinquenni, difficile da definire. “Millenials” li chiamano, per il solo merito di aver assistito alla rivoluzione digitale e di essere stati coscienti – ma non troppo – quando il 2000 è diventato l’oggi. Una generazione disillusa da un lavoro che non si fa trovare, piegata da una società che non appartiene loro, sempre troppo giovani o troppo vecchi, rattristata da genitori che, per la prima volta della storia, stanno meglio di loro. Istruiti, cinici, scettici, in grado di reinventarsi: caspio omaggia la sua generazione. Una generazione che ha voglia di riprendersi ciò che le spetta, che ha voglia di riscatto. Una generazione che non si arrende, che non molla.

Gli abbiamo chiesto, come al solito, com’è stato il suo lockdown.

Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?
Lavoro, scrivo musica, penso a nuovi progetti, al futuro, a sistemare una casa appena comprata.

L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale?
A dire il vero no. Anzi, mi ha cambiato la vita in positivo. Ho “costruito” di più in quest’ultimo anno che negli ultimi 10. Però adesso anche basta: un po’ di normalità ci vuole.

Questo è Gino che mi ricorda quanto sia bella la sua vita rispetto alla mia. Per lui non esiste neppure lo smart-work.

Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?
L’ho passata a casa, in studio, o sul divano in pigiama praticamente ogni giorno. Per certi versi è stato un po’ alienante ma venivo fuori da anni di pendolarismo, lavori che mi avevano logorato e che non mi avevano permesso di dedicarmi a quello che mi piace fare. Ed eccoci qui.

Di cosa parla il tuo ultimo singolo? L’hai scritto nell’ultimo anno?
Il mio ultimo singolo parla di me, dei miei coetanei, di tutti quelli che ogni tanto si fermano a guardarsi allo specchio e si chiedono dove stanno andando, chi sono e cosa possono ancora fare.

Questo è quello che vedo quando scendo dall’autobus per andare al lavoro.

Cosa ti manca più di qualsiasi cosa?
Lo dico a bassa voce visto che sono un “orso”: conoscere altre persone e vedere amici che vivono lontano da qui. Nell’ultimo anno ho conosciuto parecchie persone sul web e vorrei prendere un treno e poterci passare una serata.

Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00?
Sinceramente no e poi ormai sono anni che per me le “serate” equivalgono a stare a casa, con gli amici, un buon vino. “Restare a casa” is the new “uscire a divertirsi”.

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Indie Pop

Il lockdown secondo Rubik

Esce venerdì 26 marzo 2021 Accanto, il nuovo singolo di Rubik (per SuperSugo Dischi, distribuito da Artist First). Un brano che racconta quell’amore timido e incerto dei primi momenti, un brano che diventa piccolo manifesto generazionale e un inno ai sentimenti, anche in questo periodo dove i sentimenti sono forse messi in secondo piano. Per l’occasione, gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo lockdown.

Accanto nasce dal coraggio di concedersi ad un sentimento che cresce mano a mano che camminiamo al fianco di una persona, conoscendola e condividendo insieme il tempo con una spensierata consapevolezza. Il seme di questa canzone è nato proprio qualche mese fa, dopo aver passato un periodo in cui il tempo si è dilatato e ci ha spinto a riflettere, facendoci valorizzare ancor di più le relazioni tra persone. È stato bello scrivere con una persona l’inizio di una nuova storia in uno dei momenti più difficili per il pianeta. Rompere le barriere che io stesso avevo creato per proteggermi, ha scatenato dentro me un’emozione fortissima, di cui ho sentito la necessita di parlare attraverso la musica. (Rubik)

Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?

Sto cercando di non avere una routine fissa 🙂 Cerco di “sentire” le persone in un momento nel quale è difficile comunicare, perché mi manca il contatto umano, vivere l’amicizia in modo libero. Ho la fortuna di stare da meno di un anno con una ragazza ed è bello scoprirsi di volta in volta. Dall’altro lato ho cominciato a guardare qualche documentario (che reputavo noiosissimo) in pillole durante le pause pranzo, di riprendere a leggere, ascoltare musica e cantautori verso i quali sentivo di avere scarsa conoscenza, sto scrivendo molto e vado in studio tutte le settimane!

L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale? 

Mi ha impaurito abbastanza. Dal punto di vista lavorativo, essendo un libero professionista, temevo che tutto quello che avevo costruito fino ad allora potesse crollare e che in qualche modo dovessi ripartire da zero. Devo dire però che erano solo paure, fortunatamente sto lavorando molto. Dal punto di vista umano mi ha inizialmente sconvolto, interrompendo la frequentazione con una ragazza (la mia attuale) che avevo appena conosciuto e che mi aveva fatto ricredere nei sentimenti. Le avevo appena vuotato il sacco e due giorni mi ritrovo con Conte che chiude tutto 🙁 non era forse la cosa peggiore che stava succedendo certo, però finalmente mi ero riuscito a lasciare andare e tac! Fortuna che poi tutto è ripreso da dove avevamo lasciato. Con la musica invece mi ha forse dato ciò di cui avevo bisogno per partire: il coraggio!

Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?

Molte telefonate, videochiamate, masterclass online, video aperitivi a tutte le ore, film h24, bollettino della protezione civile alle 18:00 sperando in un qualche miglioramento, tanta pazienza. Girate infinite con il cane per respirare aria che non fosse quella dell’appartamento, musica agli orari più disparati, la paura per il lavoro, le litigate con “chi” non capiva il tuo punto di vista. Impasti di pizza e schiacciate da far invidia al miglior fornaio del mondo, compleanni su Skype, partite di carte su house party, dirette su dirette. Capelli che crescono, capelli tagliati che sembrano caduti :)) A tratti disagio 🙂

Di cosa parla il tuo ultimo singolo? L’hai scritto nell’ultimo anno?

Accanto nasce dal coraggio di concedersi ad un sentimento che cresce mano a mano che camminiamo al fianco di una persona, conoscendola e condividendo insieme il tempo con una spensierata consapevolezza. Il seme di questa canzone è nato proprio qualche mese fa, dopo aver passato un periodo in cui il tempo si è dilatato e ci ha spinto a riflettere, facendoci valorizzare ancor di più le relazioni tra persone. È stato bello scrivere con una persona l’inizio di una nuova storia in uno dei momenti più difficili per il pianeta. Rompere le barriere che io stesso avevo creato per proteggermi, ha scatenato dentro me un’emozione fortissima, di cui ho sentito la necessita di parlare attraverso la musica.

Cosa ti manca più di qualsiasi cosa? 

Mio padre ed il contatto “vero” con le persone, la libertà di vivere la propria vita in modo assolutamente personale, con la tranquillità di non dover correre per sforare il coprifuoco.

Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00?

Assolutamente si! Anche in quella occasione, come nelle migliori, c’era la musica a palla!

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Indie Pop

Il lockdown secondo inarte.teo

Esce venerdì 26 marzo 2021 Paranoia, il nuovo singolo del progetto solista di Mateto Salvi, inarte.teo. Un mondo sinora inesplorato che ci porta a contatto con un cantautore romano classe 1999 che ci racconta in questo brano un periodo passato tra difficoltà e insicurezze, alla ricerca costante di un equilibrio. Gli abbiamo chiesto come ha passato questi ultimi mesi.

Come stai passando questo strano periodo, qual è la tua routine?
Non la vivo molto bene ad essere sincero, cerco sempre degli stimoli durante la giornata, ora è difficile trovarli perché siamo limitati. In genere mi sveglio intorno alle 10, se ho lezione alle 9, faccio colazione, doccia e faccio scendere il cane. Prima di pranzo provo a risistemare la mia camera, ammetto però che 8 volte su 10 non lo faccio perché sfrutto quel poco tempo per avviare o concludere un nuovo progetto/canzone. Subito dopo pranzo porto nuovamente il cane al parco, successivamente il pomeriggio o studio, o provo a finire il progetto che ho cominciato prima di pranzare o faccio lezione. Sul tardo pomeriggio invece, solamente qualche giorno alla settimana, vado a lavorare. La sera invece se non ho nulla da leggere mi pianto sul divano a giocare ad Among Us con i miei amici.

L’arrivo della pandemia ti ha sconvolto qualche piano? Quale?
Si… Il mio primo singolo è uscito in piena pandemia, avevo in mente di farne uscire un altro solamente che le restrizioni non mi hanno permesso di andare in studio per lavorarci. In compenso però con il mio produttore siamo riusciti a lavorare al mio primo Ep in remoto su Zoom.

Te la ricordi la primissima quarantena? Come la passasti?
Esattamente come ho descritto prima. La differenza è che nella prima ondata non avevo lezione di pomeriggio (fortunatamente), quindi avevo più giorni per andare a lavoro e avere qualche soldo in piu in tasca.

Di cosa parla il tuo ultimo singolo? L’hai scritto nell’ultimo anno?
Paranoia è un brano che parla del momento in cui si perde il contatto con la realtà e con ciò che ci circonda. È un brano che mi è uscito di getto, senza pensarci troppo. Ricordo che avevamo tirato giù questa bozza per passarla ad un mio amico perché stavamo organizzando il featuring. Lui non si è sentito a suo agio perché era un brano che non rientrava nelle sue corde così decidemmo di cestinarla. Un giorno invece, durante una session non andata a buon fine perché ero a corto di idee, Madd3e, il mio produttore, ha ripreso in mano il progetto su Ableton e con due sessioni l’abbiamo chiusa.

Cosa ti manca più di qualsiasi cosa?
Indubbiamente uscire la sera con i miei amici e non saper a che ora tornare. Ogni sera (sabato escluso) ci davamo una punta e ci organizzavamo per fare la solita “birra tranquilla al pub per tornare a casa ad un orario decente”. Poi però 3/4 delle volte andava a finire diversamente. Mi manca moltissimo andare in palestra, sono un appassionato di pesistica, in particolar modo del settore Man Physique. Con l avvento del Covid-19 e la successiva quarantena ho smesso di allenarmi. Ora però sto riprendendo con calma dieta ed allenamento. Un’altra cosa che mi manca è non trovare un posto di blocco ogni 15 metri.

Ti ricordi ancora l’ultima serata che hai fatto post 22.00?
Ammetto di non ricordarlo, sono anche andato a vedere l archivio delle stories di Instagram ma in quel periodo mi stavo concentrando sull’uscita del mio primo singolo da solista quindi non postavo cose riguardanti la mia vita quotidiana.

Non è una foto della mia stanza però sono quasi contento nel far vedere la mia condizione alle 9 di mattina mentre faccio lezione di Editing Audio in DAD. Non sono piatti sporchi, però se mi dai l input della cucina, da Romano Doc, vi lascio una foto della preparazione di un piatto che mi sta particolarmente a cuore (e che mi riesce molto bene).

Qui sotto ti lascio una foto del mio cane (che amo infinitamente)