I cantautori Gabriele Graziani e Mike Orange, durante uno dei loro incontri in giro per l’Italia si sono ritrovati a scrivere delle canzoni. Due amici che condividono la stessa grande passione e che decidono di mettere nero su bianco i relativi stati d’animo. I primi passi di questa collaborazione si sono visti lo scorso 30 dicembre, quando Gabriele (che era in quell’occasione il suo alter ego di una vita Chiazzetta) e Mike hanno condiviso il palco facendo uno i pezzi dell’altro in occasione della Rocker TV Night al Sottoscala 9 di Latina.
E’ così che nascono Ragni (Lato A) e Lasciami qui (Lato B), due canzoni nate in casa, fatte in casa e da ascoltare in casa. Ragni parla del meccanismo della scrittura e dell’essere artisti. Ogni tanto ci si sente come i ragni che tessono tele e reti per spiegare le vele e aiutarsi a volare, ma solo a metà. In fondo scrivere le canzoni è un esercizio per essere migliori. Lasciami qui è la tipica canzone italiana, che parla d’amore in un mondo dove tutto è avvelenato. Abbiamo intervistato i due cantautori.
Come è nata l’idea di collaborare insieme per creare questi due nuovi singoli?
M: Ciao e grazie per l’intervista. Non abbiamo proprio deciso, ci siamo trovati a farlo in una notte in cui Gabriele era da me per un tour in Lombardia. È stato bello e naturale.
G: A un certo punto sarebbe accaduto, non era questione di “se” ma di “quando” appena abbiamo avuto l’opportunità l’abbiamo fatto.
Cosa significa per voi “amicizia e condivisione delle emozioni” nella musica?
M: Per quanto mi riguarda la condivisione è il sale del fare la musica. Se condividi la tua passione con altre persone che la pensano come te nasce confronto sincero e puoi crescere in qualche modo. La condivisione delle emozioni invece credo sia legata al fatto che se parli di te sei credibile e autentico, riesci ad arrivare.
G: Per me è collaborare è una consacrazione di stima e di affetto o di entrambe le cose, non mi piace collaborare con artist* che non mi dicono niente. Mike spacca sia come artista che come essere umano.
Raccontateci del momento in cui avete deciso di scrivere “Ragni” e “Lasciami qui”.
M: mi ricordo. Era giugno 2023 e Gabri aveva un po’ di date in giro in Lombardia. Come succede sempre, divento casa base per quello che serve. Torniamo dal concerto degli Hornytoorinchos a Como e abbiamo fatto una notte a inventare cose. La mattina avevamo 4 pezzi voce e chitarra prontissimi.
G: Io stavo sviluppando un metodo di scrittura con cui un anno dopo avrei cominciato a insegnare Songwriting. Mike mi aveva chiesto di dargli qualche dritta e io gli avevo detto: “ma che stai a di tu sai già scrivere da paura, il mio corso sarà per chi ha appena cominciato”.
Di ragni avevamo fatto solo il ritornello e la mattina dopo mentre dormivo Mike l’ha finita.
Ma lui ha insistito e quindi abbiamo giocato un po’ assieme. Lasciami qui è uscito subito con parole a caso e il testo vero è stato un anno dopo.
Come avete trovato il giusto equilibrio tra i vostri stili musicali?
M: in realtà condividiamo un background fatto soprattutto di punk rock. Lui meno, io molto di più ma solo perché ho deciso di fare il cantautore molto tempo dopo di lui. Non è stato difficile trovare un equilibrio, il nostro focus era sul fare delle canzoni che potessero funzionare
G: Il Punk Rock è la mia lingua madre ed è da li che ho cominciato, ogni volta che sento un pezzo in testa me lo riarrangio tu pa tu tu pa, poi li suono acustici, si, ma solo perché se non vado in giro da solo non ci campo. In realtà i nostri stili sono identici, iniziamo a non essere d’accordo solo quando iniziamo a spiegare quello che facciamo, come in questa intervista ahahah per me adesso quello che vuole fare più il cantautore che il punk è lui, io volevo i pezzi molto più cattivi ma alla fine abbiamo trovato un compromesso, lui ha fatto gli arrangiamenti soft e io ho fatto il basso cattivo.
Potete raccontarci un aneddoto divertente avvenuto durante la registrazione?
M: avevamo buttato giù lasciami qui ma il testo non ci convinceva. In una delle nostre visite al sushi (rito obbligatorio quando ci vediamo) abbiamo riscritto il testo su un tovagliolo tra un ebiten e un uramaki
G: In una delle giornate di registrazioni Mike la sera aveva una festa in casa e io ho fatto del tutto per far saltare la festa perché non volevo lavarmi e volevo restare tutta la notte a finire i pezzi.
La festa alla fine si è fatta e mi sono anche quasi divertito.