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Intervista Pop

Tra l’abisso e il collasso: Intervista alla band Dopo Saturno

DOPO SATURNO, TRA L’ABISSO E IL COLLASSO: UN EP, UN VIAGGIO NOTTURNO TRA LE CONTRADDIZIONI DEL NOSTRO VIVERE

Dopo il loro debutto dal vivo in apertura a Scarda, i Dopo Saturno pubblicano l’EP d’esordio dal titolo Tra l’abisso e il collasso, disponibile su tutte le piattaforme digitali. Cinque canzoni dalle atmosfere minimali con al centro le contraddizioni della società contemporanea. Synth e chitarra acustica dominano gli arrangiamenti volutamente spogli per dare risalto a testi densi di significato e di spunti di riflessione. Un progetto che si inserisce perfettamente nel panorama indipendente e cantautorale odierno senza ammiccare a sonorità in voga nelle radio ma che punta sull’autenticità della proposta, su un’identità artistica già molto delineata e su un obiettivo preciso: rivendicare l’importanza di un’estetica notturna, vagamente esistenziale all’interno dell’indie italiano.

La Band ha risposto alle nostre domande in questa intervista.

– Ciao ragazzi, il vostro è un progetto davvero interessante. Da cosa deriva la scelta di un sound così minimale? Il sound è stata una naturale conseguenza dovuta alla nostra formazione, in due gli strumenti sono pochi ma questo ci consente di far risaltare i testi che per noi sono essenziali. Quello che volevamo assolutamente evitare era seguire il sound del momento, le tastiere anni ’80 e i suoni “catchy”, avrebbero stonato con il messaggio dei testi.

– L’idea dei Dopo Saturno è nata grazie alla web serie Khabum, nel disco c’è una canzone nata da questo esperimento?Crollare”, il quarto pezzo dell’ep, inizialmente era solo una parola scritta su un bigliettino. Per approcciarci alla scrittura in italiano siamo passati attraverso questo “gioco”, la sfida di scrivere canzoni partendo da un titolo scelto un po’ dal caso, un po’ dal nostro subconscio. Col tempo ci siamo staccati da questo metodo ma è stato un punto di partenza fondamentale.

– Quali sono i temi principali del vostro Ep? Il tema ricorrente è la critica, una critica sia verso se stessi (“Un lato poetico”, “Crollare”, “Dietro nuove trincee”) che verso la società (“Sea of Tranquility”, “Tra l’America e il Messico”). Mettersi in discussione sia come individui che come parti di un insieme più grande è importantissimo, soprattutto oggi che siamo chiamati a combattere tante sfide: ansie, cambiamenti climatici, depressione, consumismo, perbenismo di facciata. Ci siamo dentro tutti ed è giusto porsi dei quesiti in merito.

– L’idea del videoclip di Sea of Tranquillity
Il video parte da un concetto molto semplice, mostrare i danni di un consumismo sfrenato. Da una parte troviamo Marco circondato da pacchi regalo colorati, dall’altra Riccardo che viene sepolto dalla spazzatura. Sono due facce della stessa medaglia: le cose inutili delle quali ci circondiamo sono le stesse che buttiamo via e che finiscono per inquinare il pianeta nel quale viviamo. Ovviamente è il tema principale della canzone, in cui immaginiamo un futuro distopico nel quale l’umanità continua a ripetere su un altro pianeta gli errori che hanno portato alla fine della Terra.

– Quali sono le nuove trincee al giorno d’oggi?
Le nuove trincee sono luoghi apparentemente sicuri ma che finiscono per inchiodarti lì. Ognuno ha le sue trincee, ma in ogni caso sono vicoli ciechi che portano a chiudersi in sé stessi e a perdere il contatto con la realtà. Meglio uscire allo scoperto, magari ci si prende qualche pallottola ma il dolore ci ricorda sempre che siamo vivi. 

– Quali sono i rimedi per salvarsi dall’abisso e dal collasso?
La noia è il rimedio più comune. Spesso ci rinchiudiamo dentro a una routine che ci permette di mettere il pilota automatico e andare avanti senza pensare troppo. Altri rimedi sono l’arte, per qualcuno è lo sport, per altri è il cibo oppure il sesso. Tutto ciò che sospende la percezione di sé aiuta a non guardare dell’abisso e e non collassare nelle proprie paure.

– Nel disco ci sono tanti riferimenti a diverse parti del mondo, siete dei viaggiatori e qual è stato il viaggio che vi ha segnato maggiormente?
Marco: per me il viaggio che più mi ha segnato è stato quello in Thailandia. Vedi una cultura totalmente diversa dalla tua, ho parlato con persone provenienti da ogni angolo del mondo. Mi sono ritrovato in un luogo fuori dall’ordinario all’interno di un viaggio in cui non avevo tappe prefissate, è stata una bella avventura.
Riccardo: il mio viaggio più bello è stato in Marocco e anche io sono stato colpito da una cultura profondamente diversa. Profumi, usanze, ideologie: per la prima volta mi sono sentito un viaggiatore più che un turista.

I Dopo Saturno sono Riccardo Betti e Marco Lompi, un duo alternative-pop chitarra, voce e synth di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze. Nati nella calda estate del 2018 in un fresco seminterrato nascosto tra le colline toscane. Dopo una prima esperienza con la band My Light Bones, durata sette anni con 3 ep e un significativo numero di live soprattutto a livello regionale, la molla che ha fatto scattare di nuovo la scintilla è stata la visione della web series Kahbum e la sfida di replicare l’esperimento di mettere in musica un flusso di coscienza sulla base di titoli sorteggiati. Tra l’abisso e il collasso è il loro EP d’esordio ed è stato anticipato dai singoli Un lato poetico e Sea of Tranquility, rilasciati durante l’estate.

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Si intitola “Mi sento bene” il singolo d’esordio di Munendo

Si intitola “Mi sento bene” il singolo d’esordio di Munendo, disponibile da oggi, lunedì 31 maggio, su tutte le piattaforme digitali. Accompagnato da un videoclip ufficiale, questo singolo descrive una condizione molto particolare dell’artista: “È un brano scritto una settimana dopo che ci avevano spiegato che era il caso di restare dentro casa, quando ancora non avevamo familiarità con termini come “congiunti” o “distanziamento sociale”. Una condizione surreale che in quel momento mi ha messo davanti agli occhi la distanza tra gli esseri umani e quanto sia difficile da gestire. Capire che il tempo stava rallentando eppure continuava a passare mentre le persone non potevano stare vicine come prima”.

La gestazione del brano ha creato non pochi tormenti a Munendo: “Come mi succede piuttosto spesso ho avuto un approccio sospettoso nei confronti della canzone, nonostante l’avessi completata in poche ore. Mi sono domandato se avesse senso un brano che parlava del lockdown, prevedendo che di lì a poco ne avremmo avuti a centinaia. Poi dopo qualche ascolto mi sono convinto abbastanza rapidamente che erano tutte pippe mentali perché poi alla fine a monte mi stavo esprimendo in modo sincero e coerente con me stesso e quindi è scattato il feeling speciale con il pezzo”.

Ecco come Munendo racconta l’uscita del singolo “Mi sento bene”: “L’esigenza di raccontare una quarantena andata bene, ho avuto un punto di vista privilegiato avendo potuto guardare alla finestra il mondo attorno muto ma che urlava. L’obbligo di distanziarci ci è piovuto addosso all’improvviso, ci ha colti tutti alla sprovvista perché anche se eravamo perfettamente abituati al virtuale non eravamo preparati ad essere costretti ad avere solo quello”.

Nato a Roma, e già questa è una condanna all’agrodolce. Inizio a studiare piano perché tra i genitori andava di moda iscrivere i figli, ma anche io seguo la moda e mi stufo di fare le scale e i saggi di fine anno, quindi smetto. Poi trovo una chitarra e inizio a suonarla, poi a cantare, poi a scrivere. Infine decido di provare a fare tutte e 3 le cose contemporaneamente e, trovandolo divertente, tiro su un po’ di band e mi butto nella movida dei live romani. In tempi più recenti affianco il tutto con live più intimi nei quali condivido il palco con una loopstation a cui chiedo sempre sforzi superiori rispetto alle sue possibilità, quindi decido di chiedere qualcosa in più anche a me stesso e di tirare fuori molte delle cose che ho scritto ultimamente.

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Esce martedì 25 maggio il primo album di Crepaldi, “Mudik, Cuore di cane”

Esce martedì 25 maggio il primo album di Crepaldi, “Mudik, Cuore di cane”, per MC MUSIC\DEPOSITO ZERO SAS e distribuito da Music Rails. Il termine mudik è di origine indonesiana e rappresenta l’azione del ritorno verso casa e l’artista ha tenuto a sottolineare un elemento importante: “Ho voluto nominare così il protagonista di questa storia che dedico alle anime “nomadi “,ai cuori di cane che cercano di continuo la strada di casa, come me. Ci sono tutti i miei  demoni degli ultimi 3 anni”.

Un disco sentito, studiato, introspettivo: “L’ onda emotiva di questo viaggio in mare aperto è esplosa paradossalmente durante i mesi di chiusura del 2020, è da lì che ho scoperto che avrei voluto raccogliere tutto in  un album. Quell’immobilismo mi ha permesso di mettere meglio a fuoco le idee sviluppate negli ultimi anni vissuti da naufrago”.

“Mudik, Cuore di cane” è un disco nato lontano da Roma ma molto vicino alle più intime corde dell’artista: “Ho scelto la Romagna per incidere questo lavoro, sono un cantautore e amo i luoghi veri e genuini dove si beve bene e ci si confronta con gente di cuore. Alcuni  brani erano stati scritti in precedenza,magari non sviluppati,semplicemente accennati e così ho sentito il bisogno di contestualizzarli. Non credo di aver ancora fatto pace con i miei demoni, ma già il fatto di averli raccontati è un bel passo avanti”.

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Esce giovedì 20 maggio il nuovo singolo di Caravelle, “Hawaii”

Esce giovedì 20 maggio il nuovo singolo di Caravelle, “Hawaii”. Distribuita da Artist First e prodotto da Zafa, è una canzone musicalmente piu leggera rispetto alle altre già uscite, ma il tema affrontato rimane quello amoroso. 

Nelle due strofe sono descritte due situazioni diverse: infatti “Hawaii” si apre con una sensazione di sconforto, dovuta ad una presa di coscienza, ovvero la storia non è andata in porto; mentre nella seconda strofa lo sconforto si trasforma in una dichiarazione d’amore. Anche il ritornello assume due sfumature diverse: il primo rappresenta una risposta allo stesso sconforto, con l’inciso si esprime il sentimento dell’artista nei confronti della persona amata. 

Il secondo invece rappresenta il momento dopo la dichiarazione d’amore, il momento in cui l’artista chiede all’altra di convincersi ad andare con lui.

Lo stesso Caravelle racconta così la genesi del brano: “Hawaii nasce in un clima di completa spensieratezza. Seppur il tema d’amore risulta infatti da sempre delicato e pieno di insidie, in questo brano prevale un senso di leggerezza e freschezza che mi hanno accompagnato durante l’intera stesura”.

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Si intitola Paradossale il nuovo singolo di Ida Nastri

Esce giovedì 13 maggio “Paradossale”, il singolo numero tre di Ida Nastri, che segue “Comfort Zone” e “Eroi” (Romolo Dischi/Pirames International).

Alla produzione Giuseppe Salvaggio, si conferma così il sodalizio tra i due artisti.

Un brano dalla doppia personalità, come fossero due facce della stessa medaglia o, meglio, due interpretazioni di uno sesso evento: quella a caldo e quella “con il senno di poi”. Nella vita capitano situazioni assurde, tragicomiche, che inizialmente ti fanno disperare. Poi, a distanza di tempo, ti ritrovi a raccontare l’accaduto “fantozziano” a un amico e, il più delle volte, non puoi fare a meno di riderci sopra. “Paradossale” è dedicata a questo: un elogio alla sfiga che, nella sua evoluzione, vede delle riflessioni intime e drammatiche volgere verso un epilogo divertente e autoironico. E così un incipit del brano dalle atmosfere soffuse e malinconiche lascia spazio a un ritornello accattivante e ballabile. Dopo l’uscita, prevista il 13 maggio su tutte le piattaforme digitali, è atteso anche un video, anch’esso piuttosto paradossale..

“Il brano è nato a partire da un giro di accordi quasi ipnotico che mi faceva venire in mente una melodia dietro l’altra.”. “Era un po’ che avevo voglia di scrivere un brano autoironico, perché credo sia una delle mie armi preferite. In generale mi vivo le cose con una doppia personalità: quella a caldo che se la prende, si agita e si dispera, e quella a freddo che ripensa alle situazioni paradossali in modo lucido, ridendoci sopra, fino alle lacrime”.

Ida Nastri nome d’arte di Chiara Padellaro. Cantautrice di Roma che fin da piccola ha la fortuna di vivere a stretto contatto con la musica. Questo progetto prende vita a seguito degli anni di studio, di formazione ( con tanto d Laurea in Conservatorio)  e delle prime esperienze come autrice. Ida Nastri è riflessiva, a tratti romantica, ironica, piena di valori. Tutti elementi che si ritrovano nei suoi testi. Il suo nome è un omaggio alle grandi donne della sua famiglia, alle quali è orgogliosa di assomigliare. “Paradossale” è il suo terzo singolo e con gli altri brani va definendo una personalità artistica versatile. Alla base del progetto c’è la collaborazione con il musicista e producer Giuseppe Salvaggio.

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Esce venerdì 14 Maggio il singolo d’esordio di Bidibea, “Un martedì sera”

Esce venerdì 14 Maggio il singolo d’esordio di Bidibea, “Un martedì sera”. La scelta di un brano così intimo come prima release viene raccontata direttamente dall’artista: “ ‘Un martedi sera’ è una canzone che nasce dal bisogno di aiuto. Una ragazza, i suoi attacchi di panico, la necessità di sentirsi bene, di sentirsi accettata e un pianoforte. Questi elementi incastrati tra loro non potevano che portare al compimento di un testo, il primo vero brano di BidiBea. Una giovane donna ansiosa, che aveva paura del mondo, della vita: con la musica tutto è cambiato, a partire da un incontro casuale con la “Roba da matti”dischi, che dapprima ha creduto in lei dandole quella spinta che da tempo cercava per buttarsi nel grande mondo della discografia”. 

Con questo testo tenta di dedicare alla grande arte di cui ad oggi Beatrice è rappresentante, la musica, tutta la gratitudine e l’importanza che merita. Per quanto le riguarda infatti non è solo intrattenimento, ma medicina. L’obiettivo è che tramite questa canzone ogni ascoltatore possa comprendere a pieno quanto è importante sapersi reinventare davanti ad ogni ostacolo trovando la forza in ciò che si ama. Come racconta la stessa Bidibea, “il brano nasce in risposta ad un grande bisogno di comunicazione. In particolare volevo che tutti potessero dare la giusta importanza alla musica , intesa non solo come arte ma come medicina.” “Questo mio primo singolo vuole essere d’introduzione a quello che e’ il mio rapporto con la musica, un rapporto indispensabile al mio essere e al tempo stesso edificante per tutti gli aspetti della mia vita”.

Beatrice Veloccia, in arte BidiBea, nasce a Frosinone il 13/03/2001. Studia canto presso diverse accademie private dall’eta’ di 15 anni dopo essersi approcciata allo studio del pianoforte. Nel 2019 frequenta i corsi Pre-afam del Conservatorio locale e nel 2020 inizia gli studi di musicologia presso l’università’ Tor Vergata di Roma, dove attualmente risiede

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Indie Pop

Eddie Brock torna con il singolo “Lei non sa”.

LEI NON SA” è il nuovo singolo di Eddie Brock dopo l’esperienza del Coca-Cola Future Legend nel team di Annalisa Scarrone.

Il brano, disponibile dal 30 aprile su tutte le piattofome digitali intreccia il nuovo pop cantautorale al pop punk e racconta i dubbi e le malinconie della generazione Z.  Un carillon, chitarre elettriche e l’energia delle Drums in stile post rock racchiudono in questo brano tutta la voglia di rivalsa personale del giovane Eddie.

“Lei Non Sa” è la storia di una ragazza fragile che, dopo l’ennesima delusione, non riesce più a fidarsi di nessuno. Il brano inizia con un piano e una chitarra acustica, per poi trovare il suo climax ascendente nel ritornello aprendosi con batterie e chitarre elettriche. Uno storytelling che mette a nudo le emozioni e le sensazioni della protagonista. Uno scorcio su una generazione che riesce a far capire quante insicurezze riserva questo mondo.

Edoardo Iaschi, in arte “Eddie Brock”, nasce a Roma nel 1997. Inizia a comporre quando era solo un bambino, all’età di undici anni. La sua passione per la musica si trasforma in una vera e propria vocazione, che lo porterà a cercare nuove avventure e stili da sperimentare. Eddie scrive per esigenza, per uno sfogo personale, le sue canzoni spesso sono frutto diretto delle sue esperienze, cerca sempre di tradurre il proprio pensiero per far sì che la gente possa rispecchiarsi nelle sue parole. Le sue canzoni si basano sulla sincerità e trasparenza, con un pizzico della sua follia. Nel dicembre del 2018 viene selezionato tra migliaia di artisti per partecipare al Coca-Cola Future Legend, nel Team Soul di Annalisa Scarrone.

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Si intitola La tentazione di essere felici ed è il nuovo singolo di Empatia

Esce oggi, venerdì 7 Maggio, il nuovo singolo di Empatia, “La tentazione di essere felici”. Il brano, prodotto da Roba da Matti dischi e distribuito da Artist First, rappresenta l’esperienza che ti frega, quella che ti spinge a dimenticare il passato. È la linea sottile che divide la paura dal coraggio e che quando viene oltrepassata, tutto diventa magia. 

È la stessa Empatia a raccontare come nasce il singolo: “Il brano è nato in una notte insonne, tormentata da pensieri, una di quelle tipiche sere che possono capitare a tutti noi e che non riescono a rimanere sorde davanti alle emozioni. La Tentazione Di Essere Felici è un urlo di liberazione di cui abbiamo tutti bisogno quando le parole finiscono, la paura prende il sopravvento e rimane solo la musica a salvarci”.

Martina Petracca, in arte Empatia, è una cantautrice romana, classe 2000, che inizia fin da piccola ad appassionarsi alla musica. 

Comincia all’età di 9 anni a studiare canto ed in seguito chitarra e pianoforte. 

Finito il liceo, si iscrive alla Facoltà di Lettere Moderne presso La Sapienza di Roma e contemporaneamente studia Canto nel dipartimento Jazz del Conservatorio Saint Louis College Of Music.

Martina comincia a scrivere canzoni fin da adolescente, ispirandosi alle sue letture, ai cantautori italiani e a scene di vita quotidiana che respirava nel suo quartiere romano.

Coltiva diverse passioni, tra cui la pittura, la fotografia e una spiccata propensione per l’ambiente.

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Fuori oggi il nuovo singolo dei Subuteo, Pop Corn

“Pop corn” è il nuovo singolo dei Subuteo, distribuito da ARTIST FIRST, in uscita giovedì 29 Aprile su Spotify e su tutte le principali piattaforme digitali.  

La canzone parla di una infatuazione nata ad una festa. Due ragazzi, che si conoscono dopo qualche drink, finiscono per darsi un appuntamento. Purtroppo senza l’alcool c’è poco da dirsi e qualcosa va storto…

Come raccontano gli stessi artisti, “ ‘Pop Corn’ è nata in un momento straordinario: pre-pandemia. Non a caso il brano prende ispirazione da uno di quei party notturni ai quali non siamo più abituati da tempo. In realtà quella festa in particolare non fu molto divertente e si può facilmente capire dal mood della canzone. A quanto pare le relazioni nate sotto l’effetto dell’alcool non sono destinate a durare”.

L’ispirazione è arrivata in Hangover, sotto la doccia, grazie a qualche ricordo sbiadito di una festa finita male. Il brano prende a tratti in giro il suo protagonista contrapponendo tematiche malinconiche ad uno stile di scrittura immediato ed ironico. Infatti, i Subuteo raccontano: “Avevamo testo e melodie pronte da parecchio tempo, sicuramente da prima che arrivasse la pandemia dato che le ultime feste risalgono a quel periodo. L’arrangiamento invece ha preso forma negli ultimi mesi con il nostro nuovo produttore Simone Sproccati. Con lui abbiamo concordato una linea artistica ben precisa e “Pop Corn” ne è solo un anticipo”. 

Entrando nelle specifiche tecniche del brano, le voci sono state registrate al Sonus Factory di Roma con Giovanni De Sanctis mentre Simone Sproccati (HEYSIMO) si è occupato della produzione e dell’arrangiamento della canzone. “Pop Corn” segna infatti l’inizio di una collaborazione tra il produttore e la band, oltre a rivelare una visione artistica volta ad unire all’IT-pop della scena indie romana componenti della Future Bass americana. 

SUBUTEO è un progetto nato nell’estate del 2019 dall’esigenza creativa dei cinque componenti della band: Raffaele Pitoni, Nicola Miccadei, Francesco Carones, Damiano Marcari e Verdiana Tedesco. Il gruppo, infatti, scrive ed arrangia ogni sua canzone come un vero e proprio collettivo, prendendo ispirazione dal moderno IT pop e dagli ascolti personali e variegati dei singoli membri. Nel 2020 iniziano la loro collaborazione con la nota società di distribuzione Artist First e chiudono l’annata con cinque canzoni all’attivo nelle varie piattaforma digitali. 

Nel 2021 la band decide di intraprendere un nuovo percorso artistico con il produttore e musicista Simone Sproccati, con il quale nasce una forte intesa. I Subuteo, infatti, sono al momento in fase di scrittura, ma i primi frutti di questa nuova collaborazione saranno visibili già dal 29 Aprile 2021 con l’uscita del loro nuovo singolo: “Pop Corn”.

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Indie Pop

LAMETTE: “TU MI FAI” E’ IL NUOVO SINGOLO.

“tu mi fai” è il titolo del nuovo singolo dei LAMETTE. Il brano prodotto con Simone Sproccati parla di una storia d’amore nata d’estate, delle notti passate in macchina ad appannare i vetri, uno di quei amori stagionali che ti lasciano alla fine l’amaro in bocca e la sensazione che tutto ciò non sia stato abbastanza.

Il duo fotografa un amore ruvido, passionale, che paragona ad una rosa bella ed elegante ma allo stesso tempo tagliente con le sue spine. Una fitta al cuore, come un colpo di pistola sparato dritto in mezzo al petto. Forse tutto è successo troppo in fretta, quasi da non accorgersene. Lei troppo bella per resisterle, ma forse non era ancora il momento giusto. 

Cristian Pinieri e Vasco Cassinelli in questa canzone mescolano sonorità Indie Pop, Alt-Pop, Lo-fi e Urban Pop, mantenendo il mood elegiaco dei precedenti brani in un percorso che ha visto il progetto maturare sia musicalmente che artisticamente raccogliendo consensi tra gli addetti ai lavori e ritagliandosi uno spazio sempre maggiore tra gli artisti emergenti del panorama indipendente.

“Quando il nostro amico e producer Alessandro Landini ci ha mandato la prima bozza del beat il ritornello è nato da sè, quasi come se fosse nella nostra testa da sempre e aspettasse solo il momento giusto per prendere vita”.

LAMETTE è il nome del duo formato da Vasco Cassinelli e Cristian Pinieri. Entrambi classe ‘98 e di Piacenza si conoscono alle superiori, da lì iniziano ad approcciarsi al mondo della produzione e scrivono i primi testi insieme. Le influenze musicali di entrambi sono svariate tra cui Alt-Pop, R&B, Lo-fi, HipHop, Chillwave e Indie Pop. In totale il duo ha pubblicato finora 4 singoli e 1 featuring, collezionando numerosi traguardi come l’inserimento nelle playlist editoriali di Spotify “New Music Friday Italia” e “Scuola Indie”, tra i loro brani più ascoltati il singolo “quando ti spogli” con oltre 100.000 streams e 6 mesi di permanenza in editoriale.

I LAMETTE hanno risposto alle nostre domande in questa intervista

“Ognuno ha preso la propria strada e ciò che rimane è il rimpianto di non poter tornare indietro a quell’estate”.