“Love Dies Slowly” è il nuovo singolo di Facile, uscito martedì 4 giugno 2024. Una canzone dai connotati quasi salvifici, per riscattarsi dalle delusioni sentimentali. Le chitarre ruvide e l’intensità della performance vocale contribuiscono a rendere il brano pressoché impeccabile.
Foto: Riccardo Garofalo
Queste le parole con le quali la band presenta la canzone: «Un grido di rabbia generata dalla fine di un amore logorato dal tempo. “Love Dies Slowly” è uno sfogo necessario dove si racconta di un sentimento tanto profondo quanto deleterio che porta ad una necessità di liberazione. La frustrazione per la fine di un rapporto difficile che porta con sé anche bellezza e nostalgia viene espressa dal cantato gridato ed emotivo, sostenuto da groove sempre più decisi.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO
I Facile nascono in un garage nella bassa Brianza, disconnessi dalla frenesia metropolitana. Spinti dall’esigenza di trasformare in musica le quotidiane esperienze della vita di periferia, scrivono per guarirsi da una visione metereopatica e disillusa della vita. Vivono nella scena underground brianzola dove si raccontano attraverso distorsioni e groove decisi, partoriti in lunghe sessioni di rilascio emotivo e ricostruzione musicale in studio di registrazione.
“Isole” è il nuovo album degli Wabeesabee, uscito il 31 maggio 2024 via Pulp Dischi. Il wall of sound creato dal collettivo umbro costituisce la pregevole soundtrack di un film che abbiamo vissuto o potremmo vivere tutti, nel quale, come in ogni road movie che si rispetti, il/la giovane protagonista si rivolta contro una società conformista per abbracciare il cambiamento interiore.
Foto: Tommaso Forti
Queste le parole con le quali la band nu soul presenta la canzone:
«”Isole” è il nostro secondo lavoro discografico. Un concept LP fondato su una storia: il viaggio di un* ragazz* alla ricerca della propria identità, di un posto nel mondo; è un’odissea di 10 tracce, un percorso che parte dalla volontà di isolarsi dai grandi cercando un proprio luogo dove rifugiarsi e si conclude con il conseguimento del proprio sé. Ciò che ti rifugia alla fine ti isola e non vi è abbastanza conoscenza per formare un proprio sé da soli; soltanto con l’aiuto di comunità aperte alla condivisione delle proprie istanze si può trovare un proprio posto, che è inevitabilmente, per la natura umana, insieme agli altri. Verso il finale del disco si avverte l’urgenza di aiutare le persone a trovare la propria identità consapevoli delle difficoltà biologiche e sociali a cui una persona fin da adolescente va incontro. Crediamo molto in questi temi e vogliamo che la musica torni a prendersi un posto nell’opinione pubblica e possa fornire anche un aiuto.»
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BIO Andrea (batteria e cori) e Saverio (chitarre, tastiere e voce) si conoscono da parecchi anni ed insieme hanno condiviso la passione per la musica con diversi progetti, stabiliti però solo con quest’ultimo: Wabeesabee. Il nome nasce da “Wabi-sabi” (侘寂), visione del mondo fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose. Partendo da questa prospettiva, il duo vuole comunicare le esigenze personali sotto il comune tetto della black music, caratterizzata da sonorità R&B e influenze gospel, celebrando l’intimità che porta al confronto con sé stessi. Nel 2021 si esibiscono per la prima volta al format Fra(m)menti, organizzato da Pulp Dischi in esclusiva per Rolling Stone e pubblicano poco dopo il primo disco, “Muktada” (Pulp Dischi/Artist First). Il disco è un omaggio alla musica in primo luogo, un viaggio sonoro tra diverse istanze che si occupano principalmente di errori, o fare i conti con sé stessi. Questo lavoro è promosso attraverso alcuni dei palchi più suggestivi dello Stivale come quello del Meeting Del Mare di Marina di Camerota, della Darsena, del Mare Culturale Urbano di Milano, aprendo a Venerus e Joan Thiele fra gli altri. Successivamente al tour estivo rilasciano un singolo, “Mandorla”, uscito a dicembre 2021 tramite Pulp Dischi in contemporanea con la prima stampa del vinile “Muktada” edito in due versioni (una “classica” e una in tiratura limitata esclusiva).
“Heim” è il nuovo singolo di Satellite, che ancora una volta colpisce per il carattere genuino e profondo del proprio songwriting. Dopo un paio di singoli così a fuoco, non vediamo l’ora di ascoltare l’EP d’esordio.
Foto: Marco Pellegatta
Queste le parole con le quali il musicista meneghino presenta la canzone: «La tua casa è crollata. Si potrá ricostruire? Rimarrá qualche ricordo? È mai stata davvero una casa? Poco importa, ora sei perso, solo e un tutt’uno con la notte. Non potresti sentirti piú a casa di cosí. “Heim” parla di famiglie spezzate. Abbraccia la notte, in uno spazio dove forse potrai sentirti di appartenere.»
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BIO
Giacomo Maria Colombo, in arte Satellite, è un cantautore nato a Milano nel 1998. Con il suo progetto solista intende parlare al lato intimo dell’animo umano, toccando le corde dell’emozione quando ci sentiamo vulnerabili. I suoi brani parlano a coloro che si sentono soli, abbandonati e che desiderano scappare. Satellite vuole offrire un rifugio emotivo attraverso la sincerità della sua musica.
Aigì, nome d’arte di Antonio Il Grande, è un nome che seguiamo, come sapranno bene i nostri lettori, ormai da diversi anni: per questo, non potevamo certo esimerci dal fare all’artista qualche domanda su “MOOD-POP“, il suo eclettico e visionario – capirete perché – album d’esordio.
Aigì, è un piacere ritrovarti con un EP. Da quanto aspettavi questo momento?
Piacere mio! Lo aspettavo da tempo, perché è la sintesi di due anni di sperimentazioni su vari fronti. Difatti abbiamo iniziato a lavorare alla canzone meno recente (Orsa Maggiore) nel febbraio del 2022.
“Mood-pop” è un lavoro denso, che a suo modo racconta con sincerità un percorso personale che può essere anche collettivo. Quanto è stato “terapeutico” per te scrivere le canzoni di questo tuo disco d’esordio?
Tanto! È come se ad ogni canzone avessi affidato il compito di custodire un’istantanea di come mi sentivo in quel preciso momento. Insieme propongono diverse sfaccettature della mia interiorità.
Raccontaci i brani: in ognuno, c’è un po’ di te (e delle tue numerose sfumature musicali) ma ce n’è uno al quale ti senti particolarmente legato?
Sono tutte canzoni-promemoria: Sbalzi d’umore mi ricorda che siamo fatti di contraddizioni, Orsa Maggiore che devo godermi il momento, Cherosene che l’amore non si piega a marchette social, Nuvole che non devo perdermi d’animo, Niente di che quanto sia importante comunicare in una relazione e Nudo/a che il sesso è un gioco senza frontiere. Orsa Maggiore direi che, oltre ad esserci legato, è un evergreen per il mio progetto.
Tra tutti, ci ha colpito la scelta di approcciare ogni brano attraverso una diversa chiave di lettura musicale, che mantiene tuttavia intatta e coerente la firma della tua penna. Ci racconti come nasce questa idea, che pare dare anche il titolo all’EP?
Nasce dal semplice fatto che mi stanno strette le etichette. Mi piace molto ibridare la mia musica arricchendola di varie suggestioni. Dopo tre singoli non proprio coerenti fra loro, mi sono detto “Sai che c’è? La mia coerenza è l’assenza di coerenza”. È nato così il concept di MOOD-POP. Poi chiaramente questo è vero a metà, perché ci sono molti elementi che ritornano.
Certamente un disco del genere, che fa della sperimentazione musicale una delle sue principali chiavi di lettura, merita due parole spese sui tuoi collaboratori… con chi hai lavorato a “Mood-pop”?
Ho lavorato con il mio produttore di fiducia, Octavio Laria, con cui stiamo creando un team di produzione anche per altri artisti. Andavamo al liceo assieme e in questi ultimi anni abbiamo fatto un percorso di crescita che ci ha resi veramente complementari.
AIGì, grazie per il tuo tempo, e in bocca al lupo! Quando potremo ascoltarti dal vivo?
Grazie a voi e viva il lupo! Intanto il 28 aprile sono stato al Volume (Firenze). Da maggio dovrei partire con un tour ma siamo ancora in fase di definizione. Seguitemi per rimanere aggiornati!
“La Terra Santa” è il nuovo singolo dei SEQUOIA feat. Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), ispirato da una poesia di Alda Merini: tra speranza e disperazione, la title track del disco che verrà pubblicato in autunno è un altro gioiellino.
Queste le parole con le quali la band milanese presenta la canzone: «Un’immersione nelle profonde acque della malattia mentale, attraverso una parafrasi musicata della celebre poesia di Alda Merini, dove da dietro le mura del manicomio, gli internati cercano la propria salvezza e redenzione terrena.»
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BIO
SEQUOIA si radica nel profondo terreno della tradizione della musica d’autore italiana, robusta nera corteccia dell’alternative rock e forti rami dal persistente fogliame punk.
Il progetto SEQUOIA nasce dalla volontà di riscoprire le radici della canzone d’autore italiana attraverso un affascinante crocevia tra il suono alternative rock anni ’90 e il cantautorato classico. Il risultato, guidato dalla sapiente produzione di Matteo Cantaluppi, è un disco che sublima una poetica che sa essere al tempo stesso cruenta e raffinata, dolce e amara, vita e morte.
“This Hard Love” è il nuovo singolo di Facile, uscito venerdì 3 maggio 2024. Un brano che cavalca le inquietudini emotive di un amore travagliato a suon di chitarre, come nella miglior tradizione del rock alternativo americano.
Queste le parole con le quali la band presenta la canzone:
«Sospesi nell’indifferenza di un cuore prosciugato, tra dolore e amore tormentato, “This Hard Love” si snoda in un viaggio malinconico attraverso le fratture dell’anima. Promesse spezzate echeggiano nel vuoto, mentre ci si ergeva insieme, pronti a sfidare il mondo. Quanto più ci sforziamo di avvicinarci, tanto più questa dura forma d’amore minaccia di strapparci l’uno dall’altro. Ciò che un tempo era un rifugio diventa una gabbia di gelo, satura dell’abbandono e del rimpianto di un legame andato in frantumi.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO
I Facile nascono in un garage nella bassa Brianza, disconnessi dalla frenesia metropolitana. Spinti dall’esigenza di trasformare in musica le quotidiane esperienze della vita di periferia, scrivono per guarirsi da una visione metereopatica e disillusa della vita. Vivono nella scena underground brianzola dove si raccontano attraverso distorsioni e groove decisi, partoriti in lunghe sessioni di rilascio emotivo e ricostruzione musicale in studio di registrazione.
“La Città” è il nuovo singolo degli Wabeesabee, uscito oggi 26 aprile 2024 via Pulp Dischi. L’ultima release prima del nuovo album del duo spoletino che ama la Motown, in uscita a fine maggio.
Queste le parole con le quali la band nu soul presenta la canzone:
«“La Città” è il pezzo che chiuderà il nostro disco e chiude il ciclo di singoli usciti. Riconosciamo alla Città il ruolo di educatrice in senso lato in quanto offre spunti e opportunità di confronto con l’ambiente e le persone intorno a tal punto da farci trovare un posto nel mondo, un equilibrio, fondamentale per la salute psichica delle persone. Il viaggio che ci condurrà verso il nostro secondo disco non poteva non finire con questo brano, che è un augurio affinché tutti possano sentirsi a casa.»
Puoi ascoltare il brano qui:
BIO
Andrea (batteria e cori) e Saverio (chitarre, tastiere e voce) si conoscono da parecchi anni ed insieme hanno condiviso la passione per la musica con diversi progetti, stabiliti però solo con quest’ultimo: Wabeesabee. Il nome nasce da “Wabi-sabi” (侘寂), visione del mondo fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose. Partendo da questa prospettiva, il duo vuole comunicare le esigenze personali sotto il comune tetto della black music, caratterizzata da sonorità R&B e influenze gospel, celebrando l’intimità che porta al confronto con sé stessi. Nel 2021 si esibiscono per la prima volta al format Fra(m)menti, organizzato da Pulp Dischi in esclusiva per Rolling Stone e pubblicano poco dopo il primo disco, “Muktada” (Pulp Dischi/Artist First). Il disco è un omaggio alla musica in primo luogo, un viaggio sonoro tra diverse istanze che si occupano principalmente di errori, o fare i conti con sé stessi. Questo lavoro è promosso attraverso alcuni dei palchi più suggestivi dello Stivale come quello del Meeting Del Mare di Marina di Camerota, della Darsena, del Mare Culturale Urbano di Milano, aprendo a Venerus e Joan Thiele fra gli altri. Successivamente al tour estivo rilasciano un singolo, “Mandorla”, uscito a dicembre 2021 tramite Pulp Dischi in contemporanea con la prima stampa del vinile “Muktada” edito in due versioni (una “classica” e una in tiratura limitata esclusiva).
“Invito per colazione” è l’album d’esordio di Simone Matteuzzi, uscito venerdì 19 aprile 2024, via Zebra Sound con distribuzione Virgin Music Italia. L’invito al viaggio del cantautore milanese ci conduce in una dimensione post-onirica, giocosa quanto seria, perché è questa l’ambivalenza alla base di ogni vera sperimentazione; un luogo dove accettare le contraddizioni dell’artista moderno e la personalizzazione dell’individuo non sembra affatto impossibile.
Queste le parole con le quali il giovane artista presenta il disco: «Qualcosa sta irrompendo nei suoi primi vagiti nella pulsante culla di pluralità e contraddizioni che e` la torrida estate milanese. Appena nato, ancora in piccole demo, si scansa come per gioco da ideologie stilistiche dalle identità monolitiche, proiettandosi nella libertà della pura contaminazione, che è vita. Posto questo vi chiederete, di cosa stiamo parlando? Per spiegarvelo al meglio, permettetemi un invito al viaggio, nel nostro caso un “Invito per Colazione”, quale miglior momento per raccontarlo, mentre si scivola mollemente in una giornata evaporata da tempo e spazio? Tra fumi, sapori, suoni e parole scopriremo vivande pregiate e biliose bevande dalle quali farsi tentare.»
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BIO
Simone Matteuzzi, cantautore e musicista della nebbiosa provincia di Milano, classe 2001, scrive e realizza le sue canzoni sonnecchiando qua e là tra accordi, profumi, sillabe e impressioni; forse con grande acutezza e sensibilità, o forse con un’ironia agitata, brulicante. Sin da bambino è innamorato della black music, suggestione che completerà negli anni del liceo con la scoperta e lo studio del jazz, della classica, del cantautorato e di vari generi sperimentali. Suona in numerosi locali di Milano e hinterland con progetti jazz e cantautorali. Nel 2022 vince il Premio“Ricerca e Contaminazione” della Pino Daniele Trust Onlus, con la quale partecipa successivamente come artista e tastierista all’evento “Qualcosa Arriverà”, audiovisual performance nella Galleria Umberto I di Napoli. Nel 2022 inizia a collaborare, come artista e produttore, con Zebra Sound, società di produzione ed edizione musicale di Milano, con la quale produce il suo progetto d’esordio. Con il suo singolo “Ipersensibile” è tra gli otto vincitori dell’edizione 2023 di Musicultura, Festival Della Canzone d’autore e della canzone popolare in lingua italiana e tra i finalisti di Jazz the Future, concorso indetto da JazzMI e Volvo Studio Milano. Nel 2023 inizia la sua collaborazione come artista con Costello’s Records.
“Autunno ’91” è il malinconico singolo d’esordio dei SEQUOIA, il nuovo quintetto alt-rock prodotto da Matteo Cantaluppi. Un inizio davvero promettente.
Queste le parole con le quali la band milanese presenta la canzone: «La storia di un autunno di trent’anni fa. I fuochi, le castagne, la disintegrazione dell’Unione Sovietica ed un mondo che inizia a non saper più distinguere i Wojtila dai Gorbaciov.»
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BIO
SEQUOIA si radica nel profondo terreno della tradizione della musica d’autore italiana, robusta nera corteccia dell’alternative rock e forti rami dal persistente fogliame punk.
Il progetto SEQUOIA nasce dalla volontà di riscoprire le radici della canzone d’autore italiana attraverso un affascinante crocevia tra il suono alternative rock anni ’90 e il cantautorato classico. Il risultato, guidato dalla sapiente produzione di Matteo Cantaluppi, è un disco che sublima una poetica che sa essere al tempo stesso cruenta e raffinata, dolce e amara, vita e morte.
“Luci di ghiaccio” è il singolo d’esordio di Satellite. Un grido di libertà che squarcia il buio, giunto attraverso l’approdo ai territori della consapevolezza.
Foto: Marco Pellegatta
Queste le parole con le quali il cantautore milanese presenta la canzone: «Quando guardi in faccia ancora una volta i tuoi demoni ormai familiari, che possono persino cullarti durante la notte, una musica ti trasporta verso terre lontane: fredde terre di ghiaccio, dove non c’è più né tempo né spazio, e dove finalmente sei libero. “Luci Di Ghiaccio” parla di presa di coscienza, di fuggire per non tornare più indietro.»
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BIO
Giacomo Maria Colombo, in arte Satellite, è un cantautore nato a Milano nel 1998. Con il suo progetto solista intende parlare al lato intimo dell’animo umano, toccando le corde dell’emozione quando ci sentiamo vulnerabili. I suoi brani parlano a coloro che si sentono soli, abbandonati e che desiderano scappare. Satellite vuole offrire un rifugio emotivo attraverso la sincerità della sua musica.