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Comunicato stampa Rap

DFWU + Moder e Ravenna spacca ancora

“Cronico” è il nuovo singolo dei DFWU, uscito il 22 ottobre 2024. Sentirsi inadeguati nei confronti della società, ma con la cognizione di potersi distinguere (“purtroppo vivo chiaramente in babbilonia da assiro”). Il solido groove dei DFWU unito alle barre di Moder dà vita un pezzo intenso e trascinante.

Foto: DFWU

Queste le parole con le quali il trio presenta la canzone:
«”Cronico” affronta il conflitto interno di un individuo contro le aspettative e le ipocrisie della società moderna. Rampa in questo brano critica la superficialità e lotta per mantenere la propria autenticità. Riflette sulle sue debolezze e sulla ricerca di appartenenza, trovando conforto e speranza nella musica (“se penso a lei non stacco mai”). Accettando le complessità della vita, il protagonista evolve attraverso resilienza e auto-riflessione, cercando autenticità e pace interiore.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO

Don’t Fuck With Us è un’odissea sonora nata durante la quarantena, quando il trio Rampa, Mattia e Anton inizia a sperimentare con synth, loop e prime rime. Fondendo hip-hop, jazz e funk, ispirati da Sangue Misto e Robert Glasper, creano una sinfonia urbana. Sul palco, Daniel alla batteria e Lorenzo al basso amplificano l’esperienza, mentre Marco al piano aggiunge una nuova dimensione al sound.
DFWU incarna l’energia e la diversità della scena musicale romagnola.

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Fonte: Costello’s Agency

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Comunicato stampa

Il canto delle stagioni e del tempo dei SEQUOIA

“La Terra Santa” è il disco d’esordio dei SEQUOIA. La band, prodotta con la consueta abilità da Matteo Cantaluppi, presenta il suo grande romanzo verista, costellato di viaggi verso la propria nowhere land e storie con epiloghi straordinari. È tutto così magnificamente plumbeo che sembra che persino i demoni di questi personaggi abbiano i propri demoni.

Ph & Ad: Camilla Matteuzzi

Queste le parole con le quali la band milanese presenta l’album:
«Dieci tracce, dieci viaggi letterari e poetici, vergati con maestria popular ed attitudine punk, sotto l’egida del produttore Matteo Cantaluppi che dopo aver riportato in auge, rinverdendolo, il suono 80’s, si cimenta col decennio successivo. Dieci storie di personaggi alle prese coi propri demoni e alla ricerca ognuno della propria Terra Santa. Da “Codice” murder ballad con cui si apre il disco, passando per il singolo “Bellamerica”, allegoria della vita e dell’amore attraverso l’epica del viaggio per mare, fino alla delicata “Autunno ’91” sul vecchio mondo in rovina dopo la caduta del muro di Berlino. Un susseguirsi senza pause di racconti e avventure, come nella title track, parafrasi musicata della omonima poesia di Alda Merini o come in “Vlora” che racconta la diaspora del popolo del paese delle aquile. Fuorilegge, pianoforti e magnifici perdenti. La musica d’autore italiana ha di nuovo la scorza dura, quella della robusta nera corteccia di una SEQUOIA.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO

SEQUOIA si radica nel profondo terreno della tradizione della musica d’autore italiana, robusta nera corteccia dell’alternative rock e forti rami dal persistente fogliame punk.

Il progetto SEQUOIA nasce dalla volontà di riscoprire le radici della canzone d’autore italiana attraverso un affascinante crocevia tra il suono alternative rock anni ’90 e il cantautorato classico.
Il risultato, guidato dalla sapiente produzione di Matteo Cantaluppi, è un disco che sublima una poetica che sa essere al tempo stesso cruenta e raffinata, dolce e amara, vita e morte.

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Fonte: Costello’s Records

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Giovanni Milani fotografa il suo momento di grazia

“Fotografia N.2” è il nuovo album di Giovanni Milani, uscito il 20 settembre. L’episodio discografico della svolta per il cantautore toscano dalla propensione jazz, prezioso riassunto della sua indole versatile.

Foto: Greta Pettinari

Queste le parole con le quali il sassofonista presenta il disco:
«Il titolo del disco, “Fotografia N.2”, deriva dal fatto che è il mio secondo album e dal concetto che ogniqualvolta fissiamo la nostra musica non è che fare una fotografia di quello che si è musicalmente in quel momento. Per fare ciò, nel mio caso, è stato necessario “uccidere” il passato immortalandolo in un album.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna. Un suono che scalda ma non brucia.

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Fonte: Costello’s Agency

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Per i Wearesynthetic è giunto il momento di riavviare la realtà

“CTRL ALT SYNTH” è il nuovo album dei Wearesynthetic, uscito il 10 settembre. Attraverso 9 tracce catchy e danzerecce, come ci avevano abituato con i precedenti singoli, la band sarda mette a nudo con sagacia le incoerenze e le assurdità che caratterizzano il consorzio umano.

Foto: Antonio Ruzzoli

Queste le parole con le quali il trio presenta l’album:
«Il primo LP dei Wearesynthetic, “CTRL ALT SYNTH”, rappresenta una svolta significativa per la band, dopo la pubblicazione di due EP. L’album è una raccolta di 9 tracce che dipingono in maniera incisiva e profonda un ritratto della società contemporanea, esplorando tematiche profonde e spesso trascurate. Con ritmi accattivanti, melodie avvolgenti e testi pungenti, i Wearesynthetic ci guidano attraverso un viaggio musicale che invita a riflettere sulle contraddizioni e le complessità del mondo moderno, svelando le ombre dietro la facciata della normalità. Ogni brano è uno squarcio su un diverso aspetto della realtà, raccontato con l’autenticità e il cinismo tipici del sound della band, che mescola influenze indie-electro e synthpop, creando atmosfere sonore rievocative e originali. Un’opera che rappresenta un riavvio, una combinazione di tasti che ci spinge a riconsiderare ciò che spesso diamo per scontato, offrendo una prospettiva fresca e sincera sulla realtà che ci circonda. La musica dei Wearesynthetic, caratterizzata da ritmi pulsanti e sintetizzatori incisivi, è un’esplosione di energia che cattura l’ascoltatore fin dal primo beat.»

Puoi ascoltare il disco qui:

BIO
Wearesynthetic sono 3 come i colori primari. Nella loro musica usano i synth come Jackson Pollock usa il colore giallo. Uno di loro è alto, ma gli altri 2 saltano come Dash Kappei. Sono caldi, a volte freddi, dipende da quale telecomando usano. Amici da sempre, compagni di band negli ultimi 10 anni. Suonano digitali con energia e analogici con cuore.

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Fonte: Costello’s Agency

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I SEQUOIA e l’arte del fallimento

“Aspetto Te” è il nuovo singolo dei SEQUOIA, quarto estratto dal debut album “La Terra Santa” che uscirà ad ottobre. Una lode ai losers, languida e cruda allo stesso tempo, che potrebbe rappresentare benissimo alcuni personaggi della trilogia tossica di Claudio Caligari.

Ph & Ad: Camilla Matteuzzi

Queste le parole con le quali la band milanese presenta la canzone:
«In una società che ha di fatto abolito l’opzione del fallimento, un inno alla vita da magnifici perdenti e la perenne voglia di riscatto, proiettata inevitabilmente verso una nuova romantica sconfitta, cantata a squarciagola.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO

SEQUOIA si radica nel profondo terreno della tradizione della musica d’autore italiana, robusta nera corteccia dell’alternative rock e forti rami dal persistente fogliame punk.

Il progetto SEQUOIA nasce dalla volontà di riscoprire le radici della canzone d’autore italiana attraverso un affascinante crocevia tra il suono alternative rock anni ’90 e il cantautorato classico.
Il risultato, guidato dalla sapiente produzione di Matteo Cantaluppi, è un disco che sublima una poetica che sa essere al tempo stesso cruenta e raffinata, dolce e amara, vita e morte.

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Fonte: Costello’s Records

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In discoteca con i Wearesynthetic

“The Teacher” è il nuovo singolo dei Wearesynthetic, uscito il 26 luglio. La critica mordace della band sarda non risparmia nessuno e ama follemente esprimersi sul dancefloor attraverso trame sintetiche esplosive.

Foto: Antonio Ruzzoli

Queste le parole con le quali il trio presenta la canzone:
«”The Teacher” è un brano diretto che racconta con sarcasmo di consigli non richiesti. Ti incalza, cominci agitando la testa e continui muovendo i fianchi. Synth e bassi spingono, voce e chitarra fanno il resto.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Wearesynthetic sono 3 come i colori primari. Nella loro musica usano i synth come Jackson Pollock usa il colore giallo. Uno di loro è alto, ma gli altri 2 saltano come Dash Kappei. Sono caldi, a volte freddi, dipende da quale telecomando usano. Amici da sempre, compagni di band negli ultimi 10 anni. Suonano digitali con energia e analogici con cuore.

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Fonte: Costello’s Agency

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Giovanni Milani contro il logorio della vita moderna

“Jeans” è il nuovo singolo di Giovanni Milani, uscito il 23 luglio. La società ti impone un pesante e faticoso ritmo di vita? Per il musicista toscano la soluzione non è il famoso aperitivo a base di carciofo, bensì indossare dei pantaloni e parlare d’amore, azioni ordinarie e banali che ci trasmettano la giusta dose di serenità. Una traccia soul jazz per sentirsi fieramente normali ed essere liberi per davvero.

Foto: Linda Giannelli

Queste le parole con le quali il sassofonista presenta il pezzo:
«Troppo spesso diamo per scontante le cose semplici, poiché “normali”, senza considerare che la nostra normalità può essere talvolta una condizione eccezionale. Anche il gesto banale di “mettersi i jeans” non sempre può risultare così facile. Nel brano tale espressione viene intesa come iniziare una nuova giornata, vestirsi per partecipare all’evento della vita quotidiana, e purtroppo “mettersi i jeans” può non essere scontato in un mondo dove tutto corre in maniera estremamente veloce, dove la pressione sociale è sempre più forte, dove l’eccezionalità viene esaltata come unica virtù o una delle poche importanti. Questa canzone è un inno all’amarsi in quanto persone banali, all’esaltazione della semplicità, dei sentimenti veri, quelli teneri di tutti i giorni e non di quelle onde travolgenti di cui ci parlano i film e i social, poiché amare significa farsi cullare dalle onde, ed essere eccezionali nella nostra normalità.»

Puoi ascoltare il brano qui:

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Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna. Un suono che scalda ma non brucia.

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Energia, rabbia e ballo: “Xenofemminismo” è il nuovo singolo di WOR x Beyond Hyperion

“Xenofemminismo” è il nuovo singolo di WOR x Beyond Hyperion, uscito martedì 2 luglio 2024. Ci sono dei momenti in cui gli astri si allineano: questa è la traccia techno rap sovversiva di cui avevamo bisogno adesso, per ballare contro la violenza della discriminazione. Godiamocela.

Foto: Erika Arno

Queste le parole con le quali WOR presenta la canzone:
«“Xenofemminismo” è una traccia di stampo Post Techno europea, soprattutto berlinese, dove il Rap si unisce al mondo dei rave e delle proteste per i diritti sociali. Tra le influenze anni ‘90 e un trait d’union di energia, rabbia e ballo, viene posto il problema delle politiche di genere in un mondo dove gli esseri umani sono sempre più automi, schiavi della rivoluzione digitale.
Lo Xenofemminismo è “una delle più stimolanti tendenze del femminismo contemporaneo” a detta di Nero Edizioni e la traccia si ispira al libro omonimo di Helen Hester.»

Puoi ascoltare il brano qui:

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WOR, nome d’arte di Federica Suriano, è una rapper pugliese classe ‘99 con base a Bologna.
Attiva dal 2020 da sempre scrive testi frutto dei suoi conflitti, barre che altro non sono che un tentativo continuo di convertire in parole il caos, alternandosi tra questioni sociali, culturali e demoni interiori.

Beyond Hyperion è il nome del progetto di musica elettronica di Marco Grifi; producer bolognese classe ’98.
L’Hyperion sound unisce Dark Techno e Cyberpunk, con contaminazioni Hard Techno, Drum and Bass e da OST di videogiochi e film. Il ventaglio di produzioni tuttavia è molto ampio, trovano spazio infatti anche Crossover Rock/Metal, Alt Hip Hop, Post Punk e Ambient. Futuri distopici, neon, intelligenze artificiali e suoni industriali sono tutte parti dell’immaginario musicale che il produttore bolognese vuole portare. Avete mai avuto la sensazione che il futuro sembra essere un luogo oscuro e spaventoso? Bene, ma ora balliamoci sopra.

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Senti come suona il caos per i Wearesynthetic

“Pollock” è il nuovo singolo dei Wearesynthetic, uscito il 25 giugno. Una traccia dal sound 80s, fedele allo stile del trio, dove i synth sgocciolano caoticamente come nel drip painting del pittore statunitense.

Foto: Antonio Ruzzoli

Queste le parole con le quali la band sarda presenta la canzone:
«A volte quando pensi che il caos sia finito e cerchi di ritrovare la calma, ti rendi conto che invece è solo una pausa nel mezzo della tempesta.
Il titolo del brano è un riferimento al pittore Jackson Pollock, famoso per i suoi dipinti astratti con schizzi di colore; la canzone descrive la confusione di alcune situazioni imprevedibili paragonandole a un’opera dell’artista. La canzone trasforma così i momenti vorticosi della vita in qualcosa di colorato e distruttivo, usando un linguaggio forte e viscerale.
Musicalmente il clima generale è teso ma contrastato da un un impianto ritmico danzereccio e ritornelli orecchiabili. Momenti di caos controllato fanno capolino nella parte centrale e nel finale.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Wearesynthetic sono 3 come i colori primari. Nella loro musica usano i synth come Jackson Pollock usa il colore giallo. Uno di loro è alto, ma gli altri 2 saltano come Dash Kappei. Sono caldi, a volte freddi, dipende da quale telecomando usano. Amici da sempre, compagni di band negli ultimi 10 anni. Suonano digitali con energia e analogici con cuore.

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Lasciatevi cullare dal sax di Giovanni Milani

“Nanna Nena” è il nuovo singolo di Giovanni Milani, uscito il 28 giugno. Un sogno di 8 minuti, un viaggio nell’inconscio tra nu jazz e momenti blues, per allontanare i timori quotidiani.

Foto: Valentina Bellini e Riky Angelini

Queste le parole con le quali il sassofonista presenta il pezzo:
«Una ninna nanna per addormentare il bimbo dentro di noi, farlo riposare, accettare le sue debolezze e le sue voglie, senza timore del giudizio. Addormentare dolcemente il bimbo porta ad amare l’adulto, mentre il sonno dell’adulto genera innocenti mostri.»

Puoi ascoltare il brano qui:

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Compositore, sassofonista e cantante mugellano, Giovanni Milani si propone di creare una musica che unisca il suo vissuto musicale: il jazz nell’ambito accademico, il pop nella vita quotidiana e l’elettronica nella vita notturna. Un suono che scalda ma non brucia.

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