Già anticipato dal singolo “Se io fossi Magalli” feat. Papa Black Face, Pepp1 torna con un nuovo disco dal titolo “Giardini Pubici“, disponibile su tutte le piattaforme digitali per Hukapan Records da venerdì 10 maggio 2024.
Un’opera umida come un praticello estivo dopo l’irrigazione a schizzi regolari, un concentrato brevissimo – ma tutt’altro che precoce – di argomenti bollenti come il consenso, l’Abissinia del ’35 e Giancarlo Magalli. In “Giardini Pubici” convivono con rispetto reciproco le sonorità Britpop e le irresistibili vibes da “Osteria Numero Mille”, elementi essenziali per raccontare quanto di più turpe è depositato nello scarico intasato di un’anima perversa.
1. Martelletto 2. La Mia Sposa Bambina 3. Catcalling 4. Se Io Fossi Magalli (feat. Papa Black Face) 5) My Little Baby Bride 6. Risky Love 7. Questa Storia dell’Amore
BIO:
Pepp1 (pron. Peppuàn) nasce nel 1996, anno ricordato un po’ da tutti per gli sviluppi cruciali della diatriba Oasis-Blur e per il telegatto alla serie “Il Maresciallo Rocca”. All’età di tre anni si appropria di una decina di 45 giri ed assimila spiritualmente il brano “Donna Felicità” de I Nuovi Angeli facendone un mantra personale. Nel 2016 si trasferisce a Milano, dove si diploma in Basso Elettrico Jazz presso il Conservatorio Verdi.
Le sue canzoncine uniscono la passione per le sonorità del rock britannico all’affetto casto nei confronti della lingua italiana. Il risultato è puro Creepy Rock: gli argomenti trattati spaziano infatti da vicende di voyeurismo appassionato al desiderio di morire per indigestione di Big Mac, passando per love stories culminate su un binario ferroviario.
Nel 2022 pubblica il suo disco d’esordio “È Polpa Mia” per l’etichetta Hukapan di Elio e le Storie Tese. Tale LP dal retrogusto seminale è stato registrato insieme al complesso de Le Api al Sugo negli studi della band milanese.
A luglio 2023 apre Il Concertozzo di Elio e le Storie Tese a Carpi insieme a Le Api al Sugo. A maggio 2024 pubblica un nuovo EP dal titolo “Giardini Pubici” (Hukapan Records).
“Un 45 giri digitale al retrogusto di silicone e di saliva sparsa sul padiglione auricolare; 7 minuti e 26 secondi pregni di cavalcate su equine zoccolanti e di immersioni profonde fra sirene frigide.
Questa doppietta di brani pone il me stesso amante e musicista nella posizione controversa di combattente dell’affezione (un po’ come Fiorella Mannoia, ma senza una lira). Il gustosissimoLATO A (“Bambolona”) si presenta come il ritratto a tinte fosche di un tipo umano estremamente comune presso la gioventu anti-boomer. La bambolona è infatti il prototipo della fulgida attivista da social tra i 20 e i 25 anni, amata con noncuranza dal tipo rasato che fa le tessere nei circoli ARCI e vituperata con orgoglio dal fondatore di una start-up del centro Italia. Le sue peculiarita piu note? L’elogio spassionato della fluidita colante, le sferzate violente contro il Maestro Memo Remigi e la pratica costante del poliamore sui cuscini zafu
Il LATO B (“Lobi”) non è altro che una celebrazione disinteressata dei messaggi equivoci inviati tra le 2 e le 5 del mattino. I lobi, le occhiaie ed il piacere della luna di miele in mano propria (cit.) diventano gli oggetti di una sincera missiva di sentimento. Il risultato è un invito bagnaticcio e poco formale all’apertura alare, stimolata da una coda in odore di 70’s e dai coretti gospel (purtroppo) bianchissimi”
”.
L’autore, abbastanza terrorizzato da eventuali contraccolpi legali, ha deciso di dare carta bianca ad una bambolona per commentare il contenuto della sua opera.
BAMBOLONA
“Se nei primi trenta secondi di ascolto la musichetta scanzonata di questo cantautore palermitano (non è southshaming, è solo una specifica) mi aveva fatto sorridere, dopo quasi quattro minuti di sofferenza ne ho percepito il sottotesto patologicamente narcisistico e violento.
Le canzoni di Pepp1, autore misconosciuto e discutibile, incarnano infatti il piu becero maschilismo tossico da caffè tabacchi, restituendoci l’immagine di un autentico profeta incel della Martesana.
Pepp1 è il classico white snow man che, appellandosi al prestesto della battuta e del “non si può piu dire niente” gia pronto in canna, riesce ad attaccare il genere femminile in toto (rappresentato in questa sede da me e da Patrizio Betocchi in arte Scrotaglia, il coccolosissimo bear a prova di esame della prostata).
La musica di questo omuncolo è la battuta a sfondo sessuale sul lavoro, la pacca sul culo in metro ed il sorriso sbavante di un edicolante affetto da weightiness (non è bodyshaming, ho usato l’inglese).
Giuseppe La Grutta in arte Pepp1 (pron. Peppuàn) nasce in quel di Palermo nel 1996.
Inizia a scrivere e a produrre canzoni in italiano durante gli anni del liceo, incidendo a 18 anni il disco “Schizzi d’autore” con il Duo Surreale. In questo periodo si appassiona al concetto di “sana competizi1” (pron. competiziuàn) e vince più concorsi presentando alcuni dei brani composti insieme ad Alessio Arena per l’LP sovracitato. Dal 2016 vive a Milano, dove si diploma in Basso Jazz presso il Conservatorio G. Verdi con il massimo dei voti dopo un percorso accademico di cinque anni. Nel capoluogo lombardo lavora come bassista con più formazioni jazz e rock, alternando small band ad organici orchestrali.
Scrive canzoni che definisce di genere creepy rock: gli argomenti trattati spaziano infatti da vicende di voyeurismo appassionato al desiderio di morire per indigesti1 (pron. indigestiuàn) di cibo spazzatura, passando per love stories culminate su un binario ferroviario. I riferimenti musicali sono i maestri del rock britannico (The Beatles, The Rolling Stones and The Who), Paul Weller, una manciata di gruppi progressive e Franco Gatti dei Ricchi e Poveri. A livello ideologico costruisce gran parte della propria estetica sulla scelta di sostituire il 1 (uàn) alla desinenza italiana -one. Tale volontà è riaffermata con prepotenza sia nello scritto che nel quotidiano. Da qui la decisi1 incontrovertibile di scrivere questa presentazi1 nel modo finora proposto.
Poco prima della pandemia prende parte a più puntate del programma televisivo “Fantastico” condotto da Lorenzo Campagnari e si esibisce regolarmente presso il locale Ghe Pensi Mi come ospite dello stesso format. Insieme alla sua band partecipa con il brano “Nathalie” all’edizione 2019 del concorso Fondazione Estro Musicale indetto dallo studio Il Cortile di Milano risultando tra i 15 vincitori su oltre 1200 proposte. A marzo 2021 è nella resident band di “Quelli di Casa Sanremo”, format condotto da Lorenzo Campagnari e Daniela Collu presso il Palafiori di Sanremo nella settimana della famosa kermesse. Nel 2021 registra le sue “canzoni d’amore e di leggero risentimento” presso lo studio Panino di Elio e le Storie Tese. Tutti i brani incisi sono in uscita per Hukapan, l’etichetta del complesso milanese.
A marzo 2022 rilascia il suo primo singolo “Latte Fai Da Te”, una rapsodia progressive con protagonisti tre animali assetati d’amore. Il videoclip realizzato da Roberto Delvoi per il brano ne eleva i lati più creepy. Il progetto musicale prosegue a giugno 2022 con la pubblicazione del singolo “Concimami” che racconta la leggerezza di “un mondo tutto rosa al profumo di lavanda” sognato dalla protagonista del brano. Ad ottobre 2022 esce il suo album di debutto “É polpa mia“.
Autore: Giuseppe La Grutta Compositori: Giuseppe La Grutta/Giacomo Zorzi
Giuseppe La Grutta (voce e basso) Marco Carboni (chitarra) Giacomo Zorzi (pianoforte, organo e cori) Alfonso Donadio (batteria e tamburello) Alessia Marcandalli (bambolona)
Registrato presso Studio Panino (Hukapan) e Bambol Studio. Mix: Giacomo Zorzi
Master: Max MC Costa Recording engineers: Luca Mezzadra e Giacomo Zorzi
LOBI
Autore: Giuseppe La Grutta Compositori: Giuseppe La Grutta/Giacomo Zorzi
Giuseppe La Grutta (voce e basso) Marco Carboni (chitarra) Giacomo Zorzi (pianoforte e tastiere) Alfonso Donadio (batteria e tamburello) Valentina Brozzu (cori) Alessia Marcandalli (cori)
Registrato presso Studio Panino (Hukapan) e Bambol Studio.
Mix: Giacomo Zorzi Master: Max MC Costa Recording engineers: Luca Mezzadra e Giacomo Zorzi