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Comunicato stampa

“Finirà (P L Z Rework)” è il nuovo singolo dei PLZ

Un nuovo capitolo che accompagna la fine dell’estate per il duo senza volto di Milano.

P L Z pubblicano la loro “Finirà (P L Z Rework)“, una nuova versione del celebre brano de I Cani, fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 30 agosto 2024 (in distribuzione Believe Music Digital). Loro sono un’anima pulsante techno pop, una creatura luminosa dalle venature cantautorali che, come uno spettro,  vedevamo aggirarsi per la scena musicale già dal 2021, quando uscì l’album di debutto  “M E G A“, e che ora (finalmente) è di ritorno con un nuovo disco, in uscita quest’autunno. Questo brano invece è il primo di una serie, il primo dei LUFS. 
 

I Lufs sono unità di misurazione della loudness, una delle ossessioni del mastering audio contemporaneo; a noi ricorda l’inglese ‘love’ (come lo pronuncerebbe Björk) e infatti sotto questo titolo usciranno scaglionati una serie di rework che sono delle dichiarazioni d’amore per brani del pop italiano, più o meno recenti: canzoni che ci hanno fatto vibrare negli anni e su cui volevamo da tempo mettere le mani. Abbiamo iniziato con Finirà de I Cani, perché è un brano commovente e cosmico insieme, che ben descrive l’inquietudine di quest’epoca pazza e la voglia di uscirne, di trovare un equilibrio.

(P L Z)


SCOPRI IL BRANO:
https://bfan.link/finira-p-l-z-rework


 

BIO:

Che la si pronunci separando i suoni delle lettere o tutto insieme come “please”, dietro la singla in questione (e le maschere in lattice) si malcelano Diego Palazzo (Egokid, Baustelle) e Giacomo Carlone (produttore di Belize, Angelica, Dada Sutra, Abe, Damon Arabsolgar, Mombao). Il loro primo disco “MEGA”, uscito per Costello’s nel 2021, immaginava in piena pandemia il pop italiano in chiave tech-house, electro e drum&base, con un tono teneramente dissacrante sulle cose della vita. Dopo una lunga pausa, i P L Z tornano oggi con uno stile notturno introspettivo, lanciato in direzione dubstep/UK garage, con produzione e testi più asciutti (come nel precedente singolo “Cose belle“), sempre guidati dalla stessa voglia di spiazzarsi per creare qualcosa di eccitante.

https://www.instagram.com/plzplzplzmusic/
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Pop

A casa dei PLZ, siamo stati al Supermoon Studio di Milano

Esce venerdì 8 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali e in distribuzione Believe Music Italy il nuovo singolo dei P L Z dal titolo “Cose belle“. Un nuovo capitolo per il duo senza volto di stanza a Milano: un’anima pulsante techno pop, una creatura luminosa dalle venature cantautorali che, come uno spettro,  vedevamo aggirarsi per la scena musicale già dal 2021, quando uscì l’album di debutto  “M E G A” (Costello’s Records), e che ora (finalmente) è di ritorno.

È successa una cosa bella”, “Abbiamo visto una cosa bella”. Quante volte abbiamo letto o scritto una caption così? Tra tutte le espressioni che rimbalzano per i social, cosa bella è la più emblematica: veste sempre, non impegna e si porta dentro il desiderio di essere accettati e, perché no, accompagnati, sostenuti nel salire al contrario le scale mobili della vita e della società. Un bisogno tutto umano, plasmato dalle convenzioni, distorto dalle regole dell’attrazione. Il pezzo è il resoconto semiserio di questa dinamica, calata in un rapporto di coppia e resa mantra technoide, tutto moine e spasmi che si inabissano in una notte darkwave, sotto la luce pulsante di un sole-lampione. “Ti scriverò soltanto cose belle, perché se no te ne vai via”: è l’idea malsana per cui accettazione, amore e affermazione sociale non passano dal superamento del conflitto, ma dalla sua rimozione.

La cover del singolo inaugura la collaborazione con il progetto BeautySucksOrKills di Emanuele Ferretti e rappresenta il primo di una serie di ritratti di ‘mostri carini’ che costituiscono il concept del nuovo album.

Per conoscerli meglio, abbiamo deciso di farci invitare a casa loro, al Supermoon Studio dove nascono i loro brani, e ci hanno mostrato cinque oggetti che parlassero anche della loro storia.

1. SUPERMOON LIGHT BEACON

La nostra casa è il Supermoon Studio, dove produciamo e ci riproduciamo. Questa è l’insegna faro che ci illumina nella notte: quando non abbiamo idea di dove andare a parare con un beat o un sample, una linea vocale o una frase, guardiamo quella luce azzurrognola e ci ricordiamo chi siamo e da dove veniamo. 

2.  LE MASCHERE “LATEX BIOSAS”

“Vivi nascosto” dice il saggio epicureo. Noi lo abbiamo preso alla lettera, coprendoci la faccia, appiattendo ogni tratto identificativo, in barba alle leggi antiterrorismo del pianeta. E lo abbiamo fatto un po’ per l’amico Epicuro, un po’ perché averle in faccia è una sensazione pazzesca. La nostra seconda pelle è puro lattice elastico e fragile. Qualcuna ci è esplosa in faccia mentre suonavano, qualcun’altra porta i segni indelebili del sudore versato (e mai asciugato). Sono le nostre compagne di vita, la nostra croce e delizia.

3.  TANZABÄR DIE TANZMASCHINE

Questa scatolina è fra gli elettrodomestici che preferiamo. Ci si cucina i beat in tutte le salse, electro, techno, garage, house. È tanto caruccia quanto stronza: scordatevi che vi tenga salvate in memoria le ricette. Ogni volta è come la prima volta con lei. Ma le vogliamo bene lo stesso, con lei si mangia da dio. 

4. EREBUS, IL DIO DEI BASSI INFERNALI

Come in ogni casa che si rispetti, anche al Supermoon Studio c’è un accesso diretto all’inferno. Nel nostro caso si passa da questo coso. Si tratta solo di intonare i suoi tre oscillatori, cosa possibile solo poche volte all’anno, in concomitanza di certe convergenze astrali o quando il pezzo che stiamo scrivendo è decente. Erebus è un dio dispettoso ed esigente. 

5. P L Z SYNTH BRUSH

Oggetto di piacere, strumento di precisione, la nostra spazzola da synth è un tool “necessario”. Ci si fanno dei cascami di suono stupendi, facendola scivolare dolcemente su tasti, knob e cursori. Un gesto rilassante che libera endorfine e ossitocina come neanche accarezzare un gatto. 

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Comunicato stampa

“cose belle” è il nuovo singolo dei P L Z

Esce venerdì 8 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali e in distribuzione Believe Music Italyil nuovo singolo dei P L Z dal titolo “cose belle“. Un nuovo capitolo per il duo senza volto di stanza a Milano: un’anima pulsante techno pop, una creatura luminosa dalle venature cantautorali che, come uno spettro,  vedevamo aggirarsi per la scena musicale già dal 2021, quando uscì l’album di debutto  “M E G A“, e che ora (finalmente) è di ritorno.

È successa una cosa bella”, “Abbiamo visto una cosa bella”. Quante volte abbiamo letto o scritto una caption così? Tra tutte le espressioni che rimbalzano per i social, cosa bella è la più emblematica: veste sempre, non impegna e si porta dentro il desiderio di essere accettati e, perché no, accompagnati, sostenuti nel salire al contrario le scale mobili della vita e della società. Un bisogno tutto umano, plasmato dalle convenzioni, distorto dalle regole dell’attrazione. Il pezzo è il resoconto semiserio di questa dinamica, calata in un rapporto di coppia e resa mantra technoide, tutto moine e spasmi che si inabissano in una notte darkwave, sotto la luce pulsante di un sole-lampione. “Ti scriverò soltanto cose belle, perché se no te ne vai via”: è l’idea malsana per cui accettazione, amore e affermazione sociale non passano dal superamento del conflitto, ma dalla sua rimozione.

La cover del singolo inaugura la collaborazione con il progetto BeastySucksOrKills di Emanuele Ferretti e rappresenta il primo di una serie di ritratti di ‘mostri carini’ che costituiscono il concept del nuovo album.
 

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY: 
https://open.spotify.com/intl-it/album/6fbR2JLJ1L9n4jEkkMVFPO?si=-3atDE0KRqekrnnBo4OWFA

Scritto, suonato e prodotto da Giacomo Carlone e Diego Palazzo.
Mixato da Giacomo Carlone al Supermoon Studio
Master di Giovanni Versari
Artwork di Emanuele Ferretti @beautysucksorkills

BIO:
 

Non si tratta della sigla del codice di avviamento postale tedesco: P L Z è un modo ammiccante di dire “please”, per favore. “Per favore fateci entrare nel vostro mondo, se volete scoprire il nostro”. Così in X_FVR che apre il loro disco di debutto “M E G A” (Costello’s, 2021), un album concepito e cresciuto durante i lockdown, un altro figlio della pandemia. 

Nascosti dietro maschere di lattice colorato, i due produttori milanesi si definiscono “romantici illuminati, terroristi gentili”, la cui missione paradossalmente è proprio quella di smascherare il groviglio di sovrastrutture e propagande incrociate che rendono il mondo un coacervo claustrofobico di identirarismi e cliché comportamentali da social.

Seduti a cavallo fra i generi, i due produttori milanesi coniugano l’amore per l’elettronica più ipnotica e introversa (il pop elettronico housey della Björk anni ‘90, la techno berlinese in stile Basic Channel o il garage UK di Overmono e Leon Vynehall) con la tradizione cantautorale italiana, creando un immaginario in cui critica sociale e moti del cuore si intersecano. Non a caso la prima produzione è la cover di “Noi come voi”, singolo fra i meno frequentati di Lucio Dalla, il cui avveniristico impianto proto-elettronico viene ulteriormente deflagrato in un numero dubstep tutto scintille e moti ascensionali di sintetizzatori. 

L’album “M E G A” vede la presenza dei singoli che fissano il loro canone espressivo: c’è l’attacco electro di “Milano d’Agosto“, pezzo che finisce nel serie Disney dedicata alle Kardashians (S2E2); l’affondo sincopato di “Secoli“, memore dell’indie-elettronica di “Postal Service” e “Lali Puna“; l’headbanger MEGA, che apre alla collaborazione con la producer Whitemary, autrice di un succulento rework del pezzo; e quella “Presi Bene” che celebra la club culture mentre la fine del mondo fa capolino dai cavalcavia, e lega come un ponte queste canzoni al materiale più liquido su  cui i due hanno lavorato nel corso del 2023, con il working title “Mostri Carini”.

A fianco alle produzioni originali, P L Z è anche folle d’amore per il djing e la pratica del remix: i loro set sono comparsi su Radio Raheem come “P L Z Bang Me!”, mentre nel 2023 escono i rework di “Alda Merinicentravanti di Marta Tenaglia, “A Gonfie Vele” di Mille Punti e “Corri” dei DJSTIVO. E molti altri artisti della scena pop italiana stanno per finire sul tavolo del loro laboratorio, il Supermoon Studio. Solo che ancora non lo sanno…
 

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