Categorie
Comunicato stampa

“Fatamorgana” è il disco di debutto dei Queen Of Saba

Esce oggi venerdì 25 giugno 2021 Fatamorgana, il debut album dei QUEEN OF SABA.  

Nel disco convivono generi e atmosfere diverse, accattivanti e sensuali, a tratti frenetiche. Un disco che ha molto da dire a cui hanno preso parte Sebastian Martini, Filippo GazzollaNicolò Perina , Federico RidolfiGiacomo Zanetti e Giuseppe D’Ambrosio. Lorenzo Battistel e Sara Santi, autori e compositori del disco, hanno dato vita a una piccola gemma dalle forti tinte emotive, frutto di un dialogo interiore che non smette mai di raccontarsi e di raccontare al mondo la propria semplice complessità.

Duo elettronico, supercompatto ed eclettico di Venezia, Lorenzo Battistel e Sara Santi sono due alieni in un mondo che spinge al binarismo, bianco o nero, vero o falso, lui o lei. Intenzionati a smantellare i dogmi di genere con colorata irruenza, i Queen of Saba spaziano tra le infinite sfaccettature dell’arte, della musica, dell’essere. La voce soul di Sara toglie limiti e definizioni ai confini dell’arte. 

CREDITS
Autori e Compositori: Lorenzo Battistel, Sara Santi
Registrata da Lorenzo Battistel presso Mud Sound, Venezia, IT
Mixing a cura di Reid Stefan, Los Angeles, CA
Masterizzata presso Eleven Mastering, Milano, IT
Foto di copertina: Giacomo Bianco
Edizioni: Boogie
Label: La Colletta Dischi
 
BIO
I Queen of Saba sono un duo elettronico, supercompatto ed eclettico di Venezia. Il progetto è nato nel 2019 dall’incontro fra Lorenzo Battistel, 27 anni, percussionista diplomato al Conservatorio di Venezia, e Sara Santi, 24 anni, di Treviso, cantante con una laurea in Arabo.
La loro musica si ciba delle influenze più disparate, dal neo-soul di Jorja Smith all’alternative pop italiano contemporaneo. Con gioia e colorata irruenza si propongono di smantellare i dogmi di genere nella vita come nella musica, esplorando le infinite sfaccettature dell’espressione e dribblando qualunque tentativo di incasellamento.
In un mondo che spinge al binarismo, bianco o nero, vero o falso, lui o lei, si sentono quasi forme aliene. Come ogni forma aliena che si rispetti, sono sempre alla ricerca di uno sprazzo di vita diversa, di un singulto di novità. Ed è proprio in terra veneziana che l’hanno trovato. I Queen of Saba sono tra i fondatori, infatti, della neonata etichetta indipendente “La Colletta Dischi”, che riunisce realtà emergenti attorno alla Laguna e si propone come punto di appoggio per un mondo come quello della musica indipendente e dello spettacolo che sta attraversando, al momento, la peggiore crisi degli ultimi anni. La nascita de “La Colletta Dischi” è stata sancita dall’uscita di tre singoli di tre artisti emergenti, fra cui il nuovo singolo dei Queen of Saba “Spremiagrumi”.
 
Sa: Sara Santi, voce, loop station
Ba: Lorenzo Battistel, pad, tastiere, percussioni

Categorie
Indie Pop

Il lockdown secondo i Queen Of Saba

Da poco è uscita Chiodo Fisso, una canzone “senza filtri, leggera, disperatamente ironica. Traendo ispirazione dal Soul dei crooner degli anni ‘60, si spinge fino a toccare le soglie della Trap, in un connubio fra R&B e Hip Hop. Il testo irriverente ed esplicito camuffa con spavalderia una dichiarazione d’amore non corrisposto, dando voce a chi in amore è perdente ma con stile”, scrivono i Queen of Saba.

I Queen of Saba sono un duo elettronico, supercompatto ed eclettico di Venezia. Il progetto nasce nel 2019 dall’incontro fra Lorenzo Battistel e Sara Santi. Alieni in un mondo che spinge al binarismo, bianco o nero, vero o falso, lui o lei, i Queen of Saba si inseriscono con colorata irruenza, intenzionati a smantellare i dogmi di genere e a spaziare ed esplorare le infinite sfaccettature dell’arte, della musica, dell’essere.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro, sul lockdown.

Come state passando questo strano periodo, qual è la vostra routine?
In questi tempi matti e disperatissimi (cit.) ci dividiamo tra studio, lavoro e musica. Sara sta frequentando un corso a distanza a Torino e Lorenzo insegna percussioni in una scuola ad indirizzo musicale di Venezia: stiamo transitando verso la quasi normalità cercando di conservare più tempo possibile per completare l’album a cui stiamo lavorando e creare nuova musica. Per fortuna è finito il periodo in cui la nostra routine consisteva in fare pilates, preparare torte in casa e sfondarci di Netflix.

L’arrivo della pandemia vi ha sconvolto qualche piano? Quale?
“Qualche piano” è un eufemismo (risata isterica). Ormai l’abbiamo superata, ma pensiamo ancora con tristezza al tour di date che avevamo organizzato a Marzo-Aprile 2020 nel Triveneto e oltre. Quella è stata probabilmente la mazzata più dolorosa per noi, che viviamo ogni concerto come un’esperienza insostituibile di crescita e scoperta, ai limiti del magico.

Ve la ricordate la primissima quarantena? Come la passaste?
Ce la ricorderemo per un bel po’.
Sara l’ha passata a casa con il gatto truccandosi da Drag King, scrivendo testi e facendo gli addominali con la birra di fianco e Dua Lipa nelle cuffie.
Lorenzo si è ritrovato in una Venezia assolutamente inedita, deserta, surreale. Esiste da qualche parte su Instagram un bellissimo video in cui suona i bonghi davanti alla finestra aperta sul ponte degli Scalzi completamente vuoto.
Come Queen of Saba, comunque, abbiamo continuato a lavorare insieme a distanza, condividendo idee e anche pubblicando due singoli.

Di cosa parla il vostro ultimo singolo? L’avete scritto nell’ultimo anno?

“Chiodo Fisso” è stata scritta a San Valentino 2020 (già parte malissimo) e parla di un desiderio che diventa ossessione, ma senza sfociare nel creepy. Nasce da sentimenti negativi, come la frustrazione per un amore dato a una persona assente emotivamente e fisicamente, e li trasforma in autoironia, sfumandoli con una buona dose di doppi sensi, giochi di parole e scuse. L’abbiamo pensata per chi in amore è dalla parte dei perdenti ma vuole comunque essere sottone con stile.

Cosa vi manca più di qualsiasi cosa?

Fino a un mese fa avremmo detto “salire su un palco”, ma quando il 25 marzo siamo saliti sul palco di Musicultura e ci siamo guardati intorno nel teatro vuoto abbiamo capito che quello che veramente ci manca più di qualsiasi cosa è il pubblico, i nostri amici che cantano le nostre canzoni, la gente che balla.

Vi ricordate ancora l’ultima serata che avete fatto post 22.00?

Lorenzo: Io faccio serata tutte le sere di cosa stai parlando?

Sara: Dipende cosa intendi per serata: se intendi stare fuori fino a tardi con un gruppo di amici e dell’alcool in corpo allora l’ultima volta è stata in concomitanza con il mio compleanno, prima della seconda ondata; se intendi sbocciare dentro anche se fuori sei in pigiama, quoto Lorenzo, tutte le sere.