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Comunicato stampa

“Impostore” è il nuovo singolo di Scaleno

Fuori da venerdì 26 aprile 2024 il nuovo singolo di Scaleno dal titolo “Impostore”. Il brano parla di sua maestà la sindrome dell’impostore, ovviamente: quel disagio che ci porta a non essere tranquilli nemmeno quando abbiamo tutto quello che ci serve, che ci fa sentire di non meritare quanto di buono facciamo e la bellezza che c’è intorno a noi. Un pezzo inevitabilmente ritmato, forte, con un testo veloce e diretto.

SCOPRI IL BRANO: 
https://open.spotify.com/intl-it/album/5GGiElTP1aXvyeXhWJJeFn?si=gO9WMLiPRQyHPXvz_4rs3g

BIO:

Scaleno nasce in Brianza trent’anni fa. Dopo aver suonato e scritto per anni canzoni in inglese, decide di passare all’italiano per dire in modo più efficace ciò che ritiene necessario. I suoi testi raccontano le zone grigie dove il nostro essere individui si incontra con la società: insicurezze, lavoro, tossicità, amicizia, amore. In tutte queste cose cerca di fare ordine in cose storte e imperfette, proprio come i triangoli scaleni da cui prende il nome.

Nel 2022, con Luca Cotroneo alla chitarra e Davide Vaglia alla batteria, fonda un trio per scrivere, registrare e portare in giro le proprie canzoni. Quando si suona in tre c’è spazio per liberare le energie musicali di tutti, ma bisogna essere molto affiatati, conoscersi come dei vecchi compagni di classe.

La sua musica si basa su ritmi movimentati, aperture di riflessione e un po’ di leggerezza combattiva, tra il cantautorato indipendente e il rock. A marzo 2024 esce “Crescere”, il primo lavoro ad essere pubblicato ufficialmente. “Impostore” è il suo nuovo singolo.
 

https://www.instagram.com/scaleno.3/
https://www.youtube.com/@scaleno259

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Comunicato stampa

“Crescere” è il singolo di debutto di Scaleno

Esce giovedì 7 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali il singolo di debutto del progetto Scaleno, un brano sfacciatamente autobiografico dal titolo “Crescere” che segue alcune pubblicazioni informali e un percorso live già avviato, con la complicità dei musicisti Luca Cotroneo alla chitarra e Davide Vaglia alla batteria.

Crescere” parla di quando Scaleno aveva vent’anni: è una canzone che cerca di capire cosa ci serve per uscire dagli schemi di pensiero più tossici della nostra società, che ci legano alla tristezza e alla frustrazione. Per citarlo direttamente, in quel periodo Scaleno era un piccolo maiale, con idee bizzarre, confuse e distorte sulla donna — e, in generale, sulla vita.

Crescere” una canzone che si alterna tra una strofa intima, dalle sonorità oniriche, e un ritornello liberatorio e potente.

SCOPRI IL BRANO SU SPOTIFY:
https://open.spotify.com/track/0ss9oDAh6H9hR216i3CBSg?si=HrlBCo94RlCavgpQgmHgSA

BIO:

Scaleno nasce in Brianza trent’anni fa. Dopo aver suonato e scritto per anni canzoni in inglese, decide di passare all’italiano per dire in modo più efficace ciò che ritiene necessario. I suoi testi raccontano le zone grigie dove il nostro essere individui si incontra con la società: insicurezze, lavoro, tossicità, amicizia, amore. In tutte queste cose cerca di fare ordine in cose storte e imperfette, proprio come i triangoli scaleni da cui prende il nome.

Nel 2022, con Luca Cotroneo alla chitarra e Davide Vaglia alla batteria, fonda un trio per scrivere, registrare e portare in giro le proprie canzoni. Quando si suona in tre c’è spazio per liberare le energie musicali di tutti, ma bisogna essere molto affiatati, conoscersi come dei vecchi compagni di classe.

La sua musica si basa su ritmi movimentati, aperture di riflessione e un po’ di leggerezza combattiva, tra il cantautorato indipendente e il rock. Giovedì 7 marzo  2024 esce “Crescere“, il primo lavoro ad essere pubblicato ufficialmente.
 

https://www.instagram.com/scaleno.3/ 
https://www.youtube.com/@scaleno259

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Pop

Cosa c’è nella camera di Scaleno

Esce proprio oggi giovedì 7 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali il singolo di debutto del progetto Scaleno, un brano sfacciatamente autobiografico dal titolo “Crescere” che segue alcune pubblicazioni informali e un percorso live già avviato, con la complicità dei musicisti Luca Cotroneo alla chitarra e Davide Vaglia alla batteria.

Crescere” parla di quando Scaleno aveva vent’anni: è una canzone che cerca di capire cosa ci serve per uscire dagli schemi di pensiero più tossici della nostra società, che ci legano alla tristezza e alla frustrazione. Per citarlo direttamente, in quel periodo Scaleno era un piccolo maiale, con idee bizzarre, confuse e distorte sulla donna — e, in generale, sulla vita.

Noi ci siamo fatti invitare a casa sua, ed ecco cosa ci ha mostrato!

  • Lavagna per ricordarsi

Ho una memoria ottima per le cose che sono già successe, mentre ho una memoria pessima per quelle che devono accadere e soprattutto che devo fare. Il lessico italiano è piuttosto povero: è chiaro che queste due cose sono funzioni mentali completamente diverse, eppure si chiamano entrambe “memoria.” Vabbè. Questa lavagnetta mi aiuta a ricordarmi di uscire di casa senza dimenticarmi quello che devo fare nelle prossime ore, o nei prossimi giorni. È carina e mi soddisfa molto il fatto che ci sia una parte liscia dove scrivere e una parte di sughero, anche se quella di sughero non la uso quasi mai, sigh.

  • Pupazzo balena

Il pupazzo balena ha cambiato la mia vita. Mai 25 euro furono meglio spesi. “Cosa lo compri a fare?,” mi venne detto da una voce solo apparentemente ragionevole alla cassa dell’Ikea di Carugate. Ora sta in cima al mio divano: potrebbe sembrare che l’unica sua parvenza di utilità pratica sia tenere in bocca — chiudibile con una raffinata cerniera lampo — il telecomando, evitando che si perda tra i cuscini. Ma c’è molto di più, come gli abissi più profondi si aprono sotto il mare sereno: mi ha fatto riscoprire quanto sono belli i cetacei, dando il via a infinite e produttive peregrinazioni notturne sulle pagine di Wikipedia che parlano di megattere, balenottere e tursìopi. Il pupazzo balena rallegra le mie giornate, addolcisce le mie notti, riduce la distanza tra le tenebre padane e il mare. 

  • Poster commie “no war but class war”

Niente guerra. Però è giusto combattere lo sfruttamento, le prepotenze e l’oppressione di chi ha tutto verso chi non ha niente. Come abbiamo ottenuto la giornata lavorativa di otto ore? E le ferie pagate? E i giorni di malattia? Ecco. L’abbiamo appeso in inglese, così i nostri vecchi che non sanno la lingua e non sono proprio schierati sulle posizioni di Lotta continua non capiscono cosa c’è scritto.

  • Egidio (scheletro giocattolo)

C’è chi ha gli scheletri nell’armadio, io il mio l’ho messo nella libreria. Si chiama Egidio. Come, di chi è? “Il padrone della casa contigua al quartiere delle educande, era dunque un giovane scellerato: e si chiamava il signor Egidio. Suo padre, uomo dovizioso bastantemente, non aveva avuta altra mira nell’educarlo, che di renderlo somigliante a se stesso: ora egli era un solenne accattabrighe. Egidio non aveva quindi sentito dall’infanzia a parlar d’altro che di soddisfazioni e di fare stare, non aveva veduto quasi altro che schioppi e pugnali.”

  • Il tavolino sul balcone

Mi piace molto il vino bianco fermo, ancora più del prosecchino. Cosa c’è di meglio di bersi un bicchiere sul balcone, nelle sere d’estate o di primavera, mangiando il melone o sgranocchiando le patatine? Nulla, esatto. Qualche anno fa ho comprato questo tavolino con sedie a una di quelle eterne SVENDITE TOTALI in quei negozi di articoli per la casa nei centri commerciali, che dovrebbero essere SOLO FINO A ESAURIMENTO SCORTE ma che misteriosamente ci sono letteralmente sempre. Cin cin.