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Giulia Impache elargisce esperienze sensoriali

“Quello che (outside)” è il nuovo singolo di Giulia Impache, uscito venerdì 18 ottobre 2024. L’artista torinese continua ad illuminare le nostre vite portandoci dentro la sua realtà fenomenica, dove i parametri della canzone sono dissolti e l’espressione vocale è al centro della creazione, come insegnava il Battiato “elettronico”.

Foto: Lorenzo Firmi

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«La voce, la mia, come strumento per abbattere le mie barriere personali.
Cantare mi ha salvata da una timidezza letale spesso fraintesa come arroganza e superiorità. La timidezza fa sbagliare le parole. Confonde le intenzioni. Ci ammutolisce.
Insicurezza e timidezza a volte aleggiano su di me, oscurando la mia luce. La voce è l’unico modo che ho per sconfiggerle. Per non essere fraintesa. Solo con il canto posso davvero esprimermi, essere me stessa, conoscermi e anche proteggermi. Quando canto, respiro.
Ho scelto questo pezzo come uno dei singoli del disco perché è uno dei più personali. Affronta un tema a me molto caro e spero possa fare da riparo per chi vive o ha vissuto situazioni come ansia, attacchi di panico e momenti di vulnerabilità.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Giulia Impache è una cantante e compositrice italiana. Il suo suono e la sua ricerca musicale esplorano la voce in relazione al corpo su un piano tecnico ed emotivo. Si tiene lontana da etichette e generi, cercando di mantenere la sua natura ibrida, data dalla miscela di influenze che vanno dalla musica antica al folk e dall’ambient all’elettronica “spaziale”. Aperta all’ascolto, è stata in grado di plasmare una miscela stilistica e sonora che coinvolge la voce come strumento per creare suoni avvolgenti, eterei e oscuri.
La sua ricerca mira anche a rompere il legame canonico con le parole. Sperimentando con le sonorità, si trova a parlare nuovi linguaggi basati sulla connotazione, sul fonema libero da qualsiasi legame concettuale predefinito, lo stesso impasto emotivo ed evocativo che un suono può portare.

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Fonte: Costello’s Records

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L’attitudine non si compra e i VIZIOSA ce l’hanno

“Strade Bianche” è il nuovo singolo dei VIZIOSA, uscito martedì 15 ottobre 2024. Post punk all’italiana ma con un tocco indiscutibilmente britannico, grazie a un guest d’eccezione alle chitarre: Drew McConnell (Babyshambles, Liam Gallagher).

Foto: Ivan Cazzola

Queste le parole con le quali la band presenta la canzone:
«”Strade bianche” è il grido straziante di tutte quelle anime perse o ferite che galleggiano nel fetore tossico in cui vivono.
Figli che nelle strade trovano rifugio, armati di stagnola e accendini. Madri, con il viso corroso da lacrime bianche, cercano impaurite, tra schifo e solitudine, i loro figli.
Il bagno di un locale diventa teatro di un finale tragico, ma che ha il sapore di libertà. Una corda diventa l’unico mezzo disponibile per togliersi dall’anima quel peso bianco.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
VIZIOSA è l’incontro malato fra generazioni punk differenti, quella del ‘77 e quella del post punk più attuale.
Le canzoni raccontano in modo crudo di persone messe ai margini dalla società, maltrattate e offese, ma anche di amore e di speranza, il tutto condito da un sound acido, potente e tumultuoso. VIZIOSA mette a nudo la parte più intima e schifosa di ognuno di noi, quella che tutti cerchiamo di nascondere dentro noi stessi.

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Fonte: Costello’s Agency

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Un calcio ai guai con SUPERTELE

“Mutande” è il nuovo singolo di SUPERTELE, uscito venerdì 11 ottobre 2024. Il cantautore DIY sviluppa le sue trame pop con un interessante approccio lo-fi. Pop emotivo, leggero e precario proprio come l’iconico pallone degli anni 70 dal quale l’artista lombardo prende il nome.

Foto: Enrico Luoni

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«La traccia esplora il caos pratico ed emotivo di una persona che si sente sopraffatta dalla vita e dalle sue complessità, ma che trova conforto e rifugio nell’intimità sia fisica che affettiva. È un viaggio tra il dolore, l’instabilità e la ricerca di un rifugio in cui nascondersi.
La canzone parla del bisogno umano di connettersi profondamente con qualcun altro quando tutto sembra incomprensibile. Nonostante il “casino” c’è la speranza di trovare sollievo e rinnovamento nell’amore, anche nei suoi aspetti più semplici e fisici. Le mutande sono dunque una metafora dell’intimità e della protezione. Si cerca un rifugio nelle “mutande” dell’altro, un posto dove sentirsi al sicuro e poter rinascere.
Musicalmente la canzone è un pop dalle sfumature urban, con sample presi da vecchi vinili, che danno al sound un gusto lo-fi e un’atmosfera instabile, come l’umore di chi scrive.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
SUPERTELE inizia a suonare a 10 anni. Da quando ne ha 13 scrive canzoni. Innamorato da adolescente del punk e del grunge suona in una serie di band in giro per la Brianza, Milano e il nord Italia. Con il passare degli anni, amplia il suo orizzonte musicale, sperimentando sonorità più psichedeliche e sperimentali, contaminandole con un approccio cantautorale nei testi.
Durante la pandemia inizia a dedicarsi alla produzione musicale, gettando le basi per il suo progetto solista. In questa seconda vita artistica, mescola sample, suoni catturati dalla vita quotidiana e strumenti vintage, mantenendo lo spirito DIY che ha caratterizzato le sue origini.
Il risultato è un sound ibrido che spazia tra alternative pop e lo-fi, con influenze elettroniche e momenti più ballabili. In questo progetto, SUPERTELE scrive, produce e canta la sua musica, occupandosi anche dell’intera componente visiva.

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Derri ha deciso di stare nel chill

“Ercole” è il nuovo singolo di Derri, uscito martedì 1 ottobre 2024. Una produzione interessante, tra il downtempo e uno psych-pop squisitamente lo-fi, per una traccia che comunica l’importanza dei momenti di relax in questa vita grama. L’inizio di un nuovo percorso per il cantautore monzese, decisamente da seguire.

Foto: Emanuela Mereu

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«Un inno al lasciare andare e accettare se stessi e il presente.
Il verso ”è l’illusione di qualcosa d’importante che ha trasformato la mia vita in distrarsi” racchiude il senso del brano. Ricordarsi di dare importanza alla vita stessa, piuttosto che a ciò che viene considerato importante, per poter godere appieno dell’esperienza e non solo di ciò che ricerchiamo. L’arrangiamento mette insieme influenze ballad e acustiche guardando al pop moderno nella scelta melodica e della parte ritmica, in un’esperienza eterea, distesa ma incisiva tanto quanto una hit.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
DERRI è un cantautore per necessità. Crede che la vita ordinaria sia psichedelia, che dentro alle cose di tutti i giorni ci sia tutta la poesia e il dramma di cui abbiamo bisogno.
Abbracciando un ampio spettro di generi e influenze e attingendo dalle esperienze personali più diverse, ha sempre cercato, come un alchimista, il giusto equilibrio tra canone e follia, tra pensiero ed emozione, senza mai rivelare del tutto quanto ci fosse di suo in quanto veniva raccontato. Canta in modo distintivo testi vividi, di fronte a interi panorami sonori per un’esperienza pop che è tutto fuorché plasticosa, pur mantenendo il carattere da hit. I suoi brani immortalano le affascinanti stranezze e le contraddizioni dell’esperienza in uno sfondo animato e ricco di dettagli.

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Il sogno policromo di Jacopo Gobber

“Kappaò” è il nuovo singolo di Jacopo Gobber, uscito venerdì 13 settembre 2024. Il cantautore veronese dà libero sfogo alla sua immaginazione tirando fuori una nuova gemma di cangiante pop obliquo.

Foto: Alessandro Stefani

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«Il riff di chitarra mi ricordava “Day Tripper” dei Beatles, allora per rovinarlo un po’ ho sostituito la chitarra con dei colpi di clacson. Il giro di organo invece mi ricordava una pubblicità dei pannolini. È una canzone bizzarra, molto naïf, con parti leggere e colorate e altre più noise e incespicanti come lo stacchetto robotico in 7/4 alla Talking Heads.
“L’eschimese che gioca alla roulette russa” sarebbe in realtà un robot: avevo fatto un sogno dove c’erano dei robot seduti in una tavola rotonda che facevano la roulette russa, però “robot” non ci stava con la melodia ed era simpatico un eschimese che giocava a qualcosa di russo. “La domenica” invece ci stava bene appiccicata a Kappaò: la domenikappaò.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Jacopo Gobber è un cantautore che dal 2004 compone in totale libertà e autonomia un art pop psichedelico con arrangiamenti massimalisti. Le sue produzioni sono artigianali e bitorzolute ma grazie alle melodie easy listening e ai ritornelli scritti come degli slogan, diventano in qualche modo comunicative.

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Nel labirinto di Giulia Impache

“When My Eyes” è il nuovo singolo di Giulia Impache, uscito martedì 3 luglio 2024. Un brano-dedalo, frutto della creatività brillante di tre compositori che uniscono le proprie inclinazioni artistiche. La voce spirituale di Giulia si libra maestosamente su una base irrequieta e tortuosa.

Foto: Luce Berta

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«La decisione di inserire questa traccia come bonus track nasce dal fatto che durante un live abbiamo suonato questo brano composto da Jacopo.
Nonostante esca dalla narrazione del disco, per me questo pezzo riveste un ruolo cruciale a livello musicale: è il punto di arrivo tra le produzioni elettroniche sperimentali di Jacopo Acquafresca  e Andrea Marazzi e la mia musicalità fortemente radicata nella melodia e nell’etereo. Una linea sottile di voce si poggia delicata su una base elettronica portata al suo estremo.  
Dopo due anni di lavoro insieme, Jacopo e io ci siamo innamorati di questo brano per la sua saturazione elettronica, unita ad accordi molto semplici su cui si insinua una melodia cinematica. La soundtrack di un film sulla sopravvivenza e sulle esperienze di vita.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Giulia Impache è una cantante e compositrice italiana. Il suo suono e la sua ricerca musicale esplorano la voce in relazione al corpo su un piano tecnico ed emotivo. Si tiene lontana da etichette e generi, cercando di mantenere la sua natura ibrida, data dalla miscela di influenze che vanno dalla musica antica al folk e dall’ambient all’elettronica “spaziale”. Aperta all’ascolto, è stata in grado di plasmare una miscela stilistica e sonora che coinvolge la voce come strumento per creare suoni avvolgenti, eterei e oscuri.
La sua ricerca mira anche a rompere il legame canonico con le parole. Sperimentando con le sonorità, si trova a parlare nuovi linguaggi basati sulla connotazione, sul fonema libero da qualsiasi legame concettuale predefinito, lo stesso impasto emotivo ed evocativo che un suono può portare.

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Il sax rivoluzionario di Marco Scipione

“New Rise” è il nuovo singolo di Marco Scipione, uscito martedì 16 luglio 2024. Un brano ammaliante che trascina nell’occulto. Il sassofonista pavese ama da sempre aprire nuove porte, ma qui riesce a portare la sperimentazione del proprio strumento a un livello superiore. Ascoltare per credere.

Foto: Alessandra Fuccillo

Queste le parole con le quali il musicista presenta la traccia:
«Con “New Rise” Marco Scipione inaugura il suo percorso sperimentale solista, tra musica ciclica, pulsazioni elettroniche e drone music. Il brano, come tutto l’album “H(ost)” (in uscita ad ottobre 2024 per Cassis Records) è stato registrato e mixato al BUNKER STUDIO di Brooklyn utilizzando esclusivamente il sassofono che lo ha reso un apprezzatissimo musicista all’interno del panorama italiano.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Marco Scipione è un sassofonista italiano considerato uno dei nomi più rilevanti della scena emergente. Sassofonista anomalo, virtuoso nel jazz e nella fusion ma con un solido background nel rock e nel metal, è uno dei principali utilizzatori di effetti sul suo strumento che distorce e modifica ispirandosi a Kurt Cobain, ai riff di Tom Morello e alle suggestioni sonore eteree dei Radiohead. Un approccio che esprime a pieno nel suo trio post punk hardcore DANG!
La passione per le colonne sonore, la musica di ricerca, i videogames hanno spinto Marco a continue esplorazioni sonore, maturate in diversi progetti e concerti in solo.
L’anima rock e quella sperimentale si chiudono in un perfetto ed eterogeneo triangolo musicale con la sua attività di session man che lo vedono girare il mondo assieme ad alcuni dei più autorevoli artisti pop e jazz italiani (Eros Ramazzotti, Mario Biondi, Tommaso Paradiso).
“H(ost)” è il debutto di Marco Scipione come solista. Registrato al Bunker Studio di Brooklyn è un disco di solo sax, senza sovraincisioni o loop.

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Jacopo Gobber vuole essere Trucebaldazzi e ha i suoi buoni motivi

“TRUCEBALDAZZI” è il nuovo singolo di Jacopo Gobber, uscito venerdì 19 luglio 2024. Chi non ha mai pensato che in questi ultimi anni i cantautori cosiddetti indie si crogiolassero in un immaginario trito e ritrito, se non in qualche caso addirittura fake? Jacopo Gobber vuole essere libero da ogni estetica alla moda, ma soprattutto ripudia gli artisti fatti con lo stampino, privi di autenticità. E ce lo vuole giustamente urlare in faccia. A suggellare questo approccio punk ci pensa l’incredibile chitarra jazz disorientante di Manlio Maresca.

Foto: Alberto Rugolotto

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«Il brano nasce dal disgusto provato scrollando tra i video di YouTube e Instagram dei nuovi “artisti indie”, durante i vari lockdown del 2020-2021. La scintilla che ha fatto nascere il brano è stata quella della sensazione di totale perdita di autenticità nei nuovi artisti definiti indipendenti.
Io che ho sempre avuto dei riferimenti di musica pop “grande” e autentica nello stesso tempo, tipo gli inni “See Emily Play” di Syd Barrett o “True Love Will Find You In The End” di Daniel Johnston.
Mentre guardando i video che postava il buon Truce su YouTube, anche se la sua musica è terribile, ritrovavo quell’autenticità che stavo cercando. Quindi ho in pratica messo i due pesi sulla bilancia, il nuovo artista indie pop farlocco e narciso da una parte e TRUCEBALDAZZI dall’altra, e ho scelto.
Musicalmente è venuto fuori quasi un pezzo hip hop come stile vicino alle prime produzioni dei Beastie Boys. La prima versione era molto minimale allora ho chiesto al musicista punk jazz Manlio Maresca se aveva voglia di renderlo più malato e disturbato mettendoci qualche sua chitarra jazz e noise, e questo è il risultato.
“TRUCEBALDAZZI” inoltre è simile ad un altro brano scritto da me sempre in quel periodo e sempre più o meno per lo stesso motivo: “GarageBand©” uscito per il progetto Giostre»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Jacopo Gobber è un cantautore che dal 2004 compone in totale libertà e autonomia un art pop psichedelico con arrangiamenti massimalisti. Le sue produzioni sono artigianali e bitorzolute ma grazie alle melodie easy listening e ai ritornelli scritti come degli slogan, diventano in qualche modo comunicative.

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Giulia Impache crea magia

“(I’m) Looking (for) Life” è il nuovo singolo di Giulia Impache, uscito martedì 9 luglio 2024. Quanto è bello e raro ascoltare musica nuova emozionante e fuori dagli schemi? Il favoloso brano della compositrice torinese è una delle cose più affascinanti che ascolterete oggi.

Foto: Fabiana Amato

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«Di solito quando creo un brano prima nasce la melodia e la struttura armonica, poi penso a un tempo e, solo dopo, arrivano le parole e insieme a Jacopo arrangiamo e produciamo il tutto.
Questo brano, invece, è nato in modo diverso. Dal trasporto di Jacopo per la Drum Machine, ho creato un giro armonico su cui è nata spontaneamente una melodia articolata da parole inventate. Nasce così “Lookin life”, con una melodia che pare un incontro tra le colonne sonore di David Lynch e Robert Wyatt.
La parte più dura era metterci sopra un testo ma dopo il silenzio, la rottura. L’improvvisazione, il ritmo, le progressioni armoniche e una melodia incalzante mi hanno stimolata all’azione. Ho iniziato così a scrivere un testo che racconta di una situazione lavorativa personale un po’ scomoda. “Lookin life” narra quella sottile e fastidiosa sensazione di essere presi in giro e di sentirsi impotenti, ma è anche la determinazione che finisca e non ricapiti mai più.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO
Giulia Impache è una cantante e compositrice italiana. Il suo suono e la sua ricerca musicale esplorano la voce in relazione al corpo su un piano tecnico ed emotivo. Si tiene lontana da etichette e generi, cercando di mantenere la sua natura ibrida, data dalla miscela di influenze che vanno dalla musica antica al folk e dall’ambient all’elettronica “spaziale”. Aperta all’ascolto, è stata in grado di plasmare una miscela stilistica e sonora che coinvolge la voce come strumento per creare suoni avvolgenti, eterei e oscuri.
La sua ricerca mira anche a rompere il legame canonico con le parole. Sperimentando con le sonorità, si trova a parlare nuovi linguaggi basati sulla connotazione, sul fonema libero da qualsiasi legame concettuale predefinito, lo stesso impasto emotivo ed evocativo che un suono può portare.

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Con “k.o. tt” Saphe chiude un cerchio e continua a meravigliarci

“k.o. tt” è il nuovo singolo di Saphe, uscito venerdì 12 luglio 2024. Sono parecchi anni ormai che la musica viene indirizzata sempre più a un consumo fast, perciò stupisce non poco trovare una giovane artista che realizza una sorta di 45 giri tematico in cui una traccia è sia nemesi che sorella dell’altra. “k.o. tt” prosegue il concept del singolo precedente, ma la franchezza con la quale angoscia e sofferenza vengono raccontate è ancora più potente.

Foto: Fabio Mancini

Queste le parole con le quali l’artista presenta la canzone:
«”k.o tt” è il contrario di “tt ok” dal modo in cui si scrive fino al modo in cui ascolta. Qui la rabbia è sputata in faccia e il tormento esistenziale si sente chiaramente in ogni parola del testo. Mi sono lasciata andare alla verità, nessun filtro, nessuna carezza, non c’è nulla ad addolcire la pillola, e va bene così. Di questa traccia voglio si senta l’amaro distruttivo, il marcio.»

Puoi ascoltare il brano qui:

BIO

Saphe nasce dalla battaglia interiore tra l’essere autenticamente sé stessi.
È il tentativo rivoluzionario di fermarsi e toccare i propri sentimenti senza paura, nel mezzo di vite veloci che ci educano alla repressione emotiva.
Saphe è la figlia impulsiva ed iperemotiva che vuole costringere i padri della scorsa generazione a dire ti voglio bene.

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Fonte: Costello’s Agency